Riparte la mobilitazione per il rinnovo dei contratti. Il 28 novembre manifestazione nazionale

Riparte la mobilitazione in tutti i luoghi della conoscenza per rinnovare i contratti, cambiare radicalmente la pessima legge sulla scuola, contro le scelte contenute nella legge di stabilità che taglia il turn over e il salario accessorio, non stanzia risorse per il diritto allo studio, non investe nei settori della conoscenza e conferma la deriva della privatizzazione dei saperi.

La manifestazione nazionale del 28 novembre intende unificare le mobilitazioni intrecciando la riconquista del contratto nazionale con le tante emergenze e criticità che stanno devastando le scuole, le università, la ricerca e l’AFAM. Il diritto al rinnovo del contratto nazionale è stato sancito dalla Corte costituzionale e il Governo non può eludere quella sentenza.

Non accettiamo ricatti ed elemosine ma rivendichiamo risorse adeguate e l’eliminazione dei vincoli alla contrattazione decentrata. La legge 107 deve essere modificata radicalmente perché  sono evidenti il fallimento nel migliorare la qualità della scuola pubblica, i caratteri autoritari, il tentativo di cancellare la contrattazione, la forte penalizzazione del personale ATA e dei precari inseriti nelle seconde fasce, dei TFA e della scuola dell’infanzia. Nella legge di stabilità si confermano i tagli al personale ATA che mettono le scuole nelle condizioni di non garantire una offerta formativa di qualità.

E’  necessario che le tante iniziative programmate a livello territoriale coinvolgano tutti i lavoratori dei settori pubblici e privati perché a fronte di un attacco senza precedenti alle condizioni di lavoro e ai diritti costituzionali si deve rispondere allargando il fronte delle alleanze sociali. Se non ci saranno risposte sia sul fronte contrattuale che sulle questioni che attengono i comparti della conoscenza verrà proclamato lo sciopero di tutti i settori pubblici e della scuola.