Educazione fisica, il Governo vuole assumere 6mila insegnanti per la primaria

da La Tecnica della Scuola

Educazione fisica, il Governo vuole assumere 6mila insegnanti per la primaria

“Cè un impegno triennale che prevede lassunzione di 6mila insegnanti di educazione fisica e la volontà di creare le condizioni per aprire i luoghi scolastici nel pomeriggio”.

Lo ha detto il sottosegretario Davide Faraone, il 15 ottobre, nel Salone d`Onore del Coni, durante un intervento al convegno sull’Educazione motoria nella scuola primaria e la riforma de “La Buona Scuola”: il riferimento del rappresentante del Governo è all’intenzione di assumere nuovi docenti per la scuola primaria, dove ancora oggi l’attività motoria è affidata ai maestri curricolari o ad esperti nell’ambito di progetti esterni (quasi sempre sostenuti economicamente dalle famiglie degli alunni).

Faraone ha sottolineato limportanza dellincontro tra i due mondi a livello sociale, con il Governo che si sta impegnando in questa direzione: “stiamo investendo molto nello sport, perché vogliamo modificare il convincimento in base al quale lora di educazione fisica rappresenti un prologo della ricreazione. <strong>Nella legge 107 cè un collegamento tra la scuola e la società”

Il riferimento del sottosegretario è al comma 7 del testo di riforma, attraverso cui è stato programmato “il potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica”.

Al convegno ha partecipato anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il quale ha aperto i lavori ricordando la centralità del rapporto tra sport e scuola: “continuo a credere che sia fondamentale creare una nuova cultura dello sport e per farlo bisogna partire dalla base, dai banchi della primaria, anche andando oltre la mission statutaria. L’Austria, pur rappresentando una capofila, a Londra non ha vinto medaglie, ma di certo è un punto di partenza irrinunciabile”.

Al convegno era presente anche il presidente del CIP, Luca Pancalli, che si è soffermato sull’importanza dell’ora “di educazione motoria per i bambini diversamente abili deve diventare non un momento di discriminazione ma parametro di civiltà del Paese”.

L’incontro è servito anche per rendere pubblici i dati principali sulla partecipazione del progetto “Sport di classe”: 5.547 plessi coinvolti a differenza dei 2.921 dellalfabetizzazione motoria dellanno precedente (+90%), 42.303 classi contro le 15.659 del 2013/2014 (+170%), con 850mila bambini protagonisti invece di 310mila (+174%) in 22 settimane di attività (contro le 12, +83%, sempre dell’anno precedente.