Madre per quanto?

Madre per quanto?

di Adriana Rumbolo

Una giornata afosa d’estate e un dubbio che non vorrei più fosse tale,  che rimetteva in discussione il ruolo di “madre”,  mi guidano a scegliere nello scaffale  di una libreria “Le mani della madre”  di Massimo Recalcati ”
Mi basta il messaggio della copertina per acquistarlo ; in un gioco di bianco e nero la foto di un bambino diafano , indifeso sorretto ma non costretto da due grandi mani forti e scure ,
Da un po’ di tempo mi capita di frequente di ascoltare madri che mi raccontano che dopo una separazione il bambino -adolescente (5, 7, 10, 18 anni) è tornato a dormire nel lettone con loro,
In un primo momento affermano  che è stato il bambino-adolescente  a fare questa scelta, ma poi guardandomi negli occhi aggiungono:ormai non so più  se è solo lui  che non vuole tornare nel suo letto o sono io  che  preferisco rimanga con me . In fondo è  ancora  un bambino!
Anche quando non c’è una separazione  può avvenire.
Una mamma parlando in generale;ma sa che la sera il  mio  bambino(14 anni)mi raggiunge nel lettone dove io mi sono buttata per la stanchezza di una giornata di lavoro;mamma posso mettermi qui per ripeterti una volta storia ,una volta una poesia,..
Sono ben contenta di contribuire al suo rendimento scolastico.Dopo poco si addormenta e quando arriva mio marito per andare a letto  gli consiglio di andare nella cameretta vicina dove c’è un lettino e gli spiego che domani mattina deve andare a scuola e sarebbe un vero peccato svegliarlo
Si è vero , dopo la separazione  ha preso l’abitudine di dormire nel lettone, ma è un bambino:ha solo 18 anni!
Potrei continuare ma preferisco rivedere il ruolo di “madre”
Quando la donna scopre di essere incinta senza accorgersene scivola in un altra dimensione isolata dal mondo  scandita da sensazioni   nuove , misteriose ma soprattutto sorretta da risorse positive dove finalmente è il corpo il  protagonista;.
In quel periodo le emozioni migliori sono padrone del campo e guidano  la donna che le accetta ricevendone benessere  e una leggera euforia
.Appena il feto  con un soffio appena percepibile  annuncia la sua presenza a madre   e figlio saranno sempre in contatto e la madre comincerà il suo accudimento anche quando cercherà le posture più comode per il bambino  che le cresce dentro  e si accarezzerà quel pancione che fino a pochi mesi fa non conosceva e ora le sembra così naturale.
La madre è lo strumento che la natura usa per portare avanti la vita attraverso l’amore
Nei primi mesi . nel primo anno di vita del bambino la madre è importantissima per un figlio ma da una presenza così eliocentrica dovrebbe piano , piano  in punta di piedi diventare assente.
Il bambino che ha già conosciuto la figura paterna  per l’assenza   della madre lo cercherà sempre di più
Anche per il padre non è un ruolo facile
Ricordo che a scuola quando conducevo incontri con studenti dai 12 ai 16 anni  per fornire informazioni sul cervello in generale e sul cervello emotivo in particolare con grande interesse dei ragazzi  facevamo anche delle piccole rappresentazioni  per capire meglio-
Un ragazzo si metteva in piedi davanti alla cattedra e recitava la parte del figlio , un altro ragazzo  interpretava il padre.
Il “padre” si poneva a fianco per dialogare,  informare senza  competizione accentuata ,  un passo indietro per permettere al figlio   di rafforzare  la propria autostima nel fare  esperienze nuove da solo , ma non abbandonato o un passo avanti per per offrire e non imporre le proprie esperienze
I tagli,le assenze della madre quando cominciano sempre per amore del figlio e a favore della vita?
Mentre aspettavo il mio primo figlio mi aiutava  in casa  una tata venuta dalla campagna una donna veramente fantastica
La consiglierei a ogni mamma in attesa. Sua madre aveva avuto dieci figli
Quando si accorgeva  che il parto era prossimo , mandava gli altri figli a cercare una vicina per aiutarla poi si metteva a letto con accanto un paio di forbici e un gomitolo di spago.
Quando rientravano gli altri figli con la vicina lei aveva già partorito , aveva provveduto a legare e tagliare il cordone ombelicale .
Io la guardavo sbalordita , ma lei molto serenamente , con la sua pronuncia umbra mi diceva:” se mamma non avesse fatto così, il figlio sarebbe morto.”
L’aveva fatto per amore come qualsiasi madre quando decide  le sue assenze,  nel momento e nel modo migliore , come tagli  che la faranno tornare donna e daranno al figlio  come dono d’amore  la possibilità di essere un uomo più sereno