Assunzioni, si parte dalla provincia preferita

da ItaliaOggi

Assunzioni, si parte dalla provincia preferita

Alto il rischio al sud di dover emigrare

di Antimo Di Geronimo

Le immissioni in ruolo delle fasi nazionali (fase «B» e fase «C») saranno effettuate seguendo l’ordine di preferenza delle province indicati dagli aspiranti docenti. Lo ha chiarito il ministero dell’istruzione con una faq emessa il 5 agosto scorso. L’amministrazione ha spiegato che il rischio che tutti i posti a tempo indeterminato nella prima provincia di preferenza del richiedente «siano occupati da colleghi che l’hanno indicata come seconda, terza o persino centesima preferenza» è un problema residuale. Perché a fare la differenza sarà l’ordine delle preferenze. Pertanto, il criterio dell’individuazione degli aventi diritto all’assunzione secondo il maggiore punteggio sarà applicato, provincia per provincia, un po’ come avviene con le fasce delle graduatorie permanenti (prima la I fascia, poi la II e poi la III) oppure nella mobilità (per esempio, prima i trasferimenti nel comune, poi quelli nella provincia e poi quelli interprovinciali).In particolare, il ministero ha spiegato che la fase B del piano assunzionale è preceduta dalla fase A, che garantisce a tutti di trovar posto nella propria provincia, entro il limite dei posti disponibili. Anche per quanto riguarda la fase C, l’allocazione degli aspiranti ai posti avverrà secondo il meccanismo previsto dalla legge 107/2015, che consente di esprimere l’ordine di preferenza tra le province. L’assegnazione degli aspiranti ai posti avverrà con una particolare attenzione a garantire, al massimo delle possibilità, che ciascuno sia assegnato proprio alla prima tra le province secondo l’ordine delle preferenze espresse. Solo se nella prima provincia non sarà possibile trovare posto, perché tutti i posti risulteranno occupati da altri soggetti con maggior punteggio che hanno scelto quella provincia come prima, allora capiterà che la proposta di incarico a tempo indeterminato sarà effettuata per una provincia diversa.

Il criterio che sarà adottato dall’amministrazione riduce il rischio di essere scavalcati da altri docenti provenienti da fuori provincia che, probabilmente, hanno tutto l’interesse a porre come prima preferenza la provincia di residenza. Resta il fatto, però, che in molte province, specie nel Sud, il numero dei posti disponibili per le assunzioni non copre il numero di aspiranti attualmente inclusi nelle graduatorie a esaurimento. Per forza di cose, il rischio di essere assunti in un’altra provincia resta molto alto.