21 aprile DEF 2016 nelle 7e Commissioni

Il 19, 20 e 21 aprile le 7e Commissioni di Senato e Camera esaminano, in sede consultiva, il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2016

PARERE APPROVATO DALLA 7a COMMISSIONE CAMERA (21.4.16)

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
esaminate le parti di competenza del Documento di economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4 e Allegati), nelle sedute del 19, 20 e 21 aprile 2016, e udita la relatrice, on. Simona Flavia Malpezzi, alla cui illustrazione (della seduta del 19 aprile 2016) si rinvia integralmente;
considerato, in via preliminare, che il DEF (previsto dall’articolo 10 della legge di contabilità, n. 196 del 2009) è il documento con cui il Governo presenta al Parlamento le proprie priorità e strategie economiche a media e lunga scadenza. Esso si compone di tre sezioni, dedicate rispettivamente alla stabilità dell’Italia, all’analisi e alle tendenze della finanza pubblica e al programma nazionale di riforma;
tenuto conto che il DEF è, pertanto, il principale strumento di indirizzo sulla programmazione e sulla politica economica e che la Commissione Cultura intende contribuire alla definizione dei contenuti della risoluzione con cui esso verrà approvato dall’Assemblea della Camera;
ritenuto che, nella terza parte del DEF (quella di prospettiva), è contenuta una ricognizione dei risultati conseguiti dalla politica del Governo nei settori della scuola, dell’università e della ricerca, anche alla luce delle osservazioni svolte dalla Commissione europea nella sua Analisi annuale della crescita, pubblicata il 26 novembre 2015, cui è poi seguita la Relazione per Paese, relativa all’Italia, pubblicata il 26 febbraio 2016;
condiviso l’obiettivo per cui, per sostenere crescita e produttività nel medio e lungo termine, è necessario continuare a sviluppare il capitale umano, promuovendo il miglioramento dell’istruzione, lo sviluppo della ricerca tecnologica e l’avanzamento della scienza e della cultura;
considerato che solo la riforma dell’istruzione, approvata con la legge n. 107 del 2015, dovrebbe portare un aumento del PIL dello 0,3 per cento annuale entro il 2020;
preso atto che, in questo contesto, sono cruciali gli aspetti dell’inclusione, sia degli alunni con bisogni educativi speciali, sia di quelli stranieri (tanto che nel mese di settembre 2015 sono stati emanati bandi che mettono a disposizione 500 mila euro per il potenziamento dell’italiano come seconda lingua e ulteriori 500 mila euro per i progetti di accoglienza e sostegno linguistico e psicologico per i minori stranieri non accompagnati);
osservato, altresì, che nel medesimo contesto occorre proseguire sulla strada della messa in sicurezza degli edifici scolastici;
rilevato ancora che l’attuazione concreta del nuovo sistema di alternanza scuola-lavoro sarà essenziale per legare un’esperienza scolastica arricchita alle prospettive di inserimento lavorativo;
considerato, sul piano più generale, che il Governo appare positivamente orientato ad attribuire a tutto il mondo culturale un valore strategico ai fini della complessiva elevazione del Paese, poiché – per esempio – investire sulla scuola produce benefici sui beni culturali e viceversa, così come risollevare i livelli di lettura significa alzare una colmata che solleva anche i consumi culturali, quali cinema e teatro;
ritenuto che (come già ha sostenuto il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio VISCO, nel suo volume Investire in conoscenza, Mulino, 2009) occorre mettere in campo strategie multidimensionali per problemi a loro volta multidimensionali, cogliendo i nessi tra una cittadinanza più ricca, avvertita e dotata di competenze civiche complessive, da un lato, e il benessere economico, dall’altro;
valutato che, pertanto, occorre offrire un ventaglio di conoscenze e competenze in grado di dotare i cittadini degli strumenti per partecipare in modo sano e consapevole alla vita collettiva, anche puntando a innalzare almeno al 12,5 per cento la partecipazione degli adulti in età lavorativa (ossia tra i 25 e i 64 anni), tramite il ricorso all’apprendimento permanente (lifelong learning);
constatato che già la strategia «Europa 2020», presentata dalla Commissione Europea nel 2010, raccomandava l’adozione di misure volte promuovere una crescita intelligente, attraverso lo sviluppo delle conoscenze e dell’innovazione, sostenibile, grazie ad un’economia più verde, più competitiva ed efficiente nella gestione delle risorse, nonché inclusiva, per incentivare l’occupazione e la coesione sociale e territoriale;
osservato, altresì, che in questo quadro la scuola è interessata da compiti e linguaggi nuovi, per cui dalle didattiche disciplinari si sta passando a didattiche per competenze, nonché dalla definizione di titoli di studio superiori e dall’aggiornamento di pratiche e di contenuti, che rappresentano la vera sfida culturale, sociale e civile che il Paese si trova davanti,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
si provveda a:
1) potenziare gli interventi di orientamento formativo, a tutti i livelli di istruzione;
2) intensificare le politiche che rendano realmente esigibile il diritto allo studio universitario, con particolare riferimento alla contribuzione studentesca;
3) favorire l’incremento del numero di laureati, al fine di evitare che l’Italia continui ad occupare una posizione di coda negli obiettivi ufficiali del 2020;
4) favorire l’internazionalizzazione del sistema di ricerca e formazione terziaria;
5) persistere nell’impegno di ridurre la percentuale di abbandono scolastico e ad adottare misure di contrasto della dispersione e dell’insuccesso universitario;
6) accrescere le competenze degli adulti, anche in relazione alla precedente finalità di innalzare la quota dei giovani italiani che conseguono un titolo di istruzione terziaria;
7) incrementare le risorse destinate agli investimenti in ricerca e sviluppo, comprendendovi quelle destinate alla spesa per l’istruzione terziaria, che – in percentuale al PIL – è la più bassa d’Europa, e potenziare e dare stabilità agli interventi già attuati con l’ultima legge di stabilità per contrastare la sensibile diminuzione di professori e ricercatori nelle università e negli enti pubblici di ricerca;
8) collegare alla manovra di finanza pubblica i seguenti disegni di legge:
   a) A.C. 1504 e abbinata, sulla promozione della lettura, in via di approvazione dalla Camera;
   b) A.S. 2271, sull’editoria, già approvata dalla Camera;
   c) A.S. 2287, sul cinema e l’audiovisivo, attualmente all’esame del Senato. A tale riguardo, si raccomanda di precisare che il collegamento vale per tutto il provvedimento, a prescindere dall’eventuale diversificazione dei percorsi procedurali che dovesse intervenire;
9) accelerare l’emanazione dei provvedimenti attuativi della delega sullo 0-6 contenuta nella legge n. 107 del 2015.


PARERE APPROVATO DALLA 7a COMMISSIONE SENATO (20.4.16)

La  7ª Commissione permanente, esaminato, per quanto di competenza, il Documento in titolo, e constatato che esso si compone di tre sezioni: il Programma di stabilità dell’Italia (sezione I), l’analisi e le tendenze di finanza pubblica (sezione II) e il Programma nazionale di riforma (sezione III) e ad esso sono allegati ulteriori sei documenti;

rilevato che nella sezione III sono delineate le strategie di riforma dell’Italia, aggiornando gli obiettivi del 2015, nella quale sono illustrate con maggiore dettaglio le parti di interesse, a cominciare dall’attuazione della “Buona scuola”;

considerato che, nel settore dell’istruzione, sono citate fra l’altro le seguenti azioni:

–        il perfezionamento del piano di assunzione dei docenti, il percorso di autovalutazione delle scuole, l’estensione ai licei dell’alternanza scuola/lavoro, l’avvio del Piano nazionale della scuola digitale;

–        l’istituzione del Registro delle imprese in alternanza e l’approvazione delle Linee guida per i percorsi di studio degli istituti tecnici-superiori (ITS);

–        lo stanziamento di risorse a favore dell’edilizia scolastica;

esaminato il cronoprogramma sui tempi di attuazione delle deleghe della “Buona scuola”, molte delle quali dovrebbero essere definite entro luglio 2016, mentre entro maggio 2016 dovrebbe essere elaborato il Piano nazionale della formazione in servizio, destinato ad applicarsi nel triennio 2016-2018 ed entro giugno 2016 sarà definito il decreto per la carta dei diritti e dei doveri dello studente in alternanza scuola/lavoro;

considerato altresì che, sul fronte università e ricerca, sono citate fra l’altro le seguenti misure:

–        il piano straordinario di assunzione di 861 ricercatori per far sì che nel 2016 i ricercatori di “tipo b” passino da 700 a 1500, cui si aggiungono le risorse per 500 cattedre del merito intitolate a Giulio Natta, consistente in un programma di reclutamento di professori di prima e seconda fascia;

–        l’assunzione di 215 ricercatori negli enti pubblici di ricerca;

–        il cambiamento nelle procedure per il conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale, che dura sei anni e per la quale è possibile presentare domanda in qualsiasi momento dell’anno, secondo un modello “a sportello”;

valutato il cronoprogramma delle riforme nel comparto culturale, nel quale è citata anzitutto l’approvazione del disegno di legge sul cinema, l’audiovisivo e lo spettacolo (Atto Senato n. 2287), attualmente all’esame della 7a Commissione;

apprezzati gli assi strategici per il settore cultura, quali la valorizzazione, anche attraverso il potenziamento dei musei, il riassetto degli istituti di tutela del patrimonio culturale nonchè l’interdipendenza tra cultura e turismo;

preso atto con favore di un miglioramento nel raggiungimento degli obiettivi nazionali per la Strategia Europa 2020, con particolare riguardo all’obiettivo n. 2, Ricerca e sviluppo, all’obiettivo n. 6, Abbandoni scolastici, e all’obiettivo n. 7, Istruzione universitaria;

tenuto infine conto degli allegati al DEF, tra i quali l’Allegato V (Relazione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate);

esprime parere favorevole con le seguenti osservazioni:

1.     nell’ambito dell’attuazione del Piano nazionale della scuola digitale, si reputa necessario puntare non solo sulla digitalizzazione dei processi, ma anche sulla promozione della cittadinanza digitale, onde favorire l’uso consapevole di internet specialmente tra le giovani generazioni, purtroppo spesso vittime di episodi di cyberbullismo, fenomeno oggi alla ribalta delle cronache nazionali;

2.     rispetto al cronoprogramma riguardante l’attuazione della “Buona scuola”, si sollecitano stanziamenti adeguati per il potenziamento del diritto allo studio e alle arti, della scuola dell’infanzia e  per l’estensione dei servizi educativi per la prima infanzia;

3.     considerato il Piano straordinario di assunzioni di ricercatori di “tipo b”, si ritiene indispensabile consentire la stipula di contratti per tali tipologie di ricercatori anche a coloro che hanno ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore di prima o di seconda fascia o che sono stati titolari di assegni di ricerca ai sensi dell’articolo 22 della legge n. 240 del 2010, come peraltro previsto dal disegno di legge n. 1873, attualmente all’esame della 7a Commissione;

4.     considerato l’importante lavoro istruttorio relativo al disegno di legge n. 322 e connessi (statizzazione ex istituti musicali pareggiati) svolto dalla 7a Commissione, si sollecita un idoneo stanziamento volto a dare attuazione alla legge n. 508 del 1999 e al conseguente riordino dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM);

5.     tenuto conto che, nel settore culturale, si richiama esplicitamente il disegno di legge governativo n. 2287, in materia di cinema, audiovisivo e spettacolo, collegato alla manovra di finanza pubblica 2016 e attualmente all’esame della 7a Commissione, si fa anzitutto notare che sul settore cinematografico la 7a Commissione ha da tempo all’esame delle proposte legislative, su cui ha finora svolto un’ampia attività istruttoria. Pertanto, nella consapevolezza che la riforma del comparto cinematografico e audiovisivo risulta attesa da molti anni, si reputa prioritario proseguire nell’iter legislativo per quello specifico segmento, mentre per lo spettacolo occorre un approfondimento maggiore, anche eventualmente attraverso lo stralcio delle relative disposizioni dal citato disegno di legge n. 2287, purchè il Governo si impegni a confermare per tali norme la natura di collegato. Si segnala peraltro che la 7a Commissione, sul tema dello spettacolo dal vivo, con particolare riguardo alla musica, ha approvato una specifica risoluzione (Doc. XXIV, n. 47) i cui contenuti rappresentano una base per l’esame di una proposta legislativa sul tema.