BIAGINO LIMONGI, La pedagogia che c’era, DUMINUCO EDITORE, Sapri, 2016.
RECENSIONE DI UMBERTO TENUTA
Almeno per chi, come me, ha vissuto quegli anni: gli anni ’70 della scuola italiana!
Anni caldi, anni romantici, anni di entusiasmi, anni ricchi di trasformazioni profonde.
Anni nei quali la ventata attivistica degli anni CINQUANTA cominciava a dare i suoi frutti: maturi, originali, nostrani.
La Riforma Gentile era ormai alle spalle.
Non più la scuola d’élite, ma la scuola di tutti e per tutti!
La Lettera ad una Professoressa del Parroco di Barbiana era il vessillo della scuola per tutti, anche per i figli dei contadini di Rimintiello, nella Basilicata, così come per i figli dei contadini di Tramonti, nell’entroterra della Costiera amalfitana.
Diritto allo studio di tutti, come voleva la Costituzione italiana del 1948.
Una scuola per tutti non poteva essere la scuoletta pluriclasse di montagna.
Ed allora, la scuola consolidata.
Una scuola per tutti non poteva essere la scuola delle quattro ore di lezione collettiva.
Felice coincidenza!
A Remintiello ed a Tramonti nasce la scuola consolidata a tempo pieno.
Scuole all’avanguardia nel Mezzogiorno d’Italia, così come al Nord.
Quelle scuole ambivano a garantire il successo formativo a tutti i figli di donna, così come Costituzione del 1948 comanda.
E per garantirlo si utilizzavano gli apporti più autorevoli della Pedagogia.
Sì, allora c’era la Pedagogia!
La studiavano Antonio Paradiso, Biagino Limongi ed i loro colleghi di Rimintiello e di Tramonti.
Una Pedagogia per non bocciare nemmeno i figli dei contadini.
Una Pedagogia che c’era…
Biagino Limongi è un uomo colto, ma è soprattutto un uomo del Sud, un uomo generoso.
E, nella sua grande generosità, non dice che quella Pedagogia oggi non c’è più!
Non c’è più.
Eppure ci dovrebbe essere!
Ci dovrebbe essere.
Ci dovrebbe essere, perché la Lettera ad una professoressa dovrebbe essere giunta alla sua destinazione.
La Lettera e gli Allegati che Biagino Limongi riporta nella sua preziosa testimonianza di un maestro appassionato, colto e intelligente.
Forse, con estrema modestia, sua dote distintiva, Biagino Limongi ha voluto rivolgere un invito a riprendere in mano quella Pedagogia che c’era per farne la Pedagogia che nella BUONASCUOLA non c’è.
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