Card da 500 euro per i neo 18enni estesa anche agli stranieri

da Il Sole 24 Ore

Card da 500 euro per i neo 18enni estesa anche agli stranieri

di Eugenio Bruno

C’è una novità curiosa che emerge dalle pieghe del Dl scuola. Nel pacchetto di emendamenti governativi al decreto ex Lsu (attualmente all’esame della commissione Istruzione del Senato), accanto a quelli che raddoppiano i compensi dei commissari del “concorsone” oppure destinano 12 milioni alle scuole paritarie che ospitano studenti disabili, ne è comparso uno che estende anche agli stranieri il bonus da 500 euro per i neo 18enni. Eliminando il riferimento ai soli «cittadini italiani o di altri Paesi membri dell’Unione europea» contenuto nella norma. Una scelta curiosa, soprattutto alla vigilia di una tornata elettorale (le comunali del 5 giugno) a cui parteciperanno appunto anche gli stranieri, purché residenti in Italia.

La card per i neo 18enni
Risultato: la card prevista dall’articolo 1, comma 979, della legge di stabilità per il 2016 verrà erogata a tutti i residenti sul territorio nazionale «in possesso, ove previsto, di permesso di soggiorno in corso di validità». Un bonus che – come forse si ricorderà- può essere utilizzata per assistere agli spettacoli teatrali e alle proiezioni cinematografiche, per acquistare libri nonché per accedere a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali e spettacoli dal vivo. Fermo restando che i 500 euro non costituiranno reddito imponibile e non rileveranno ai fini dell’Isee.
Quanto costerà l’intera operazione “carta elettronica per i diciottenni”? Ce lo dice la relazione tecnica all’emendamento. Attingendo alle stime della Sogei i ragazzi che abitano nel nostro paese e diventeranno maggiorenni quest’anno sono 576.953. Di cui 24.304 in possesso di nazionalità extra-Ue. Nel complesso l’esborso per le casse dello Stato sarà di 288,4 milioni. A cui andranno aggiunti circa 300mila euro di «costi di gestione». Al di sotto dunque dei 290 milioni stanziati a tal fine dalla stabilità. Fermo restando che toccherà poi a un successivo Dpcm fissare le modalità di monitoraggio ed eventualmente bloccare gli accrediti in caso di sforamento del plafond.

Scuole paritarie
Tra le altre novità spicca la previsione di uno stanziamento aggiuntivo di 12,2 milioni per gli istituti paritari. Che se lo vedranno recapitare – grazie a un altro emendamento del Governo – in proporzione al numero di studenti con disabilità. L’obiettivo lo chiarisce la relazione tecnica alla norma. Ed è destinare alle scuole paritarie un bonus di 1.000 euro per ogni ragazzo diversamente abile così da far salire il loro peso sull’intera popolazione scolastica. Attualmente pari all’1,27%, la metà circa rispetto agli istituti statali.

Compensi commissari
Il governo interviene anche sui compensi dei componenti delle commissioni d’esame del concorsone, dopo le parole del premier Matteo Renzi che aveva criticato la bassa remunerazione (1 euro l’ora). La norma aggiunge 8 milioni alle risorse già in cantiere per il concorsone, e ciò dovrebbe portare al raddoppio dei compensi. I fondi arriveranno da una partita di giro: saranno anticipato da un taglio al fondo di funzionamento, ma saranno restituiti, nel 2017, allo stesso fondi utilizzando i risparmi della Buona Scuola.

Its, scendono i crediti
Un altro emendamento del governo interviene sui crediti universitari legati agli Its. La legge 107 ha fissato un tetto ai Cfu: non meno di 100 per i percorsi formativi che durano quattro semestri e 150 per quelli di sei semestri (praticamente circa l’80% dei crediti necessari per il conseguimento di una laurea triennale). Un’asticella, però, giudicata subito troppo elevata sia dal mondo accademico, sia, soprattutto, dalle imprese che hanno segnalato il rischio, concreto, di snaturare la funzione principale di questi “super istituti tecnici” che devono preparare i giovani al lavoro, e non a proseguire con gli studi universitari, La norma riduce ora questi Cfu. Il valore minimo dei crediti scenderebbe così: per i percorsi biennali si passa da 100 a 40 Cfu, corrispondenti a 4/5 esami; per i percorsi triennali da 150 a 62 Cfu, corrispondenti a 6/7 esami (circa un anno di università).