Le pagelle alla Buona Scuola

da la Repubblica

Le pagelle alla Buona Scuola

CORRADO ZUNINO

CONTRO la legge “La buona scuola” si è schierata, sostenendo il referendum abrogativo della Cgil per il quale è appena partita la raccolta firme, anche Alba Parietti. Contro il prossimo concorso a cattedra (scritti il 28 aprile, gli orali saranno in piena estate), Piero Pelù ha esibito il cartello standard: “Concorso truffa”. Il ministro Giannini ieri, tuttavia, ha promesso che raddoppierà il premio per i commissari portandolo a 1.400 euro. La scia dell’opposizione alla legge più voluta da Renzi — si ricorderanno le piazze piene nel 2015 — non si è ancora chiusa. Spesso, si è trasferita in classe. Nella formazione della commissione per premiare il merito il contrasto resta forte. Il nuovo concorso, purtroppo, ha alimentato le critiche regalando una teoria di errori degni della macchina del Miur: ritardi, classi di concorso che non rispecchiano il bando e, la denuncia è di queste ore, Uffici scolastici che riformulano le convocazioni dei candidati in base all’ordine alfabetico (e non a quello anagrafico seguito fin qui).

Centrotrenta presidi siciliani chiedono il boicottaggio degli esami e il 91% dei candidati di Storia dell’arte non riuscirà a passarli ( sono troppi), ma “La buona scuola” è anche altro: le graduatorie Gae sono (quasi) esaurite, 200mila assunti a tempo indeterminato in tre anni sono un fatto e l’età media dei prof scende. A nove mesi dal varo della Legge 107 — 13 luglio 2015 — “Repubblica” fa un primo bilancio

 

LE SUPPLENZE

Dodici insegnanti diverse in un solo quadrimestre

IL 2015-2016 è stato un anno con continui cambi di maestri e professori, peggiore delle stagioni precedenti. Al Beato Angelico di Firenze gli studenti di una classe del primo anno sono stati valutati a fine quadrimestre da un docente che non conoscevano. In due seconde della primaria Ferrini di Roma si sono alternate dodici maestre di matematica in 4 mesi. Le supplenze annuali sono diminuite: 5.627 contro 14.405. Il problema sono state le nomine per il potenziamento slittate a dicembre, i docenti che hanno posticipato di un anno l’assunzione o, a gennaio, hanno chiesto il rientro.

LA RETRIBUZIONE

La media è 1.300 euro al mese ma arriva il “bonus cultura”

LO stipendio base dei docenti italiani resta tra i più bassi in Europa: 1.200-1.300 euro al mese, la media. La Buona scuola non ha cambiato i parametri e per chi è emigrato al Nord non è semplice mantenersi. A questo si aggiunge il mancato o ritardato pagamento per 30mila supplenti, nonostante le promesse del sottosegretario Davide Faraone. Il governo replica che gli insegnanti più impegnati avranno premi consistenti, il bonus da 500 euro per spese culturali sarà confermato ogni anno e la scuola è l’unica pubblica amministrazione ad aver mantenuto gli scatti d’anzianità.

LA DISPARITÀ

Molti precari di lungo corso rimasti tagliati fuori dal ruolo

LE modalità di assunzione — in cattedra solo i precari della prima graduatoria, Gae (vincitori di un concorso pubblico) — hanno tagliato fuori intere categorie in attesa di un posto. È Matteo Renzi a dire, oggi: «Mi dispiace per chi ha pagato per abilitarsi e non è ancora in cattedra». Il governo voleva realizzare la “Buona scuola” in una stagione, ce ne vogliono almeno tre. Il Miur ha sempre rifiutato un piano triennale che pescasse anche dalla seconda fascia. «Dovevamo dare ordine e ridurre graduatorie infernali. Tfa a pagamento e seconda fascia hanno corsie preferenziali nel concorso».

I DIRIGENTI

In 1.700 istituti della Penisola il preside è un reggente

IN 1.700 scuole italiane non c’è il preside di ruolo, c’è un dirigente scolastico reggente (in provincia di Pordenone un solo dirigente guida 17 scuole). L’ultimo concorso fu nel 2011, quello in Lombardia è stato annullato dal Tar nel 2013 e si trascina nei tribunali. II nuovo concorso sarà bandito entro l’anno. I presidi sono in attesa di avere i poteri attribuiti dalla Buona scuola (la chiamata dei docenti da un albo territoriale, per esempio), per ora posticipati a settembre. Molte segreterie scolastiche si sono ingolfate: fase A, B e C, arrivi, trasferimenti, cambio sistema per gli stipendi.

LE COMPETENZE

Troppi docenti insegnano materie che non conoscono

ANCORA oggi nelle regioni del Nord mancano insegnanti di matematica, in tutta Italia docenti per i laboratori (che la riforma intendeva rafforzare). Nel Lazio e pure a Brescia non ci sono professori di spagnolo. Nella fase dell’assunzione per il potenziamento (sei per scuola, in media) molti prof, autocandidati, sono finiti in ruoli non corrispondenti alla loro preparazione. Secondo il sindacato Gilda: «Almeno la metà dei 55.528 posti di potenziamento concessi alle scuole non corrisponde a quello che gli istituti avevano richiesto». Il Miur crede in un riequilibrio post-concorso.

MODELLI

Un’ora di lezione frontale così la didattica resta al palo

LA parola d’ordine del libro “La buona scuola” era: inglese fin dalle elementari. Ancora oggi la maggior parte degli insegnanti di primaria non lo parla e non lo può insegnare. L’enorme discussione sulle assunzioni ha finito per oscurare le finalità prime di una riforma scolastica: fornire modelli d’insegnamento migliori alle nuove generazioni. La scuola italiana resta ancorata alle lezioni frontali di 55 minuti. La “classe capovolta”, le aule disciplinari, il

Debate restano esperimenti virtuosi — come certifica l’Indire, organo ministeriale — abbracciati da poche avanguardie nel Paese

Maestri di infanzia e primaria il posto fisso è ancora un sogno

MAESTRE e maestri d’infanzia (15mila nelle Gae e 1.720 idonei Gm 2012) sono l’unico corpo docente che, pur avendo sostenuto un concorso nel 1999 o nel 2012, è rimasto fuori dalla Buona scuola. Con i 3 miliardi a disposizione il governo ha scelto di assumere solo nelle medie e superiori. Per il 2016-2018, i posti a bando per l’infanzia sono 6.933, per la primaria 17.299. E per rimediare all’ingiustizia il Miur ha tolto dal concorso i test selettivi: numero candidati infanzia alto, prove lente, a settembre in cattedra i “vecchi” in lista d’attesa. Il progetto “asili 0-6 anni”? Non è finanziato

IL CONCORSO

Ritardi, pioggia di ricorsi e paga da fame ai commissari

Il concorso a cattedra doveva essere bandito entro il 1° dicembre 2015: è diventato pubblico il 26 febbraio scorso. La revisione delle classi (da 168 a 114) ha contato nove errori. Tre bandi, 63.712 posti da assegnare in tre anni, 165.578 candidati. Prove scritte dal 28 aprile al 31 maggio. Orali da luglio. Dopo le polemiche sulle lauree giuste, sono arrivati i ricorsi ai Tar per gli esclusi. Poi, la difficoltà a reperire i commissari necessari: riaperti i termini per l’arruolamento. Il Miur paga 750 euro per un impegno di 1.250 ore, 60 centesimi l’ora. Si cercano nuovi fondi, dal fondo del barile. IL RICAMBIO

In tre anni 200mila assunti senza contare il turn over

DA settembre 2015 a settembre 2018, la Buona scuola avrà assunto in maniera straordinaria 198.302 nuovi docenti: 102.734 sono già in cattedra dopo le tre fasi del 2015, 63.712 entreranno con il concorso 2016-2018 e 31.856 saranno assorbiti dalle Gae. Sul piano occupazionale — questi numeri non comprendono gli assunti che sostituiscono chi va in pensione — le promesse del governo sono state rispettate. E questo in una fase in cui nel resto del pubblico impiego non si assume. È rimasto fuori dal piano il comparto Ata (gli amministrativi).

IL RECLUTAMENTO

Bandi a scadenze regolari e la categoria ringiovanisce

LA ripresa dei concorsi pubblici, iniziata nel 2012 con il ministro Profumo dopo una ferma di 13 anni, è segno di stabilità e organizzazione nelle assunzioni. «Con la Buona scuola prevediamo bandi ogni tre anni», dice il ministro Stefania Giannini, «e certezze sui tempi di selezione per l’ingresso nella scuola ». L’età dei partecipanti al concorso 2016 abbasserà la media dei professori in cattedra. Il 63,1% dei candidati ha meno di 40 anni (il 69,9% in Lombardia). L’età media è 38,6 anni: 39 per la primaria-infanzia, 38,8 per la secondaria, 34 per il sostegno.

LA PRATICITÀ

L’alternanza con il lavoro dà più sbocchi professionali

NONOSTANTE non sia decollata ovunque (forti problemi al Sud), l’alternanza scuola-lavoro — 200 ore nel triennio delle superiori — è un’occasione per rendere pregne di sapere pratico le nostre scuole e offrire a 17-19enni l’idea concreta di un posto di lavoro. Chi ha già fatto la prima settimana di esperienza la racconta positivamente. All’alternanza va aggiunto il buon funzionamento degli 86 Istituti tecnici superiori (due anni dopo il diploma) con percentuali di assunti entro un anno del 78 per cento. Il Miur dà più soldi agli Its che offrono garanzie di lavoro.

LE PARITARIE

Controlli per stanare i furbetti arruolati 51 nuovi ispettori

LA detassazione alle famiglie che iscrivono i loro figli alle scuole paritarie è passata dopo aspri contrasti, ma la vera novità in questo campo è che il ministero dell’Istruzione pretende dalle scuole non pubbliche gli stessi standard delle pubbliche e ha scelto di rafforzare i controlli: 51 ispettori in più. Come rivelato dal sottosegretario Toccafondi, negli ultimi cinque anni a 29 istituti in provincia di Napoli (13), Salerno (13), Caserta (2) e Avellino (1) è stata revocata la parità scolastica: 26 superiori e tre materne sono tornate “private non riconosciute”.

LA STABILIZZAZIONE

Svuotate le maxi-graduatorie storica stortura all’italiana

LE enormi graduatorie dei precari, gabbia storica della scuola italiana degli ultimi vent’anni, sono diminuite e diminuiranno nei prossimi tre anni. A conclusione del piano straordinario, la consistenza delle Gae (prima fascia) si è ridotta di due terzi passando da 122.314 iscritti a 44.892. Renzi chiedeva l’esaurimento in un anno, il risultato non è trascurabile. Alla vigilia della legge 107, i precari nelle tre graduatorie erano 622.000: 130.000 nella seconda fascia (abilitati senza concorso, i più penalizzati) e 337.000 in terza (non abilitati, ora fuorigioco).

LA MERITOCRAZIA

Premi in denaro ai più bravi segnalati da colleghi e genitori

PER la prima volta — in una scuola italiana considerata dai ranking internazionali ferma sul piano del premio al merito — un governo ha introdotto il bonus cultura (500 euro), utile per l’aggiornamento dei docenti. Il concetto di premio a impegno e attitudine è un incentivo a emergere. Ci sono 200 milioni, e in queste settimane sarà comunicato il budget per ogni istituto. Chi sarà premiato lo decidono il preside, tre docenti e due genitori (un genitore e uno studente alle superiori) e un esterno dell’Ufficio scolastico. Ma molti comitati non riescono a insediarsi

LABORATORI

Ristoranti e serre hi-tech soldi ai progetti d’eccellenza

CON la Legge 107 è arrivato l’investimento sui laboratori d’eccellenza. Il ministero dell’Istruzione darà a breve 750mila euro per sviluppare i 60 migliori “lab scolastici” del Paese. Sono arrivati 529 progetti, 91 solo dalla Campania: ristoranti digitali dove la tecnologia controlla tutto, serre

hi- tech, piccole tecno-officine. Tra le novità della Buona scuola è arrivato l’italiano per gli stranieri, con 500 docenti dedicati all’alfabetizzazione e al perfezionamento del nostro idioma per gli alunni di cittadinanza non italiana. Per loro sarà la seconda lingua.

L’INNOVAZIONE

Dai tablet alla banda larga la formazione nell’era 2.0

IL Piano scuola digitale si poggia su un miliardo di euro preso dai fondi della Buona scuola e dai programmi europei Pon. Formerà 80mila insegnanti e assistenti amministrativi e dirigenti scolastici. Gli animatori del digitale, ovvero i docenti già consapevoli, sono ottomila. «Nella pubblica amministrazione la scuola sarà la prima destinataria della banda larga». Il secondo anno di “Programma il Futuro” (sul pensiero computazionale) coinvolge 600mila studenti, 30.000 classi, 3.000 scuole. Cifre raddoppiate rispetto allo scorso anno scolastico.