SCRUTINI ED ESAMI PER PIANGERE di Umberto Tenuta
CANTO 479 E tu docente, se non piangi, di che pianger suoli?
Tempi di scrutini e di esami.
Tempi di pianti.
Alla gioia nessuno pensa.
È scontata la promozione.
La bocciatura non è attesa da nessuno.
Arriva inattesa.
Ed è pianto!
Piangono i giovani.
Ed i docenti?
Che forse il medico non piange quando il malato muore?
Che forse l’ingegnere non piange quando il ponte crolla?
Che forse il fantino non piange quando il suo cavallo si spezza le gambe?
Ed il docente forse ride quando detta il suo QUATTRO?
BOCCIATO!
Bocciato chi?
Bocciato lo studente che nessuno ha innamorato ad apprendere di greco e di latino?
Bocciato lo studente che nessuno ha aiutato a comprendere che sette per quattro fa ventotto?
Bocciato lo studente che nessuno ha aiutato a comprendere il noumeno kantiano?
Suvvia!
Ma che ci stanno a fare le professoresse nelle scuole, se non per innamorare gli studenti?
Ma che ci stanno a fare i docenti nelle scuole se non per aiutare a comprendere che il quadrato costruito sull’ipotenusa è equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui due cateti?
E se lo studente viene bocciato chi piange?
Vorrei proprio vedere con quanta contrizione la docente comunica il suo insuccesso!
Forse una lacrima sul viso!
Lacrime di coccodrillo.
Nemmeno quelle.
Sarebbe pure un buon segno.
Da una lacrima sul viso
ho capito molte cose
dopo tanti tanti mesi
ora so cosa sono per te.
Una lacrima e un sorriso
m’han svelato il tuo segreto
Ora la Professoressa ha capito che non è riuscita ad innamorare i suoi studenti.
Ora la Professoressa ha capito che gli itinerari di apprendimento proposti ai suoi studenti non sono risultati efficaci.
Ha capito!
E con le lacrime che le gocciolano dagli occhi dà un bacio affettuoso ai suoi pinocchietti.
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