Mobilità docenti 2016/2017: trattativa serrata contro la chiamata diretta. Contratto per ripristinare i diritti

La trattativa che sta impegnando i sindacati scuola presso il Miur sulla mobilità del personale docente per l’anno scolastico 2016-2017 è la conseguenza di un faticoso accordo politico che ha al suo centro la difesa dei diritti dei lavoratori e l’eliminazione delle profonde ingiustizie introdotte dalla legge 107/15.

La determinazione dei sindacati ha costretto la controparte ad accettare lo strumento contrattuale per ripristinare le garanzie sottratte dalla legge in materia di mobilità.

Non fa parte dell’accordo politico e tantomeno della trattativa, invece, la chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Fin dall’inizio, questa ipotesi è stata radicalmente rigettata da tutti i sindacati e in nessuna parte dell’accordo compare un qualsiasi riferimento alla chiamata diretta. Al contrario, si afferma l’impegno di definire contrattualmente criteri oggettivi nell’assegnazione dei docenti alle scuole.

Il tavolo contrattuale, da cui nessuna organizzazione sindacale si è finora ritirata, sta perseguendo un importante obiettivo di uguaglianza: consentire a tutto il personale di ruolo di potersi muovere, secondo preferenza, da una scuola all’altra mantenendo la titolarità su sede (all’interno del Comune e all’interno della Provincia) e da un territorio all’altro (Provincia o ambito) nell’intero Paese, senza vincoli temporali, superando le rigidità della legge 107/15.

Questi sono gli impegni finora sottoscritti dalle parti con l’eccezione della Gilda che comunque continua ad essere presente al tavolo negoziale. Il testo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo sarà oggetto di un accurato confronto su ogni disposizione e non vedrà la nostra firma definitiva se non in piena applicazione degli accordi presi e previa consultazione vincolante della categoria.

Dell’accordo fa parte anche il rinvio a una specifica sequenza contrattuale, da definire entro 30 giorni dalla sottoscrizione del contratto, che regolerà modalità e criteri di assegnazione dei docenti, che nel movimento non hanno la titolarità di scuola. Criteri e modalità per la FLC debbono portare alla formulazione di una graduatoria per titoli, evitando qualsiasi discrezionalità da parte del dirigente scolastico.

La trattativa in corso sta ricostruendo gli spazi di tutela per i docenti che la legge ha tentato di cancellare, rilanciando il protagonismo sindacale e dei lavoratori che proseguirà in tutte le sue forme possibili (mobilitazioni, ricorsi e il referendum) qualora la controparte non dovesse rispettare nella sequenza contrattuale gli impegni sottoscritti. In tal senso, nell’accordo non accetteremo vincoli che possano pregiudicare azioni contro la chiamata diretta. L’obiettivo fondamentale rimane quello di cambiare radicalmente la incostituzionale e autoritaria legge 107/15.