Lettera al Ministro

associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola

On. Stefania Giannini
Ministro dell’Istruzione, Università, Ricerca
Dott. Alessandro Fusacchia
Capo di Gabinetto MIUR
Loro Sedi

oggetto: rinvio approvazione DdL AS 1934 / ricadute sul lavoro delle scuole

Apprendiamo, dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, l’intenzione di ritirare il DdL in oggetto e di avviare nel prossimo mese di luglio una nuova consultazione preliminare ad eventuali decisioni nel merito del provvedimento.
Tale intenzione, se confermata, avrà un impatto immediato su un adempimento al quale le scuole stanno lavorando in questi giorni, in vista della sua prossima scadenza: la compilazione del Rapporto di AutoValutazione di cui al DPR 80/2013, nel quale – come è noto – è prevista l’individuazione di priorità nell’ambito degli esiti di apprendimento degli studenti e l’adozione di obiettivi di processo idonei al loro miglioramento.
E’ del tutto evidente che questa fase del processo, da registrare nella Sezione V del fascicolo RAV, presuppone che siano noti gli strumenti disponibili, in particolare per le azioni di recupero e potenziamento degli apprendimenti. E’ ben diverso, anche per limitarsi solo a questo aspetto, poter contare su un organico dell’autonomia rinforzato o dover provvedere con gli strumenti tradizionali.
Non solo: disporre di premi per il merito, poter inserire opzioni nel curricolo, poter valutare le prestazioni individuali non sono affatto fattori slegati dal percorso di miglioramento che dovrebbe essere disegnato nel Rapporto. Come non è slegato dalla progettazione degli sviluppi futuri il fatto che il piano dell’offerta formativa sia annuale o triennale; né che il dirigente possa a sua volta contare su un orizzonte temporale di ampio respiro, ovvero sappia che il suo mandato sarà comunque limitato nel tempo, a prescindere dal suo impegno e dai risultati conseguiti.
In questo contesto, le sorti parlamentari del DdL AS 1934 influiscono in maniera determinante nell’orientare le scelte delle scuole e quindi la compilazione del fascicolo RAV. Qualunque strategia di intervento si voglia mettere in campo presuppone la conoscenza delle risorse umane disponibili, delle modalità della loro acquisizione, delle leve gestionali esistenti, delle condizioni di legge nel cui perimetro l’azione dirigenziale deve muoversi.
In mancanza di tali elementi, il RAV eventualmente predisposto perderebbe ogni carattere di ragionevolezza, smarrendosi in una prospettiva incerta e piena di incognite. Al più, un adempimento formale fine a se stesso, del tutto inidoneo a sostenere processi di miglioramento.
Anche a prescindere dalla questione RAV, questo è il momento dell’anno scolastico in cui tutti i dirigenti impostano il lavoro per il prossimo anno: dalla proposta di organico di fatto al piano annuale, dall’orario delle lezioni ai percorsi di recupero ed alle verifiche relative, dal piano dell’offerta formativa (annuale? triennale?) a quello della formazione in servizio (obbligatoria? facoltativa?). Hanno il diritto di conoscere con certezza quali sono gli ordinamenti, quali le risorse, quali le regole nel cui ambito devono muoversi. In difetto, non potranno che sospendere tutti gli adempimenti ed attendere le decisioni della politica: che, quando arriveranno, rischiano di risultare comunque irrilevanti, in quanto tardive.
Per tutte le considerazioni sopra esposte, questa associazione sindacale ritiene necessario il rinvio della imminente scadenza per il completamento e la pubblicazione del RAV, fino al momento in cui si avranno notizie certe circa il quadro normativo e le risorse disponibili per dare attuazione alle priorità individuate dalla scuola.
Fino a quel momento, i dirigenti delle scuole non potranno che sospendere ogni adempimento legato al RAV che non si limiti alla semplice compilazione delle prime quattro sezioni, relative alla registrazione dei dati di contesto, degli esiti e dei processi.
Più in generale, non potranno che provvedere agli adempimenti di loro competenza, preliminari all’avvio del prossimo anno scolastico, solo nella misura minima che risulti eventualmente compatibile con le informazioni in loro possesso quanto a norme, regole e risorse su cui contare. In qualche caso, tale misura potrebbe anche risultare pari a zero e tutto questo, indipendentemente dal loro impegno e dalla loro volontà, avrà ripercussioni inevitabili sulle scadenze di settembre.
Si vuole segnalare altresì che la legge di stabilità per il 2015 aveva introdotto una serie di misure di risparmio (abolizione degli esoneri, divieto di nominare supplenti sui primi giorni di assenza, riduzione nel numero degli amministrativi, per non citare che le più rilevanti) che avrebbero dovuto trovare compensazione nell’organico dell’autonomia previsto dal DdL AS 1934. Se quest’ultimo si ferma, ed in assenza di misure alternative, i dirigenti scolastici non potranno garantire il normale funzionamento e potrebbero vedersi costretti a sospendere selettivamente le lezioni per l’impossibilità di assicurare la vigilanza sui minori.
Tanto si è ritenuto di dover comunicare per debito di chiarezza nei rapporti istituzionali.

Distinti saluti.
Giorgio Rembado
Presidente nazionale Anp