Senza lavoro il 75% dei disabili visivi: a Napoli gli stati generali dell’Uic

da Superabile

Senza lavoro il 75% dei disabili visivi: a Napoli gli stati generali dell’Uic

La città ospiterà l’assemblea nazionale dell’Unione ciechi: al centro dell’agenda lavoro e politiche di inclusione. “I nostri dati, confermati da quelli del ministero del Lavoro, ci parlano di una situazione lavorativa estremamente grave”

NAPOLI – Gli stati generali dell’Unione ciechi per parlare di lavoro e di politiche di inclusione si terranno a Napoli giovedì 11 e venerdì 12 giugno 2015. L’appuntamento è al Dipartimento di scienze e tecnologie dell’università “Parthenope” (al Centro direzionale Isola C4) per il convegno “Il lavoro fa per me!”, incontro nazionale promosso dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti con il supporto organizzativo e finanziario dell’I.Ri.Fo.R., l’Istituto per la ricerca, la formazione e la riabilitazione.

La due giorni di dibattito sarà dedicata interamente alla disabilità visiva e alle azioni positive per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. “Con questo grande appuntamento di Napoli – dichiara Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti – vogliamo riportare al centro dell’attenzione il tema del lavoro e dell’occupazione e stimolare atteggiamenti socialmente responsabili, da parte delle organizzazioni e delle istituzioni pubbliche e private che operano in seno alla società civile, per la conquista di un vero sistema di welfare, volto a conferire ai ciechi e agli ipovedenti italiani la più completa dignità di persone e l’uguaglianza di cittadini tra i cittadini”.

“In Italia oggi l’emergenza che deve essere affrontata con priorità assoluta è quella del lavoro – afferma Barbuto – Questo è ancora più vero per le persone con disabilità, in modo particolare per i ciechi e gli ipovedenti. I nostri dati, confermati da quelli del ministero del Lavoro, ci parlano di una situazione lavorativa estremamente grave, con oltre il 75% di persone con disabilità visiva disoccupate o in cerca di occupazione. E questa percentuale aumenta ancora se si parla di giovani. È un quadro allarmante, siamo in piena emergenza. Come Unione, chiediamo alla politica di aggiornare la normativa sui centralinisti e di attuare quella sugli operatori della comunicazione, risolvendo la questione della copertura retributiva dei contributi figurativi; è urgente poi il riconoscimento di una figura professionale di 2° livello, quale quella dell’operatore del benessere o massaggiatore, che deve essere chiaramente accompagnata da normative che prevedano il collocamento obbligatorio”.

Altre importanti questioni aperte sul fronte del lavoro sono ricordate da Paolo Colombo, componente della direzione nazionale e responsabile del settore lavoro dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti: “Come Unione – dice – chiediamo che si possano salvaguardare e valorizzare le professionalità dei docenti non vedenti anche nel contesto dell’attuale riforma scolastica, nonché riscoprire le attività tradizionali e permettere lo svolgimento di nuove in modo che anche la persona non vedente, messa nelle giuste condizioni, possa scegliere e svolgere al meglio il suo lavoro e avere un proprio progetto di vita; a questo proposito una legislazione di sostegno in favore delle libere professioni e attività di impresa svolte dai non vedenti potrebbe aiutare. Cosi come l’osservanza dei requisiti di accessibilità che le nuove tecnologie consentono e una diversa organizzazione dei servizi del collocamento, sostenendo strumenti di politica attiva che favoriscono l’incontro di domanda e offerta di lavoro. Non dimentichiamo che il lavoro, per i non vedenti, rappresenta la strada maestra per il rispetto della dignità come persone”.

“Il convegno rappresenta per la nostra città – dichiara il presidente della sezione dell’Unione di Napoli, Mario Mirabile – un’occasione importantissima per far comprendere le capacità e le potenzialità dei disabili visivi. Purtroppo Napoli è anche l’emblema delle difficoltà che i disabili incontrano per inserirsi nel mondo del lavoro. Dopo anni di assoluta paralisi ed inerzia, soltanto negli ultimi mesi il Centro per l’impiego ha iniziato ad aggiornare le graduatorie; la commissione provinciale ex legge 68/99 si è riunita pochissime volte con risultati assolutamente scarsi; i posti riservati agli operatori telefonici si sono notevolmente ridotti e la sezione di Napoli dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti ha in atto un ricorso al Consiglio di Stato per la mancanza di controlli da parte degli organi competenti sul rispetto della legge 113/85. Attualmente ci sono circa 100 centralinisti iscritti nelle apposite liste di collocamento che chissà se e quando potranno essere occupati. Nella nostra regione sono stati banditi 2 concorsi alle Asl Napoli 1 e Napoli 3 che avrebbero potuto far impiegare circa 120 disabili in diverse mansioni, ma da oltre 4 anni tali concorsi per una ragione o per un’altra, sono bloccati. Confidiamo che questa conferenza possa dare una spinta all’occupazione per i ciechi e gli ipovedenti. Non ci aspettiamo miracoli, ma i nostri giovani sono molto sfiduciati. Dal nostro canto apprezziamo gli sforzi della presidenza e della direzione nazionale dell’Unione che si è sempre battuta per il pieno rispetto delle normative in materia di collocamento obbligatorio e per lo sviluppo di nuove possibilità occupazionali per i privi della vista”.