Verso una società “parallela” fatta di “specialisti”

Verso una società “parallela” fatta di “specialisti”

La proposta sul sostegno sostenuta dalle Federazioni Fish e Fand parte da un presupposto base: “il docente specializzato deve restare su posto di sostegno” (a vita). Non può e non deve cambiare”.
Ed ecco che compare una figura “non-docente”, idealmente associato ad un esperto per “patologie” (termine utilizzato anche a Rimini!!!), che lascia sottendere l’idea non di persona, né di identità unica e irriducibile, ma di un “essere malato, curabile o non curabile”, distante e distaccato dalla sua unicità.

Questa ipotesi, ricusata a gran voce e “senza se e senza ma” dai docenti, dai genitori, dagli esperti del settore compresi i docenti di Pedagogia e didattica speciale, è stata, in chiusura, recuperata da Ianes che ha sottolineato la positività della proposta di legge, suggerendo (come variante) un percorso che non conduca alla classe di concorso ma ad un percorso quinquennale, unico, con un ampliamento di CFU (31 per tutti gli ordini e gradi di scuola), al quale aggiungere un anno di formazione specialistica e, di seguito, un ulteriore anno che formi “gli iperspecializzati”.

Nonostante il chiaro no alla PDL Fish-Fand, la strizzatina d’occhio ci preoccupa … e non poco.
Non poco!!!

Integrazione… Inclusione …Evoluzione …in realtà arretramento. Pericoloso arretramento.

Come insegnanti, lo ripetiamo, non ci preoccupiamo: lavoreremo. Ma …gli alunni con disabilità? Il senso e il significato per loro?
Forse nel creare una società parallela fatta di “specialisti”?