Sulla determinazione dell’organico dell’autonomia

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Per una riflessione professionale sulla determinazione dell’organico dell’autonomia

di Alessandro Basso

 

Mentre il DDL “La Buona Scuola, con una nuova numerazione assegnata dal Senato (1934), sta approdando in Commissione, circolano, nelle scuole, varie ipotesi attive e proattive su quello che sarà l’organico dell’autonomia. Segno che la discussione non si è cristallizzata unicamente sugli aspetti sindacali, ma che una riflessione operativa è già in corso nelle scuole.

Non senza difficoltà, legate alla collocazione di questa discussione a margine dell’anno scolastico e parallelamente agli scrutini.

Le correnti di pensiero che si stanno confrontando sono almeno tre, accompagnate e seguite da presunte note ministeriali e fughe in avanti di qualche ufficio che sta procedendo all’interpretazione autentica preventiva (ma qualcuno dovrà pur dir qualcosa e sollevare la questione nelle scuole…).

La prima, alla quale appartiene quanto pare chi scrive, segnata da un forte pragmatismo e dalla curiosità di toccare con mano gli effetti di una tanto agognata autonomia scolastica oltre alla vivacità destata dal poter operare in condizioni di pianta organica del personale non in riduzione.

La seconda linea di pensiero è caratterizzata da coloro i quali sono seduti sulla riva del fiume e, pertinentemente, aspettano che qualcosa accada. A questa corrente appartengono anche quanti sollevano perplessità circa l’efficacia giuridica di manovre scolastiche che precedano l’approvazione, tra l’altro eventuale e potenziale, di una legge. E su questa corrente non si può che posizionarsi, razionalmente tutti.

Vi sono poi, in terza battuta, forse non sono nemmeno pochi, quanti non sanno nemmeno quanto sta avvenendo nei segreti del Palazzo, sia esso il Senato della Repubblica o l’ufficio del dirigente scolastico. Anche su questo si dovrebbe riflettere, ma non è questa la sede opportuna.

Una cosa è sicura: se passa la legge, l’organico andrà costruito, inventato, calibrato ingegneristicamente, sapendo che poi, in futuro, si potrà fare di meglio.

 

Quali sono i passaggi che potrebbero essere seguiti nella scuola per definire l’organico dell’autonomia?

 

  1. Organico dell’autonomia e POF

Il POF è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola e rappresenta in modo esplicito la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa di una scuola autonoma. E’ un documento di impegno tra la scuola e il territorio incentrato sul rapporto scuola-studenti-famiglia.

Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi. E’ lo strumento- guida fondamentale per la gestione didattico-organizzativa della scuola che detterà le linee d’azione delle professionalità dell’istituto in questo momento di grande cambiamento.

Fin qui la definizione del documento che ben conosciamo.

Il primo passaggio potrebbe essere costituito dall’implementazione delle pratiche in uso nell’istituto incrociandole con quanto introdotto dal DDL La Buona Scuola.

Si scoprirà, probabilmente che il proprio piano è già rappresentativo di molte istanze esplicitate nel documento governativo, ma che devono essere ricercate le eventuali leve per poterle realizzare al meglio.

È preferibile suddividere questa operazione in due step progressivi, il primo legato all’immediatezza e all’emergenza, il secondo, più completo e necessario di coinvolgimento, individuabile nella fase di avvio del nuovo anno scolastico, quando il proprio POF dovrebbe essere ridisegnato secondo le nuove norme.

In questo secondo step, non casualmente, sarà necessariamente tenuto in considerazione quanto emerso in sede di autovalutazione d’istituto, onde incrociare gli obiettivi di miglioramento con le nuove risorse disponibili per realizzarli. Su questo passaggio, verosimilmente, si giocherà gran parte della responsabilità del dirigente nell’ambito della propria valutazione.

Nonostante l’opinione della vulgata, che vedrebbe nel Preside il decisore unico di quanto sopra delineato, è evidente che questo passaggio dovrebbe avvenire almeno assieme allo staff della dirigenza, in qualche modo finalmente istituzionalizzato dal DDL e oggetto del prossimo ragionamento.

 

  1. La composizione dello staff del dirigente scolastico

Su questo aspetto si gioca la vita professionale dei dirigenti e, in alcuni casi, la sopravvivenza funzionale stessa degli istituti scolastici.

Al momento, un dato certo è rappresentato dalla Legge di Stabilità che ha previsto la cassazione dell’art. 459 del Testo Unico e quindi degli esoneri dei collaboratori dei dirigenti, ex vicari, tanto più in un momento in cui molte scuole italiche sono affidate, per le note ragioni, in reggenza.

Se andrà in porto la possibilità di usufruire delle nuove assunzioni per ampliare lo staff delle scuole, tutti saranno molto contenti e le scuole ne avranno gran beneficio, pur con alcuni distinguo, rappresentati dalla potenziale difficoltà di reperire tra le maglie delle GAE le figure professionali idonee alla sostituzione dei collaboratori designati. Tradotto in altri termini, come si reperirà un sostituto in classe del vicario di una classe di concorso esaurita nelle GAE? Domanda, ovviamente, ancora aperta.

Per la definizione dello staff, pare strategico coinvolgere proprio la squadra a fianco del DS, scegliendo, operativamente, da chi potrebbe essere costituito, se scegliere la strada dello staff a composizione variabile e ragionare su quali figure possano essere utili per il funzionamento dell’istituto.

La scelta che appare più funzionale, andrebbe verso la strutturazione di uno staff composto dalle funzioni strumentali, oltre ai collaboratori e, eventualmente, dai responsabili di plesso/ direttori di sede.

Una volta individuate le figure, è necessario riflettere su quali di queste possano essere interessate, eventualmente, ad un esonero parziale delle ore di insegnamento.

 

Un esempio:

Lo staff dell’Istituto sarà costituito da:

  • I e II collaboratore del Dirigente Scolastico, con compiti di coadiuvamento nella gestione dell’Istituto e di governo dei processi decisionali.
  • Funzione strumentale POF Territoriale: Coordinamento con le proposte del territorio, implementazione del documento POF- T in raccordo con le altre Funzioni Strumentali;
  • Funzione Strumentale POF, con compito di implementazione e valorizzazione del POF triennale;
  • Funzione strumentale Nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione: Coordinamento sull’utilizzo delle nuove tecnologie, coordinamento e realizzazione iniziative di innovazione per l’istituto;
  • Funzione strumentale per la Valutazione, con compiti di: Implementazione, coordinamento e successivo monitoraggio delle attività di valutazione dell’Istituto per realizzare obiettivi di miglioramento dei processi;
  • Funzione strumentale per l’inclusione, con compiti di coordinamento, monitoraggio, organizzazione del Piano Annuale dell’Inclusività e del Piano annuale di formazione del personale;
  • Funzione strumentale orientamento dispersione, con compiti di definizione di un sistema di orientamento d’istituto, promozione e coordinamento delle linee d’azione finalizzate alla lotta alla dispersione scolastica.

Per la realizzazione efficace dei processi di governance, si prevede la seguente riduzione degli orari di insegnamento dei docenti:

 

FIGURA PROFESSIONALE TIPOLOGIA ESONERO CLASSE DI CONCORSO
I collaboratore del Dirigente Esonero totale 18/18 A033, Tecnologia Sc Secondaria
II collaboratore del Dirigente Esonero parziale 8/24 AN Scuola primaria
Funzione strumentale POF Territoriale: Esonero parziale 6/24 AN Scuola primaria
Funzione Strumentale POF Esonero parziale 4/18 A028, Arte Immagine Sc. Secondaria
Funzione strumentale Nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione Esonero parziale 4/24 AN Scuola primaria
Funzione strumentale per la Valutazione Esonero parziale 4/18 A043, Lettere Sc. Secondaria
Funzione strumentale per l’inclusione Esonero parziale 4/24 AN Scuola primaria
Funzione strumentale orientamento dispersione Esonero parziale 4/18 A059, Sc. Matematica Sc. Secondaria

 

 

  1. L’Organico dell’autonomia
L’organizzazione funzionale dell’istituto, così come le scelte gestionali, si conformano al Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, che sarà ri-delineato per il triennio 2015/2017, elaborato dal Collegio dei docenti e adottato dal Consiglio d’Istituto.

L’organico dell’autonomia “funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche come emergenti dal piano triennale dell’offerta formativa” vede coinvolto il personale in azioni di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento.

In particolare, sono stati individuati i seguenti

Obiettivi formativi prioritari (tratti dal DDL, operando una scelta significativa)

 

·      Alfabetizzazione alla musica in tutti gli ordini di scuola;

·      Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;

·      Sviluppo delle competenze digitali degli studenti;

·      Iniziative per la prevenzione e per il contrasto dei fenomeni della dispersione scolastica, della discriminazione e del bullismo, anche informatico, per l’inclusione scolastica;

·      Iniziative per il diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali anche attraverso l’attivazione di percorsi individualizzati e personalizzati, nonché misure educative e didattiche di supporto, anche in collaborazione con i servizi socio-sanitari ed educativi territoriali e con le associazioni di settore;

·       Apertura pomeridiana delle scuole, per la fruizione di laboratori di recupero e potenziamento;

·      Rivisitazione del gruppo classe con riduzione del numero di alunni e di studenti per classe

·      Alfabetizzazione e perfezionamento della lingua italiana per gli alunni stranieri, anche mediante l’attivazione di corsi opzionali di lingua e la dotazione di laboratori linguistici anche in rete.

·       Alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali, il terzo settore e il volontariato, con l’apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali.

Al fine di dare coerenza al nostro lavoro e non veder sminuita questa opportunità che se ben sviluppata avrebbe portata storica, non si dovrebbe escludere di individuare le azioni conseguenti agli obiettivi formativi suggeriti dal DDL, onde tradurli in   leve di sviluppo strategiche e funzionali all’O.F.

Questi obiettivi saranno concretizzati nelle seguenti azioni, con la seguente previsione di utilizzo di personale.

 

AZIONE (esempio) RISORSE UMANE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE
Implementazione del tempo scuola alla scuola primaria in risposta alle domande di iscrizione delle famiglie, laboratori didattici di recupero e consolidamento 1 docente di scuola primaria
Alfabetizzazione dell’italiano come lingua seconda e come lingua dello studio 1 docente di scuola primaria da utilizzare in tutte le scuole dell’Istituto per interventi a carattere permanente
Alfabetizzazione motoria scuola primaria 1 docente di Ed. fisica
Alfabetizzazione musicale e attività nelle arti performative, scuola primaria 1 docente di ed. musicale
Recupero e consolidamento degli apprendimenti di base, attività di integrazione a favore degli alunni BES, azioni di contrasto alla dispersione scolastica e alle varie forme di bullismo 1 docente con specializzazione polivalente per il sostegno o formazione affine
Sviluppo delle competenze digitali, realizzazione di laboratori informatici, alfabetizzazione informatica di base, potenziamento della didattica digitale e della classe capovolta, sviluppo di un sistema di comunicazione digitale per gli alunni e per l’organizzazione, coordinamento tecnico del progetto digitale d’istituto, coordinamento sperimentazioni in atto 1 docente di tecnologia o comunque con formazione in campo informatico e nella didattica con le N.T.

Non andrebbe trascurato, in questa fase interlocutoria, di iniziare ad individuare, per gli istituti comprensivi, sprovvisti di risorse umane tecniche per la gestione informatica (oltre che di risorse economiche) una figura di assistente tecnico, in rete con altre scuole. È suggeribile operare una previa valutazione di opportunità sulla scelta di avere un assistente tecnico piuttosto che un tecnico assunto con i fondi a disposizione della scuola, ma scelto tra le figure del mondo del privato.

 

Proseguendo, la questione delle priorità. Ad oggi non è affatto chiaro su quante unità di personale si potrà contare; potrebbe essere opportuno, quindi, prospettarsi un ordine di priorità, in modo da aver pronto un elenco di bisogni su cui far valutare gli uffici preposti sulla base dell’entità degli organici assegnati all’ “ambito territoriale” di pertinenza.

 

PROSPETTO RIASSUNTIVO DI SINTESI

 

Ordine di priorità Tipologia posto Numero posti
1 A033, Tecnologia Sc Secondaria 1 posto
2 SCUOLA PRIMARIA, POSTI COMUNI 1 posto
3 A043, Lettere Sc. Secondaria 4 ore *
4 A059, Sc. Matematica Sc. Secondaria 4 ore
5 A028, Arte Immagine Sc. Secondaria 4 ore
6 SCUOLA PRIMARIA, POSTI COMUNI 1
9 A030, Ed. fisica 1 posto
10 A032 Ed. musicale 1 posto

*Fino a che punto potranno essere “spezzate” le cattedre?

11 ASSISTENTE TECNICO 1 posto per la rete

 

Questo documento è pronto per la condivisione collegiale. Il DDL prevede che l’organico dell’autonomia sia elaborato dal dirigente, sentito il collegio docenti e il consiglio d’istituto.

Se saranno mantenuti i tempi previsti dal governo, giocoforza dovrebbe essere pianificato il passaggio collegiale nel mese di giugno, escludendo una convocazione a luglio o agosto.

Possono essere sì sollevate questioni di opportunità (e di legittimità?) circa la consultazione di un organo collegiale prima dell’approvazione di una legge, ma, ad oggi, non si intravvedono strade più facilmente percorribili, oltre al fatto che, in questo momento delicato, non appare strategico procedere senza i necessari passaggi formali.