15 marzo Organico ATA nelle 7e Commissioni

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Le 7e Commissioni del Senato e della Camera, l’8, il 9 ed il 15 marzo, esaminano lo schema di decreto ministeriale recante regolamento concernente la revisione dei criteri e dei parametri per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, a decorrere dall’anno scolastico 2015-2016.

(7a Camera, 15.3.16) Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso. Comunica altresì che è stata depositata una proposta di parere da parte del gruppo SI-SEL.

Simona Flavia MALPEZZI (PD), relatrice, illustra una proposta di parere favorevole con 3 condizioni e una osservazione.

Gianluca VACCA (M5S) apprezza il lavoro svolto dalla relatrice, che ha inserito nella proposta di parere considerazioni ascrivibili al suo gruppo. Non può però che annunciare il voto contrario del MoVimento 5 Stelle, in quanto contesta la ratio dell’atto, che risiede nell’esclusiva volontà di effettuare dei tagli prima ancora di realizzare un monitoraggio della situazione esistente. Sottolinea, quindi, la cronica insufficienza di personale ATA negli istituti scolastici.

Annalisa PANNARALE (SI-SEL) ricordato che il suo gruppo ha presentato una proposta di parere alternativo, lo illustra (vedi allegato 1). Evidenziata con rammarico l’assenza di un rappresentante del Governo, ringrazia tuttavia la relatrice per lo sforzo compiuto, in particolare con la previsione – espressa nella seconda condizione della proposta di parere – di uno sblocco del turn over del personale cessato dal servizio. Il predetto personale ha assunto, negli ultimi anni, compiti determinanti nel sistema scolastico ed educativo. Il processo di digitalizzazione peraltro ha poco a che fare con le funzioni svolte dai collaboratori scolastici, e una riduzione del personale ATA si potrebbe realizzare solo dopo un monitoraggio delle effettive esigenze di servizio e un aggiornamento del personale. Rileva, infine, che si dovrebbe invece dar corso a un piano assunzionale, essendo disponibili circa 10.000 posti in questo comparto.

Mara CAROCCI (PD) chiede alla relatrice di specificare – nella prima condizione – che dovrà essere monitorata anche la funzionalità delle nuove tecnologie digitali introdotta a supporto dell’attività delle segreterie scolastiche, affinché si verifichi che queste siano un effettivo ausilio e non un intralcio per gli addetti alle stesse.

Simona Flavia MALPEZZI (PD), relatrice, concorda con la collega Carocci, pur evidenziando che l’introduzione di nuove tecnologie digitali è necessaria per evitare alcune disfunzioni nei processi lavorativi, che hanno anche portato a ritardi nel pagamento degli stipendi di taluni docenti supplenti. Rileva poi che la razionalizzazione delle risorse umane non è rivolta ai collaboratori scolastici, bensì agli addetti alle segreterie e al personale tecnico. Ricorda altresì che la Ministra Madia, rispondendo recentemente al question time alla Camera, ha assicurato che, dopo il monitoraggio, si tornerà ad assumere personale ATA, in considerazione delle effettive esigenze a livello regionale.

Maria MARZANA (M5S) contesta i tagli che si vogliono attuare ancor prima dell’introduzione della digitalizzazione. Ricorda poi che vi sono circa 900 persone che svolgono – anche da 25 anni – mansioni di segreteria nelle istituzioni scolastiche e che sono state assunte con contratti di collaborazione coordinata e continuativa: chiede quindi che questi lavoratori siano assunti dal MIUR a tempo indeterminato. Chiede alla relatrice di inserire nel parere un’ulteriore condizione che faccia riferimento a questo aspetto.

Simona Flavia MALPEZZI (PD), relatrice, non ritiene di poter accedere alla richiesta della collega Marzana, ricordando che i lavoratori da lei richiamati erano stati destinati a prestare la loro opera – anche presso le segreterie delle scuole – attraverso l’intermediazione delle province. Presenta quindi una riformulazione della sua proposta di parere che recepisce l’osservazione della collega Carocci.

La Commissione approva.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che si intende pertanto preclusa la votazione sulla proposta di parere alternativo presentata dai deputati del gruppo SI-SEL.


 

PARERE APPROVATO

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
visto lo schema di decreto ministeriale recante regolamento concernente la revisione dei criteri e dei parametri per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016 (atto n. 276);
udito il dibattito delle sedute dell’8, 9 e 15 marzo 2016, ai cui contenuti si rinvia per intero;
sentiti, altresì, i chiarimenti del Governo nella seduta del 9 marzo 2016;
ritenuto che la definizione della pianta organica del personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario della scuola sia un passaggio decisivo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, soprattutto nell’ottica dell’organico dell’autonomia istituito con legge n. 107 del 2015;
condiviso l’obiettivo di modernizzare gradualmente le segreterie, attraverso un investimento nelle tecnologie digitali, per cui si è già peraltro avuto uno stanziamento di 10 milioni di euro, nella legge di stabilità 2015;
ribadita la necessità di un monitoraggio che consenta di verificare l’attuale stato delle segreterie scolastiche;
valutato che permangono profili critici in ordine alle sostituzioni, dal momento che il personale ATA non può essere sostituito per assenze di qualunque durata, fatta eccezione per le scuole con organico inferiore a quattro unità, e che per i collaboratori scolastici le sostituzioni non sono consentite per assenze fino a dieci giorni;
visti la restante normativa di riferimento e i criteri di calcolo esposti nella documentazione trasmessa dal Governo,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
1) sia garantito il monitoraggio sulla progressiva introduzione e sul materiale funzionamento delle tecnologie digitali e, in particolare, sulla loro effettiva efficacia nelle segreterie scolastiche, in modo tale da consegnarne gli esiti entro l’inizio del nuovo anno scolastico;
2) sia riavviato il turn over sul cessato servizio per la parte di organico che non viene eliminata e siano assicurate le sostituzioni sui posti resi vacanti per l’assunzione di funzioni di direttore dei servizi generali amministrativi (DSGA);
3) siano assicurate le sostituzioni dei collaboratori scolastici, posto che si tratta di un ambito non interessato dal processo di digitalizzazione, per assenze anche inferiori a dieci giorni, soprattutto nelle scuole cosiddette pluri-plessi o distanti fra loro;

e con la seguente osservazione:
si verifichino le discrepanze numeriche tra la stima minima della consistenza organica degli assistenti amministrativi complessiva, derivante dai nuovi criteri e parametri – che risulta pari a circa 52 mila e 600 unità –, e quella prevista nello schema di decreto interministeriale diramato con nota 20965 del 15 luglio 2015 (che la fissa a circa 46 mila e 800 unità).


 

(7a Camera, 9.3.16) Giancarlo GIORDANO (SI-SEL) chiede che non si proceda nella giornata odierna all’espressione del parere.

Luigi GALLO (M5S) concorda con la richiesta del collega Giordano.

Simona Flavia MALPEZZI (PD), relatrice, concorda sulla necessità di procedere ad ulteriori approfondimenti.

La sottosegretaria Angela D’ONGHIA, con riferimento ad alcune osservazioni svolte nella seduta di ieri conferma, intanto, che il rispetto del contingente dei posti assegnati è un presupposto valido in termini generali. Assicura poi che il Ministero sarà particolarmente attento nel monitoraggio del processo di digitalizzazione negli istituti scolastici. Comunica inoltre che, a breve, sarà riattivato il turn over del personale e che si sta valutando se ci siano margini che consentano al Ministero la copertura per le sostituzioni di personale amministrativo chiamato nella funzione di direttore dei servizi generali e amministrativi. Con riferimento, poi, alle supplenze assicura l’attenzione del Governo su questa problematica. Assicura infine che fornirà una risposta sui dati oggi richiesti ad integrazione di quanto già trasmesso alla Commissione.

Simona Flavia MALPEZZI (PD), relatrice, chiede che si approfondisca anche la questione concernente il personale cessato dal servizio al termine dell’anno, al fine del necessario turn over.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, domanda al Governo se possa dare assicurazioni che il provvedimento non sarà adottato prima che la Commissione si sia espressa, sia pure con qualche giorno di ritardo.

La sottosegretaria Angela D’ONGHIA, lo assicura.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.

(7a Camera, 8.3.16) Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Simona Flavia MALPEZZI (PD), relatrice, espone che lo schema di decreto viene adottato sulla base della legge di stabilità 2015. Questa è intervenuta in materia di personale ATA e ha previsto la revisione dei criteri e dei parametri per la definizione delle dotazioni organiche di tale personale, al fine di conseguire, dall’anno scolastico 2015-2016, risparmi di spesa. In particolare, l’obiettivo da conseguire, a decorrere dall’anno scolastico 2015-2016, consiste in una riduzione del numero di posti pari a 2.020 unità, collegata al processo di digitalizzazione dei procedimenti amministrativi affidati alle segreterie scolastiche, e in una riduzione di spesa pari a 50,7 milioni di euro. Aggiunge che la revisione di questi criteri e parametri per stabilire quante persone sono in organico è regolata dal decreto del Presidente della Repubblica n. 119 del 2009, ai sensi del quale, in particolare, la consistenza numerica complessiva delle dotazioni organiche del personale ATA è definita a livello nazionale, in base ai criteri previsti nello stesso regolamento e secondo i parametri di calcolo previsti dalle tabelle ad esso allegate. Rileva poi che la consistenza numerica complessiva è ripartita in dotazioni organiche regionali, sentita la Conferenza unificata, con riguardo alle specificità degli ambiti territoriali interessati, avendo cura degli altri elementi indicati quali, ad esempio, i fenomeni migratori, le distanze e i collegamenti fra le scuole situate nei comuni montani e nelle piccole isole. Aggiunge che il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale ripartisce la dotazione organica regionale in dotazioni organiche provinciali e determina le dotazioni organiche di istituto, assicurando, comunque, il rispetto della dotazione organica regionale, anche – se necessario – mediante deroga ai medesimi criteri e parametri.
Precisa che lo schema in esame sostituisce alcune delle tabelle del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 119 del 2009, ossia quelle relative alle istituzioni scolastiche del primo e del secondo ciclo. Non sono, invece, variate le tabelle relative ai convitti nazionali e agli educandati femminili. Nell’articolato, una novità è costituita dalla previsione che la consistenza numerica complessiva del personale ATA è determinata, secondo i parametri di calcolo contenuti nelle (nuove) tabelle, annualmente per l’anno scolastico 2015-2016 e ogni tre anni, con eventuale revisione annuale, a decorrere dall’anno scolastico 2016-2017. Osserva che si tratta di una novità che sembrerebbe scaturire dall’articolo 1, comma 14, della legge n. 107 del 2015 cosiddetta «Buona scuola» che prevede l’indicazione del fabbisogno relativo ai posti del personale ATA nel Piano dell’offerta formativa, divenuto ora triennale.
Segnala quindi che le tabelle, che stabiliscono il contingente organico del personale ATA da assegnare in ragione del numero di alunni, devono essere analizzate alla luce delle note di cui sono corredate, che recano ulteriori disposizioni utili per la definizione delle dotazioni organiche, di cui (solo) alcune applicabili «nel rispetto del contingente dei posti assegnati». Al riguardo, chiede al Governo un chiarimento, dal momento che il rispetto del contingente dei posti assegnati sembrerebbe un presupposto valido in termini generali.
Aggiunge che la relazione illustrativa sottolinea che, ai fini della riduzione richiesta dalla legge di stabilità 2015, si è ritenuto di intervenire sul profilo professionale di assistente amministrativo, e non di assistente tecnico, in ragione della progressiva automatizzazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi affidati alle segreterie scolastiche. Per la stessa ragione, si è ritenuto di prevedere le riduzioni per le scuole più grandi (in particolare, si tratta delle scuole con più di 600 alunni), le quali, pur avendo un maggior numero di alunni, sono in grado di assicurare, comunque, la presenza di un più ampio numero di unità di personale, anche in caso di assenza di alcune di esse. Inoltre, evidenzia che, al fine di mitigare gli effetti conseguenti alle riduzioni dei posti, si è adottata una modalità di calcolo che ha tenuto conto, oltre che del numero degli alunni e delle sedi, anche del numero di alunni diversamente abili.
Analizzando – sulla base dei dati forniti dalla relazione tecnica – gli effetti della revisione dei criteri e parametri, evince che, per ciò che riguarda le istituzioni scolastiche del primo ciclo, essa comporta una riduzione di 576 assistenti amministrativi (che interessa le scuole con più di 1.300 alunni) e di 1.468 collaboratori scolastici (che interessa le scuole con più di 1.100 alunni). Quanto alle scuole secondarie di II grado, la revisione comporta una riduzione di 589 assistenti amministrativi (che interessa le scuole con più di 600 alunni), di cui 314 nei soli istituti tecnici, istituti professionali e licei artistici, e di 430 collaboratori scolastici (che interessa le scuole con più di 600 alunni), di cui 175 nei soli istituti tecnici, istituti professionali e licei artistici. Complessivamente, la riduzione riguarderebbe, dunque, 3.063 unità. Tale riduzione è, tuttavia, in parte compensata – sempre in base alla relazione tecnica – dall’incremento, cui accennava prima, disposto in relazione al numero degli studenti diversamente abili, pari a 1.043 unità di collaboratore scolastico. Complessivamente, dunque, si ha una riduzione di 2.020 unità, di cui 1.165 assistenti amministrativi e 855 collaboratori scolastici, corrispondente all’obiettivo indicato dalla legge di stabilità 2015.
Desidera – in conclusione – ribadire che il taglio di risorse umane è concepito in parallelo con la progressiva introduzione dell’uso della tecnologia digitale, che assicura risparmi di tempo e maggiore uniformità di prestazioni e controllo sulle operazioni amministrative. Tanto ciò è vero che sono stanziati di 10 milioni di euro per la digitalizzazione delle segreterie.
Ritiene che sarebbe quindi utile chiedere al Governo un impegno a monitorare l’effettiva progressione della digitalizzazione (che – tra l’altro – era stata disposta già dal decreto cosiddetto Profumo).
Osserva inoltre che – sebbene ridotto come da legge – il personale ATA è pur sempre necessario nelle realtà in cui è presente e, pertanto, resta aperto il tema delle assenze e delle sostituzioni. Rileva che, ad oggi, il personale amministrativo e tecnico non può essere sostituito per assenze di qualunque durata (con esclusione delle scuole con organico inferiore a 4 unità) e che, per i collaboratori, le sostituzioni non sono consentite per assenze fino a 10 giorni.
Ritiene dunque che occorra chiedere al Governo di assumere impegni affinché il personale amministrativo possa essere sostituito in caso di lunghe assenze e che – per la parte di organico che non viene eliminata – sia riattivato il turn over sul cessato servizio e vengano effettuate le sostituzioni nei casi di personale amministrativo chiamato nella funzione di direttore dei servizi generali e amministrativi. Sarebbe anche necessario che venissero effettuate le sostituzioni dei collaboratori anche per assenze inferiori ai 10 giorni per le scuole «pluri-plessi» o distanti tra loro, come il tipico caso delle scuole di montagna. Si riserva di presentare una proposta di parere al termine della discussione.

Dopo interventi sull’ordine dei lavori di Maria MARZANA (M5S) e Giancarlo GIORDANO (SI-SEL), Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, chiede se il Governo sia in grado di rispondere alle sollecitazioni della relatrice.

Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI chiede che a tal fine l’esame sia rinviato.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.

(7a Senato, 9.3.16) Riferisce la relatrice Elena FERRARA (PD), la quale fa presente che il provvedimento in esame modifica i criteri per l’assegnazione del contingente di personale ATA, a decorrere dall’anno scolastico 2015-2016 in corso, per conseguire risparmi di spesa. La legge di stabilità 2015 ha infatti stabilito una riduzione del numero dei posti ATA pari a 2.020 unità, per un risparmio di 50,7 milioni di euro a decorrere dal 2015-2016, tenuto conto del generale processo di digitalizzazione e di incremento dell’efficienza dei processi lavorativi. Fa presente comunque che la consistenza numerica complessiva delle dotazioni organiche del personale ATA è determinata annualmente per il 2015-2016 e con cadenza triennale, salvo eventuale revisione annuale, a decorrere dall’anno scolastico 2016-2017.
Passando ad illustrare il contenuto del decreto, rende noto che esso realizza una maggiore riduzione di posti per il profilo professionale di assistente amministrativo e non di assistenti tecnici, in ragione della progressiva automatizzazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi affidati alle segreterie scolastiche, tanto più che la stessa legge di stabilità 2015 ha stanziato, per il 2015, 10 milioni di euro per la digitalizzazione dell’attività delle segreterie delle scuole. Rileva inoltre che l’Amministrazione ha scelto di intervenire negli istituti di grandi dimensioni specialmente in merito al primo ciclo atteso che, pur avendo un numero maggiore di alunni, essi sono in grado di assicurare la presenza di un più ampio numero di unità di personale anche in caso di assenza, cosa difficile per le scuole piccole, in cui potrebbe venir meno la continuità amministrativa. Segnala comunque la possibilità di deroghe per le scuole di montagna o per quelle con più plessi o sedi.
La legge di stabilità 2015 – prosegue la relatrice – ha anche previsto che detta riduzione di posti avvenisse nel rispetto degli obiettivi di cui all’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008. Tra questi, è menzionato l’incremento del rapporto alunni/docenti ma tenendo conto delle necessità degli alunni diversamente abili. Facendo proprio tale principio, l’Amministrazione ha deciso, per il profilo professionale di collaboratore scolastico, di mitigare gli effetti delle riduzioni: dunque, oltre al criterio del numero di alunni e delle sedi, si è tenuto conto anche del numero di alunni diversamente abili.
Esaminando le Tabelle allegate allo schema di decreto, la relatrice sottolinea che per il profilo di assistente amministrativo, nelle scuole del primo ciclo (Tabella 1), fino a 1.300 alunni non si opera alcuna riduzione di personale. Sopra i 1300 alunni e fino a 1.900 si opera una riduzione di una unità che, moltiplicata per il numero di scuole rientranti in queste soglie numeriche, porta ad un totale di 576 assistenti amministrativi in meno. Per il secondo ciclo (Tabella 2), la relazione tecnica separa gli istituti tecnici, professionali e i licei artistici dagli altri licei, illustrando due prospetti. Ad ogni modo, ella riferisce che tanto per i licei, quanto per tecnici, professionali e licei artistici, la riduzione opera per le scuole che hanno lo stesso range numerico di alunni (tra 600 e 700, tra 1.000 e 1.100, tra 1.200 e 1.300 e tra 1.800 e 1.900). Il totale di assistenti amministrativi in meno è di 589. In questo caso però reputa poco chiara la progressione effettuata, in quanto, a differenza del primo ciclo, non si opera una riduzione per tutte le “grandi” scuole sopra una certa soglia, ma solo per alcune, ad esempio, non vi sono riduzioni per la fascia di alunni 1.700-1.800, o 1.500-1.600.
In merito ai collaboratori scolastici, fa presente che per il primo ciclo (Tabella 1) il decremento di una unità interviene solo per le scuole sopra i 1.100 alunni e fino a 1.900, per un totale di 1.468 posti in meno. Per il secondo ciclo (Tabella 2, sempre distinguendo, da un lato, i licei e, dall’altro, i tecnici, professionali e licei artistici), la riduzione di un posto si ha per scuole sopra i 1.100 e fino a 2.000 alunni, mentre per le scuole sopra i 2.000 e fino a 2.200 alunni vengono eliminati due posti di collaboratore. Il totale delle riduzioni è di 430 per il secondo ciclo. Nel ricordare che il numero di collaboratori scolastici va incrementato in ragione della presenza di alunni diversamente abili (per ogni gruppo da 40 alunni disabili), osserva come occorrerebbero 1043 posti in più. Sottraendo tale numero dalle riduzioni complessive per tutte le scuole del primo e secondo ciclo, si ottiene che l’effettivo contingente di collaboratori scolastici in meno, anziché essere 1898, risulta 855.
Dà indi conto dei pareri espressi dalla Conferenza unificata e dal Consiglio di Stato, evidenziando che la Conferenza unificata si è pronunciata negativamente, per diverse ragioni. Anzitutto sono state lamentate l’assenza di dettagli sull’impatto territoriale delle riduzioni del personale e la penalizzazione per le Regioni che hanno compiuto il dimensionamento. Invocando maggiore gradualità, le Regioni stesse hanno fatto presente che nelle note alle Tabelle, stabilite dalla legislazione vigente, vi è anche il parametro del numero di plessi, che impone un incremento di collaboratori scolastici al crescere del numero di sedi staccate. Potrebbero dunque essere previste, a giudizio della relatrice, ulteriori deroghe, anche nei casi di presenza di minoranze linguistiche. E’ stata peraltro ritenuta insufficiente la soglia di 40 alunni diversamente abili oltre la quale è aumentato il numero di collaboratori scolastici, in quanto in caso di necessità sarebbero gli enti locali a dover fronteggiare le emergenze.
Il Consiglio di Stato, prosegue la relatrice, ha eccepito che il provvedimento interviene ad anno scolastico in corso, benché sia prevista l’immediata entrata in vigore: ha ipotizzato dunque che esso sia una mera “fotografia” della situazione dell’organico di fatto. Ha condiviso altresì le preoccupazioni degli enti locali circa un possibile aggravio per dette Amministrazioni nel caso di bisogno di assistenza per gli alunni diversamente abili. In ultima analisi, ha ravvisato un certo squilibrio nel riparto della riduzione dei profili di assistente amministrativo e collaboratore scolastico tra primo e secondo ciclo, le cui eventuali motivazioni non risultano comprensibili.
Avviandosi alla conclusione, reputa indispensabile assicurare un apparato amministrativo funzionante e adeguatamente formato, specie nei ruoli dirigenziali come quelli dei direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA). Si chiede poi come l’informatizzazione abbia inciso sulla razionalizzazione del personale, tanto più che – ribadisce – sono state stanziate apposite risorse nel 2015. Occorre quindi a suo avviso un effettivo monitoraggio sui cambiamenti indotti dai diversi metodi di lavoro a seguito della digitalizzazione.
Accenna infine al tema delle supplenze, che devono essere garantite sia per il personale amministrativo che per i collaboratori scolastici. Ritiene infatti che la normativa vigente che non prevede sostituzioni per lunghe assenze finisca per mettere in difficoltà la gestione delle scuole, come dimostrano i reiterati appelli al riguardo avanzati anche dai dirigenti scolastici.

Il sottosegretario Angela D’ONGHIA assicura che il Governo tiene in elevata considerazione il tema del personale ATA e che verrà compiuto un monitoraggio sulla digitalizzazione. In proposito preannuncia che potrebbero esserci degli esuberi, tali da compensare il provvedimento in titolo. Rende peraltro noto che potrebbe essere riattivato a breve il turn over.

Nessuno chiedendo di intervenire in discussione generale, il PRESIDENTE dichiara chiusa tale fase procedurale.

La relatrice Elena FERRARA (PD) illustra uno schema di parere favorevole con osservazioni, pubblicato in allegato.

La seduta, sospesa alle ore 15,25, riprende alle ore 15,30.

Su tale proposta di parere prende la parola il senatore TOCCI (PD), il quale rileva criticamente l’assenza nel provvedimento di riferimenti alla “Buona scuola”, quasi come se esso prescindesse dai contenuti della legge n. 107 del 2015. Detta legge ha invece un impatto rilevante sugli organici di servizio, considerate le incombenze amministrative in essa previste, anche per quanto concerne la stessa conoscenza delle innovazioni introdotte. Cita ad esempio le ricadute sulle segreterie scolastiche derivanti dalle attività di rendicontazione del bonus insegnanti.
Dopo aver ricordato che sussiste tuttora una percentuale di sedi vacanti per quanto concerne i dirigenti scolastici, in quanto non è stato ancora bandito il relativo concorso, precisa che nella summenzionata legge n. 107 era previsto il potenziamento dei docenti per progetti, ad esempio, sulla dispersione scolastica o per l’apertura pomeridiana delle scuole. Si interroga pertanto sulle modalità con cui tale obiettivo si concilia con la riduzione del personale ATA, tenuto conto che quest’ultimo concorre al funzionamento delle scuole.
Si dichiara pertanto perplesso circa il metodo seguito per l’elaborazione del provvedimento, che sembra prescindere dalla politica governativa. Né può essere trascurato a suo giudizio il parere contrario espresso dalla Conferenza unificata sui possibili aggravi per gli enti locali. Dopo aver richiamato a sua volta le osservazioni del Consiglio di Stato, giudica valido l’obiettivo della digitalizzazione, anche se esso non determina immediatamente la possibilità di una riduzione del personale, tenuto conto della necessaria formazione richiesta. Domanda pertanto al Governo di esplicitare la correlazione tra la diminuzione degli organici e i risultati della digitalizzazione.
Ravvisa conclusivamente un atteggiamento burocratico che rischia di inficiare i contenuti stessi della legge n. 107.

La senatrice PETRAGLIA (Misto-SEL) ravvisa profonde criticità nel testo e domanda le ragioni della fretta con cui lo si sta esaminando. Riallacciandosi alle considerazioni del senatore Tocci sulla cosiddetta “Buona scuola”, ricorda che la legge n. 107 ha trascurato proprio il personale ATA, mentre sarebbe stato opportuno prevedere le relative assunzioni.
Chiede peraltro maggiori dettagli sulla digitalizzazione delle scuole e sulle modalità attraverso cui essa si sostanzia in una riduzione del contingente degli ATA, tanto più che si registrano ad oggi delle lacune proprio nel personale amministrativo. Dopo aver stigmatizzato le pesanti riforme della scuola attuate dai passati Governi, domanda altresì in che modo il personale soprannumerario delle province che dovrebbe confluire nei ruoli ATA impatta sulle riduzioni previste dal testo in titolo, come peraltro richiesto anche in alcuni atti di sindacato ispettivo presentati presso l’altro ramo del Parlamento.
Si interroga inoltre sul rapporto tra il taglio disposto dal testo in esame e l’incremento delle iscrizioni nelle scuole, sottolineando peraltro come la legge di stabilità 2015 avrebbe dovuto essere attuata da tempo. Ritiene del resto che l’atto abbia di per già sé prodotto effetti devastanti nelle scuole, considerato che si applica nell’anno in corso.
Occorrerebbe inoltre a suo avviso capire quale sarà la sorte dei precari ATA, per cui sollecita alcune audizioni delle organizzazioni sindacali. Dopo essersi soffermata anche sulla necessità di nominare i direttori dei servizi generali e amministrativi, invoca infine un confronto con il Governo sugli aspetti descritti.

La senatrice BLUNDO (M5S) ritiene che il provvedimento ratifichi scelte risalenti nel tempo pur inserendosi in una realtà nuova; si domanda peraltro se il Governo sia in grado di valutare le ricadute di leggi, tra cui la n. 107, che ha elaborato in modo a suo avviso eccessivamente frettoloso, come dimostrano le difficoltà interpretative riscontrate anche dal personale della scuola.
Giudica peraltro assurdo procedere ad una votazione sullo schema di parere nella giornata di oggi, in quanto occorre una riflessione ulteriore anche sugli effetti che i tagli produrrebbero in termini di vigilanza e di maggiore flessibilità nella apertura pomeridiana delle scuole.
Dopo aver sottolineato che, attualmente, i docenti inidonei vengono impiegati nelle segreterie anziché nei laboratori, deplora il taglio del contingente ATA per conseguire risparmi di spesa, sottolineando che dette somme sarebbero potute derivare dalla scelta di internazionalizzare i servizi svolti nelle scuole, tenuto conto che l’attuale esternalizzazione costa invece circa 450 milioni di euro.
Sollecita dunque un monitoraggio concreto sulla realizzazione della digitalizzazione, atteso che risulta che molte scuole non abbiano neanche la copertura della rete e i docenti devono provvedere con mezzi propri. Chiede dunque di rinviare l’esame per comprendere meglio la situazione attuale, al fine di compiere scelte che possano fare bene alla scuola pubblica.

La senatrice PUGLISI (PD) ritiene condivisibili molte considerazioni avanzate che peraltro trovano spazio nello schema di parere illustrato dalla relatrice. In proposito, chiede di inserire nelle premesse un accenno alla importanza strategica del personale non docente, anche in funzione della attuazione della legge n. 107. Ciò con riferimento soprattutto alla apertura pomeridiana delle scuole e agli ulteriori compiti che vengono assegnati alle segreterie scolastiche, tra cui ad esempio la rendicontazione dei progetti europei.
Nega comunque che gli inidonei vengano impiegati nelle segreterie, in quanto essi devono essere occupati nelle biblioteche scolastiche salvo diverse richieste da loro provenienti.
Suggerisce infine di inserire un’osservazione che richiami l’esigenza di assicurare il personale ATA per rendere possibile una maggiore flessibilità nell’apertura delle scuole anche il sabato, qualora lo provvedano i piani triennali dell’offerta formativa.

La relatrice Elena FERRARA (PD) ringrazia tutti i commissari per i suggerimenti avanzati e riformula lo schema di parere, modificando le premesse, inserendo l’osservazione n. 4 e anche una condizione.

Il PRESIDENTE fa presente che il termine per l’espressione del parere scade il 14 marzo. Ferma restando la possibilità di richiedere una proroga del suddetto termine al Presidente del Senato, ritiene che il nuovo schema di parere proposto dalla relatrice risponda a tutte le sollecitazioni descritte e dunque si possa procedere alla votazione nella giornata odierna. Domanda dunque l’orientamento dei Capigruppo su tale ipotesi, fermo restando che se la relatrice ritenesse utile un rinvio, sarebbe disponibile a procedere in tal senso.

La senatrice PUGLISI (PD) reputa che la relatrice abbia accolto tutte le proposte e dunque un rinvio dell’esame sarebbe poco proficuo. Dichiara dunque il voto favorevole del suo Gruppo.

Si associa il senatore CONTE (AP (NCD-UDC)), che ringrazia le relatrice per aver accolto l’indicazione circa il monitoraggio per il prossimo anno scolastico. Ritiene dunque che si possa procedere alla conclusione dell’esame e dichiara il voto favorevole del suo schieramento.

La senatrice PETRAGLIA (Misto-SEL) ribadisce le proprie perplessità sulla conclusione dell’esame nella giornata odierna, giudicandola una forzatura, tanto più che nell’altro ramo del Parlamento la maggioranza ha avanzato la richiesta di proroga.
Nel reputare assai grave il contenuto del provvedimento, che lascia inevase numerose questioni, sollecita il Governo ad esplicitare le scelte che hanno indotto al licenziamento di tale personale ATA, prendendo dunque atto che non c’è la volontà di compiere un approfondimento ulteriore. Dichiara perciò il voto contrario del suo Gruppo.

Dopo che il PRESIDENTE ha accertato la presenza del numero legale ai sensi dell’articolo 30, comma 2, del Regolamento, la Commissione approva lo schema di parere favorevole con osservazioni e una condizione, riformulato dalla relatrice (pubblicato in allegato).


PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La Commissione, esaminato, ai sensi dell’articolo 19, comma 10, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e dell’articolo 1, comma 334, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, lo schema di decreto ministeriale in titolo,

considerato che il provvedimento in esame modifica i criteri per l’assegnazione del contingente di personale ATA, a decorrere dall’anno scolastico 2015-2016, per conseguire risparmi di spesa, atteso che la legge di stabilità 2015 ha stabilito una riduzione del numero dei posti ATA pari a 2.020 unità, per un risparmio di 50,7 milioni di euro a decorrere dal 2015-2016;

tenuto conto che tali disposizioni sono connesse al generale processo di digitalizzazione e incremento dell’efficienza dei processi lavorativi, per cui si è deciso di realizzare una maggiore riduzione di posti per il profilo professionale di assistente amministrativo e non di assistenti tecnici, in ragione della progressiva automatizzazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi affidati alle segreterie scolastiche, tanto più che la stessa legge di stabilità 2015 ha stanziato, per il 2015, 10 milioni di euro per la digitalizzazione dell’attività delle segreterie delle scuole;

rilevato altresì che si è scelto di intervenire negli istituti di grandi dimensioni atteso che, pur avendo un numero maggiore di alunni, sono in grado di assicurare la presenza di un più ampio numero di unità di personale anche in caso di assenza, cosa difficile per le scuole piccole;

considerata l’importanza del personale non docente nel funzionamento delle autonomie scolastiche previsto dalla legge n. 107 del 2015, sia per le funzioni amministrative sia per l’impegno dei collaboratori scolastici in merito ad una maggiore flessibilità di apertura degli edifici scolastici;

considerato che occorre comunque garantire la continuità amministrativa in caso di assenza prolungata del personale ATA;

preso atto che la legge di stabilità 2015 ha anche previsto che detta riduzione di posti avvenisse nel rispetto degli obiettivi di cui all’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, tenendo conto delle necessità degli alunni diversamente abili;

apprezzato che, facendo proprio tale principio, l’Amministrazione ha deciso, per il profilo professionale di collaboratore scolastico, di mitigare gli effetti delle riduzioni, valutando, oltre al criterio del numero di alunni e delle sedi, anche il numero di alunni diversamente abili;

osservato che, in base alle tabelle allegate, nelle scuole del primo ciclo e secondo ciclo, per il profilo di assistente amministrativo la riduzione complessiva è pari a 1.165 unità, mentre per i collaboratori scolastici la riduzione effettiva è pari a 855 unità;

preso atto che lo schema di decreto stabilisce che la consistenza numerica complessiva delle dotazioni organiche del personale ATA è determinata annualmente per il 2015-2016 e con cadenza triennale, salvo eventuale revisione annuale a decorrere dall’anno scolastico 2016-2017;

manifestata preoccupazione per il parere negativo reso dalla Conferenza unificata, in quanto è stato paventato il rischio che gli enti locali si facciano carico di coprire eventuali emergenze connesse ai bisogni degli alunni diversamente abili;

valutato inoltre il parere del Consiglio di Stato, che ha eccepito che il provvedimento interviene ad anno scolastico in corso, e ha ravvisato un certo squilibrio nel riparto della riduzione dei profili di assistente amministrativo e collaboratore scolastico tra primo e secondo ciclo;

esprime parere favorevole con le seguenti osservazioni:
1. si reputa necessario un chiarimento sulle note riportate in ciascuna tabella, tenuto conto che esse recano ulteriori disposizioni utili per la definizione delle dotazioni organiche, di cui solo alcune applicabili “nel rispetto del contingente dei posti assegnati”;
2. si ritiene indispensabile assicurare le sostituzioni del personale amministrativo in caso di lunghe assenze o quando è chiamato a svolgere la funzione di direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA) e, per la parte di organico che non viene eliminata, riattivare il turn over sul cessato servizio;
3. in considerazione delle risorse stanziate nel 2015 per l’informatizzazione delle segreterie scolastiche, si chiedono al Governo maggiori dettagli sull’impiego di tali fondi nonché un impegno a monitorare l’effettiva progressione della digitalizzazione;
4. si reputa indispensabile che vengano effettuate le sostituzioni dei collaboratori scolastici anche per assenze inferiori ai dieci giorni per le scuole pluri plessi o distanti fra loro e per garantire eventuali necessità di apertura delle scuole in orari più flessibili, compresa la giornata del sabato se prevista nei piani triennali dell’offerta formativa;

e con la seguente condizione:

a. venga svolta una opportuna revisione annuale delle dotazioni organiche del personale ATA per l’anno scolastico 2016-2017 a fronte del monitoraggio di cui all’osservazione n. 3, specificando l’effettiva connessione tra la contrazione del suddetto personale e l’informatizzazione delle strutture amministrative.