Il governo non aggiorna il nomenclatore tariffario: arriva la diffida

da Redattore Sociale

Il governo non aggiorna il nomenclatore tariffario: arriva la diffida

Iniziativa dell’associazione Luca Coscioni: “Se entro 90 giorni non si procederà all’aggiornamento di Lea e nomenclatore, procederemo per le vie legali”. La lista degli ausili e delle protesi fornite dal Ssn è ferma al 1999: “ci passano solo quelli obsoleti, mancano le nuove tecnologie. Più che una vergogna, una violenza”.

ROMA. “Il Nomenclatore tariffario sarà aggiornato entro il mese di giugno”, anzi di “dicembre”, anzi di “giugno”. Tra una promessa e un rinvio, il governo a preso tanto di quel tempo che oggi si ritrova diffidato. L’ultimo impegno ufficiale risale a 14 mesi fa, quando lo stesso premier Renzi promise, durante la trasmissione “Le Iene Show”, che entro dicembre il nomenclatore sarebbe stato aggiornato. Dicembre 2014. Siamo a dicembre 2015 e il Nomenclatore è ancora quello del 1999. Così l’associazione Luca Coscioni ha da poco notificato una diffida alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministro della Salute e alla Conferenza unificata Stato-Regioni, affinché entro 90 giorni siano realizzati tutti gli atti necessari per l’aggiornamento del nomenclatore e la revisione della lista delle tipologie di ausili erogabili, con l’eliminazione di quelle ormai obsolete e l’inclusione delle nuove tecnologie.

A fare il punto sulla questione è Marco Gentili, 26 anni, malato di Sla e co-presidente dell’associazione. “Il Nomenclatore Tariffario – spiega – è l’elenco che contiene gli ausili tecnologici rimborsabili per le persone con disabilità, come per esempio l’apparecchio che mi consente di parlare, di comunicare, di vivere. Ebbene, il Nomenclatore tariffario è fermo al 1999, dunque non include nessuna delle nuove apparecchiature: peggio che una vergogna, è una violenza che tiene decine di migliaia di persone sepolte vive, non dalla malattia, ma dalla burocrazia”. I vari governi hanno ripetutamente promesso l’aggiornamento e l’attuale ministra della Salute Lorenzin “ ha più volte assunto l’impegno per un aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza e del Nomenclatore – ricorda Gentili – Lo scorso 4 febbraio 2015, durante l’audizione dinanzi alla 12a Commissione al Senato, annunciò l’invio alla Conferenza Stato-Regioni del nuovo provvedimento di aggiornamento dei Lea. Ma ad oggi non vi è stato alcun aggiornamento. Tutto è infatti bloccato alla conferenza Stato-Regioni da 10 mesi, senza che il Governo riesca a smuovere la situazione”.

Per Gentili e l’associazione Coscioni, “la condotta omissiva tenuta dal governo e dal ministero della Salute risulta di grave pregiudizio al diritto alla tutela della salute e alla vita delle persone con disabilità, che sono costrette a vivere in condizione di totale disagio e dipendenza dai propri congiunti quando non totalmente emarginati, rimanendo, in tal modo, esclusi dall’attiva partecipazione sociale. Tutto ciò è intollerabile ed è in insanabile contrasto anche con il rispetto del fondamentale principio di uso razionale delle (limitate) risorse economiche in ambito sanitario riconducibile all’esigenza di economicità ed efficienza dell’azione amministrativa”. Infatti, il mancato aggiornamento di Lea e nomenclatore procura “una lesione diretta, concreta ed attuale dei diritti e degli interessi dei malati e delle persone disabili, dal momento che di fatto impedisce a migliaia di loro l’accesso a nuovi strumenti di supporto in grado di migliorare la qualità della vita”.

Di qui la diffida alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministro della Salute e alla Conferenza unificata Stato-Regioni: qualora entro 90 giorni non avvenisse l’aggiornamento, “si procederà senza ulteriori solleciti alla tutela dei diritti e degli interessi degli associati dinnanzi alle competenti autorità giudiziarie. Dalle promesse vogliamo che si passi ai fatti: noi malati non possiamo più aspettare”. (cl)