30 giugno Manovra Finanziaria 2011

print

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della seduta del 30 giugno, ha approvato, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, due disegni di legge relativi al Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per il 2010 e alle disposizioni per l’assestamento del bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2011.

Il primo disegno di legge prende atto dei risultati conseguiti nel decorso esercizio, nell’evoluzione dei conti pubblici. Il Rendiconto generale dello Stato, nelle sue componenti del conto del bilancio e del conto del patrimonio, è stato assoggettato a parificazione dalla Corte dei conti il 28 giugno scorso.

Il saldo netto da finanziare per la competenza dell’anno 2010, in termini di accertamenti e impegni, al netto delle regolazioni contabili e debitorie, si attesta a 17.402 milioni di euro, derivante da entrate finali accertate per 485.297 milioni di euro e da spese finali impegnate per 502.699 milioni di euro; l’avanzo primario si cifra in 52.121 milioni di euro.

Il secondo disegno di legge riguarda l’assestamento del bilancio di previsione per il 2011, che riporta l’impostazione per missioni e programmi approvata con la legge di bilancio 2011 (n. 221 del 2010).

I dati del provvedimento, al netto delle regolazioni contabili e debitorie, recepiscono l’andamento delle entrate tributarie, con un incremento di circa 7,6 miliardi di euro, e quello delle entrate extra-tributarie, con un incremento di circa 100 milioni di euro. In particolare, le variazioni allineano le previsioni di bilancio 2011 al quadro macroeconomico corrente, assunto a base per l’elaborazione delle stime contenute nel Documento di economia e finanza per gli anni 2012-2014.

Dal loro canto le spese, sempre al netto delle regolazioni contabili e debitorie, evidenziano un decremento di circa 2 miliardi di euro, dovuto principalmente alla contrazione della spesa per interessi.

L’assestamento del bilancio in termini di competenza, al netto delle predette regolazioni, mostra un miglioramento (circa 9 miliardi di euro) del saldo netto da finanziare, che si colloca intorno ai 32.100 milioni di euro, rispetto ai 40.600 milioni di euro iniziali, mentre restano sostanzialmente neutrali gli effetti sull’indebitamento netto e sul fabbisogno statale, in quanto le variazioni sono già state inglobate nei tendenziali.