L’A.I.E. protesta per il blocco delle adozioni

da tuttoscuola.com 

L’A.I.E. protesta per il blocco delle adozioni

Con una nota del suo presidente, Giorgio Palumbo, l’A.I.E. – Associazione Italiana Editori, Gruppo Educativo -, senza entrare nel merito delle ragioni che hanno indotto numerosi docenti a scendere in piazza e manifestare contro il ddl di Riforma del Sistema di Istruzione Nazionale, meglio noto come ‘La Buona Scuola’ e attualmente all’esame del Senato, “esprime sconcerto e stupore rispetto alle forme che tale protesta ha assunto in alcuni istituti attraverso il blocco delle adozioni dei libri di testo“.

E’ davvero singolare infatti“, prosegue la nota, “che il costo di una protesta, legittima nei termini di una corretta espressione di dissenso nei confronti di un provvedimento legislativo contestato, finisca per scaricarsi interamente sulle spalle di aziende e operatori del settore che altra colpa non hanno se non quella di prestare un servizio di informazione e aggiornamento alle scuole e alla classe docente, nel contesto di una corretta prestazione sinallagmatica. E’ ulteriormente singolare, inoltre, che il costo di questa manifestazione di dissenso finisca per ricadere su soggetti strumentalmente trasformati in impropria controparte, ma che rispetto alle richieste di modifica o di ritiro del ddl in oggetto non hanno alcun potere di intervento“.

Gli editori lamentano di aver subito anche in passato il prezzo di analoghe proteste che finiscono per addossare il costo economico della manifestazione di dissenso “a categorie imprenditoriali del tutto estranee alle dinamiche in gioco, ma individuate come l’obiettivo da colpire secondo anacronistici modelli culturali e ideologici che sembrano evocare forme di lotta superate dal tempo e dalla storia“.

L’A.I.E. ricorda che “anche l’adozione dei libri di testo e/o di strumenti alternativi, coerentemente con la redazione del P.O.F., costituisce sotto il profilo amministrativo un atto dovuto da parte dei docenti” e quindi si augura che il MIUR – attraverso i suoi uffici centrali e periferici -“voglia attivarsi in questo senso, come già fatto per il ventilato ‘blocco degli scrutini’ – consentendo il ripristino di una situazione di piena normalità”.