ANP rilancia il middle management

da tuttoscuola.com 

ANP rilancia il middle management

In un documento pubblicato sul suo sito, intitolato ‘Perché i dirigenti scolastici non possono più tollerare le attuali condizioni lavorative’, l’ANP annuncia di aver avviato “una serrata interlocuzione politica per rendere consapevole l’Esecutivo che la situazione dei dirigenti scolastici è grave come non mai e che deve essere risolta al più presto”.

L’Associazione, facendo presente che i propri iscritti “ormai superano il 50% dei dirigenti in servizio”, ne sottolinea  “l’eccezionale senso di responsabilità e l’autocontrollo manifestati finora” malgrado il “notevole superlavoro, al limite dello stress psico-fisico, richiesto dall’attuazione della legge 107/2015” e perciò chiede al Governo di “rendere subito disponibili le risorse economiche già previste dalla legge 107 per remunerare i maggiori impegni dei dirigenti”.

Ma l’aspetto forse più interessante del documento dell’ANP non è quello che riguarda la retribuzione dei dirigenti (“non è più possibile abusare del loro senso dello Stato per costringerli a sopportare l’insopportabile”) bensì la richiesta della “creazione di un middle management stabile,  costituito dai docenti più motivati e preparati”, “uno strumento ormai assolutamente indispensabile per la nuova governance delle scuole e per far fronte all’enorme mole di lavoro”.

Una richiesta non nuova per l’ANP, ma che in questa delicata fase di implementazione della legge 107 ne diventa quasi una condizione di fattibilità, e potrebbe anche essere condivisa da altri sindacati. Il fatto è però che l’ANP chiede al governo di trovare le risorse “da mettere a disposizione del dirigente per compensare il lavoro di collaborazione”.

Questo è il punto: gli altri sindacati possono anche concordare sulla necessità e sull’utilità del middle management, ma non sulla sua dipendenza funzionale ed economica dal dirigente scolastico in un rapporto top-down: essi lo concepiscono piuttosto come interfaccia tra comunità docente (Collegio, consigli di classe) e dirigenza in un’ottica partecipativa e bottom-up. Una mediazione tra queste due diverse, quasi opposte concezioni del middle management è certamente difficile, ma è il terreno sul quale il governo e il ministro Giannini sono chiamati a giocare alcune carte importanti della partita della Buona Scuola.