La riforma della scuola a Trento: partecipazione e consultazione

La riforma della scuola a Trento: partecipazione e consultazione

di Cinzia Olivieri

 

Disegno di legge di riforma a Trento

Anche la Provincia di Trento ha presentato il proprio disegno di legge in materia di scuola, approvato con Del. n. 587 del 18/04/2016

Come si legge nel verbale di deliberazione della giunta provinciale, la legge n. 107 del 2015 ha previsto due clausole di salvaguardia, una con riferimento al fabbisogno dell’organico e l’altra alla normativa in generale. Infatti al comma 77 ha disposto che per la regione Valle d’Aosta e per le province autonome di Trento e Bolzano restassero salve le diverse determinazioni che esse “hanno adottato e che possono adottare in materia di assunzione del personale docente ed educativo in considerazione delle rispettive specifiche esigenze riferite agli organici regionali e provinciali” ed al comma 211 che le sue disposizioni si applicassero “nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti e con le relative norme di attuazione”. La Giunta provinciale quindi, con tale proposta di riforma, si propone di armonizzare l’ordinamento provinciale con i principi delle norme statali, introducendo altresì nuove ed ulteriori disposizioni per migliorare il servizio scolastico provinciale.Questa innovazione si incentra su quattro tematiche chiave, rappresentante nelle slide pubblicate:

1) potenziamento dell’autonomia scolastica

2) qualificazione dell’offerta formativa;

3) valorizzazione del personale scolastico, potenziamento dell’organico, valutazione e reclutamento;

4) trasparenza e semplificazione degli strumenti di partecipazione.

Si evince dalla Relazione illustrativa al disegno di legge concernente “Modificazioni della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 (legge provinciale sulla scuola)” che si è “perseguito l’obiettivo di semplificazione dell’ordinamento scolastico, promuovendo la trasparenza e la partecipazione di tutti i soggetti”. Per l’effetto, gli articoli 12 e 13 del Disegno di legge prevedono la soppressione dell’articolo 38 la modifica dell’articolo 39 delle legge provinciale n. 5 del 2006.

 

La riforma degli organi di partecipazione al governo del sistema educativo provinciale

 

In pratica, dei due organi di partecipazione che rappresentano le autonomie scolastiche in ambito provinciale dovrebbe restare (modificato) il Consiglio del sistema educativo provinciale ed essere soppresso il Consiglio delle autonomie scolastiche e formative (disciplinato appunto dall’art. 38). Quest’ultimo èorgano rappresentativo dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e formative provinciali e paritarie con funzioni consultive e propositive” sulle scelte di innovazioni ordinamentali relative alla:

  1. a)    organizzazione delle attività scolastiche complementari e dei servizi extra scolastici;
  2. b)    offerta scolastica e formativa provinciale;
  3. c)    valutazione dei risultati del sistema educativo provinciale.””

Attualmente la norma prevede che  il Consiglio delle autonomie scolastiche e formative sia composto da quindici presidenti dei consigli delle istituzioni e da quindici dirigenti delle istituzioni, designati rispettivamente dai presidenti dei consigli e dai dirigenti delle istituzioni, con le modalità previste dal regolamento, oltre che dal Presidente del consiglio della scuola ladina e dal dirigente preposto all’istituzione scolastica e formativa ladina.

I suoi organi, di durata triennale, non contemplati dalla norma ma disciplinati con proprio regolamento di funzionamento, sono:

  1. il presidente, eletto tra i presidenti dei consigli delle istituzioni;
  2. il vicepresidente, eletto tra i dirigenti scolastici;
  3. il comitato dei delegati composto di 28 membri, di cui 14 presidenti dei consigli delle istituzioni e 14 dirigenti scolastici rappresentativi di tutte le istituzioni provinciali e paritarie a cui viene delegata dal Consiglio la facoltà e la responsabilità di deliberare su alcune materie tenendo comunque conto delle indicazioni vincolanti da esso impartite;
  4. il comitato di coordinamento, che favorisce il funzionamento del Consiglio e del comitato dei delegati, supportandone l’organizzazione dell’attività.

Il Consiglio del sistema educativo provinciale dell’art. 39 è “organo di partecipazione e di rappresentanza delle componenti della comunità scolastica” che resta in carica per la durata della legislatura.

Il disegno di legge modifica anche alcune sue competenze. In genere, esso esprime parere sugli atti provinciali d’indirizzo e di programmazione in varie materie tra cui autonomia delle istituzioni scolastiche e formative e piano provinciale per il sistema educativo e distribuzione dell’offerta formativa, anche in relazione a percorsi d’integrazione tra istruzione e formazione professionale. Inoltre svolge attività consultiva e di supporto su altri temi di interesse ed esprime pareri sui disegni di legge provinciale attinenti il sistema educativo provinciale. Ai suoi componenti è riconosciuto un gettone di presenza e il rimborso delle spese nella misura massima stabilita dalla normativa provinciale in materia di organi collegiali.

Per effetto della semplificazione, il numero dei componenti ordinari sarebbe ridotto a:

  1. a)   due rappresentanti (in luogo di tre) dei dirigenti delle istituzioni scolastiche e formative provinciali;
  2. b)    un rappresentante dei docenti delle scuole dell’infanzia provinciali e uno dei docenti delle scuole dell’infanzia paritarie;
  3. c) sei (il luogo di dieci) rappresentanti dei docenti delle istituzioni scolastiche e formative provinciali, di cui due (in luogo di cinque) del primo ciclo e due (in luogo di cinque) del secondo ciclo di istruzione; ed ora anche un rappresentante dell’istruzione e formazione professionale e uno in rappresentanza degli insegnanti di sostegno (a cui prima era riservato un posto tra i dieci rappresentanti)
  4. d)    un (in luogo di due) rappresentante del personale amministrativo, tecnico, ausiliario e assistente educatore;
  5. e)    un (in luogo di due) rappresentante del personale direttivo e   uno (in luogo di due) del personale docente delle istituzioni paritarie;
  6. f)     due (in luogo di quattro) rappresentanti dei genitori senza più la riserva del rappresentante delle associazioni riconosciute dei genitori;
  7. g)    due (in luogo di quattro) rappresentanti degli studenti del secondo ciclo.

I suoi membri sono eletti a seguito di un procedimento (Del. n. 2306 del 25/09/2009) che coinvolge tutte le componenti delle scuole della provincia (a differenza che per il consiglio delle autonomie scolastiche e formative). La proposta di riforma non prevede più la partecipazione di altri componenti (lettere h) – l) del testo vigente designati o individuati per specifiche funzioni).

Il consiglio del sistema educativo provinciale, a seguito della elezione e nomina dei suoi componenti, nel 2010, ha sostituito il consiglio provinciale dell’istruzione. Nonostante la correlazione alla durata della legislatura, dal portale non si evincono dal portale elezioni successive.

C’è da aggiungere che il comma 9 dell’art. 39 dispone che il presidente del consiglio del sistema educativo provinciale sia “scelto tra i membri della componente dei docenti delle istituzioni scolastiche e formative” ed il vicepresidente tra le componenti elettive (art. 3 Del. n. 2306 del 25/09/2009). Invece nel consiglio delle autonomie scolastiche e formative il presidente è un genitore eletto tra i presidenti dei consigli delle istituzioni mentre il vicepresidente è eletto tra i dirigenti scolastici.

Altro dato da segnalare è che anche a Trento tra gli Organi di partecipazione al governo del sistema educativo provinciale  è contemplata la sola Consulta Provinciale degli Studenti e manca quella dei genitori.

Intanto, dopo le Linee guida per le Consulte dei genitori degli Istituti Comprensivi trentini, nel 2013 sono state pubblicate le Linee Guida per le Consulte dei Genitori delle Scuole Superiori Trentine ed è stato presentato l’Atto Costitutivo dell’associazione delle Consulte dei Genitori delle Scuole Trentine, proprio evidentemente per dare rappresentanza e coordinamento a livello provinciale alle consulte costituite a livello di istituto (art. 29 LP 5/06).

 

La consultazione on line

Queste notizie possono interessare anche i genitori che volessero contribuire al cambiamento con le loro proposte, perché fino al 20 maggio è possibile partecipare alla consultazione on line (diversa nelle sue modalità da quella proposta a livello nazionale) inviando libere idee, osservazioni e suggerimenti all’indirizzo di posta elettronica  scuolatrentina@provincia.tn.it.

I documenti sono consultabili qui https://www.vivoscuola.it/scuola-trentina-alpassocoitempi