Chiamata diretta? Si procederà senza contratto. Mef e Funzione pubblica contrari, l’Istruzione blocca le trattative

da ItaliaOggi

Chiamata diretta? Si procederà senza contratto. Mef e Funzione pubblica contrari, l’Istruzione blocca le trattative

E per i licei musicali niente passaggi di ruolo, possibili solo le utilizzazioni

Sandra Cardi

La trattativa per le sequenze contrattuali sulla chiamata diretta e sulla mobilità nei licei musicali non si farà. Almeno per quest’anno. È quanto è emerso in un incontro che si è tenuto a viale Trastevere giovedì scorso, tra i rappresentanti del ministero dell’istruzione e dei sindacati rappresentativi della scuola: Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il niet del dicastero guidato da Stefania Giannini sarebbe il risultato di uno stop imposto dal ministero dell’economia e dal dicastero della funzione pubblica. Per quanto riguarda la chiamata diretta, i motivi sarebbero di merito: la materia è riservata alla legge e non vi sarebbe spazio per gli accordi sindacali. Per quanto riguarda i licei musicali vi sarebbe, invece, una pregiudiziale economica, che avrebbe indotto il ministero dell’economia a non autorizzare i circa 2mila posti aggiuntivi necessari. Il dicastero di viale Trastevere, invece, è di diverso avviso. Tanto più che i rappresentanti dell’amministrazione al tavolo negoziale hanno regolarmente firmato il contratto sulla mobilità dove sono contenuti i rinvii alle sequenze. Si tratta di accordi integrativi volti a regolare materie specifiche che necessitano di ulteriori norme di dettaglio rispetto all’accordo principale. In ogni caso, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, sulla chiamata diretta non sembra vi siano elementi per procedere. E dunque, a meno che il governo non decida di intervenire con un provvedimento legislativo ad hoc, volto a contrattualizzare la materia della chiamata diretta, la relativa sequenza non si farà. Qualche spiraglio potrebbe esserci, invece, per la sequenza sulla mobilità nei licei musicali. Ma solo a partire dal prossimo anno. A quel punto, però, l’accoglimento delle domande di passaggio di ruolo o di cattedra verso questi istituti avrà come effetto la perdita della titolarità della sede per i docenti interessati. Che non potranno chiedere il passaggio in specifiche sedi scolastiche, ma solo nell’ambito territoriale dove le sedi interessate risultino comprese. E poi dovranno attendere la chiamata dei dirigenti scolastici, che conferiranno loro incarichi triennali. Perché «dall’anno scolastico 2016/2017», recita l’ultimo periodo del comma 73, dell’articolo 1 della legge 107, «la mobilità territoriale e professionale del personale docente opera tra gli ambiti territoriali».

Tra altro, l’assoggettamento al sistema degli ambiti e della chiamata diretta riguarderà sia i trasferimenti (mobilità territoriale) che i passaggi di ruolo e di cattedra (mobilità professionale). E dunque, si applicherà anche ai docenti di musica e di strumento musicale delle medie che chiederanno di andare ad insegnare nei licei musicali. Quest’anno, invece, nel contratto sulla mobilità è stata introdotta una sorta di deroga, che consente ai docenti già in ruolo nel 2014/2015 e ai docenti immessi in ruolo in fase 0 e in fase A di acquisire la titolarità della sede che sarà loro assegnata in sede di mobilità. La deroga è stata introdotta grazie ad un intervento interpretativo della legge 107, che ha consentito di prorogare di un anno il diritto all’acquisizione della titolarità della sede per coloro che erano già in ruolo. Ciò è potuto avvenire perché la stessa legge 107 prevede l’acquisizione della titolarità per i neoimmessi in ruolo in fase 0 e in fase A.

La deroga insomma è stata estesa anche ai docenti già in ruolo in forza di una lettura costituzionalmente orientata del dispositivo. In caso contrario si sarebbe verificata una disparità di trattamento in odore di incostituzionalità, che avrebbe potuto mettere a rischio la validità dei movimenti. L’anno prossimo, invece, la legge 107 andrà a regime per tutti. Chi deciderà di trasferirsi oppure il passaggio di ruolo o di cattedra, dovrà necessariamente rinunciare alla titolarità, accettando l’incertezza della sede e l’assoggettamento alla chiamata diretta dei dirigenti scolastici. Resta il fatto, però, che la mancata stipula della sequenza contrattuale, per quest’anno, dovrebbe consentire l’applicazione (in via sussidiaria e suppletiva) delle disposizioni generali contenute nel contratto in materia di passaggi di ruolo e di cattedra. A maggior ragione se si considera il fatto che adesso esistono le nuove classi di concorso.

Nel nuovo regolamento è espressamente previsto che i titolari delle abilitazioni nelle classi A032 e A031 in possesso del diploma specifico avrebbero titolo a chiedere il passaggio nei licei musicali. In pratica non vi sarebbero più ostacoli di natura giuridica in tal senso, se non fosse per il fatto che i termini per la presentazione delle domande è ormai scaduto. E il sistema, anche quando i termini erano ancora aperti, non consentiva materialmente ai possessori di tali titoli la possibilità di presentare la domanda. Si rischia, dunque, l’ennesimo contenzioso seriale non solo verso l’amministrazione, ma anche tra colleghi con interessi contrapposti