Nota 5 maggio 2016, AOODGOSV 4843

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

 

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Basilicata

POTENZA

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Calabria

CATANZARO

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Campania

NAPOLI

All’Ufficio Scolastico

Regionale per il Friuli Venezia Giulia

TRIESTE

All’Ufficio Scolastico

Regionale per il Molise

CAMPOBASSO

All’Ufficio Scolastico

Regionale per il Piemonte

TORINO

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Puglia

BARI

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Sardegna

CAGLIARI

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Sicilia

PALERMO

All’Ufficio Scolastico

Regionale per il Veneto

VENEZIA

Al Dipartimento della Conoscenza della Provincia di

TRENTO

All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua ladina

BOLZANO

All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua tedesca

BOLZANO

Alla Sovrintendenza agli Studi per la Regione autonoma Valle d’Aosta

AOSTA

p.c. Al Capo di Gabinetto

Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

SEDE

Oggetto: Piano di interventi e di finanziamenti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti ad una minoranza linguistica (Legge 15 dicembre 1999, n. 482 art. 5) – Esercizio finanziario 2016.

Come è noto, la Legge 15 dicembre 1999, n. 482 affida alla scuola il compito di valorizzare il ricco mosaico di lingue che caratterizza il territorio nazionale, garantendo il diritto degli appartenenti alle minoranze linguistiche ad apprendere la propria lingua materna.

In questa cornice di riferimento, la scrivente Direzione Generale ha attivato negli ultimi anni una serie di iniziative finalizzate alla tutela e alla promozione delle minoranze linguistiche, favorendo soprattutto la progettualità degli interventi didattici e formativi delle istituzioni scolastiche. A tal proposito, si intende promuovere e supportare nuove iniziative progettuali da parte delle scuole, anche rinnovando e rinforzando la collaborazione tra reti di scuole precedentemente costituite.

Al fine di non collocare le attività a tutela delle lingue di minoranza ai soli spazi extracurricolari caratterizzati dalla provvisorietà ed estemporaneità, si intende rilanciare una nuova progettualità che non sia finalizzata esclusivamente alla valorizzazione degli aspetti storici, che rifugga gli aspetti meramente folcloristici e che sappia, invece, favorire la diffusione di un uso vivo della lingua nell’ottica di una reale contestualizzazione dell’apprendimento.

 

Si invitano, pertanto, i Dirigenti scolastici degli istituti statali o dipendenti dalle regioni e province autonome del primo ciclo situati in “ambiti territoriali e subcomunali delimitati in cui si applicano le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche storiche” (art. 3 della succitata legge 482/1999) a presentare, anche con il coinvolgimento di scuole paritarie, percorsi progettuali in rete per il biennio 2016/2018 sulla base delle indicazioni e dei criteri di seguito riportati.

 

Costituiscono requisiti di ammissione:

  1. Cooperazione in rete. Poiché si intende incentivare la cultura della cooperazione tra scuole, la rete dovrà essere costituita da un minimo di tre istituzioni scolastiche e dovrà avere un’apprezzabile rappresentatività sul territorio. Eccezionalmente, le scuole impossibilitate a formare reti in quanto site in comunità circoscritte ad un ambito territoriale ristretto (un solo paese/istituzione scolastica) potranno presentare progetti singoli. Si suggerisce, comunque, la costituzioni di reti anche tra scuole appartenenti a minoranze linguistiche diverse.

La scuola capofila, referente del progetto, dovrà inviare alla scrivente Direzione l’accordo di rete, sottoscritto dai Dirigenti Scolastici di tutte le scuole partecipanti e un documento che illustri sinteticamente il profilo dei diversi partner, l’articolazione interna delle attività condivise e la suddivisione degli oneri. I finanziamenti saranno assegnati alla scuola capofila che assumerà la gestione contabile – finanziaria del progetto e attribuirà i finanziamenti pro-quota alle altre scuole facenti parte della rete. Si precisa che le scuole concorrenti al finanziamento potranno far parte di una sola rete di scuole, pena l’esclusione dei progetti presentati dalle reti alle quali hanno aderito.

  1. Continuità. Ogni proposta progettuale dovrà presentare un’articolazione biennale e dovrà essere realizzata nell’arco dei due anni scolastici 2016/2017 – 2017/2018. Le istituzioni scolastiche finanziate dovranno compilare una scheda di monitoraggio in itinere sullo stato dell’arte delle attività svolte, al termine del primo anno di attività e provvedere alla rendicontazione finale con una scheda di monitoraggio conclusiva, alla fine del biennio.
  2. Osservanza dei termini e delle modalità. Saranno ammessi al finanziamento soltanto i progetti ad articolazione biennale presentati dalla scuola capofila entro il termine stabilito, corredati da un accordo di rete formale con almeno altre due diverse istituzioni scolastiche. Non saranno ammesse al finanziamento le scuole/reti che hanno beneficiato dell’erogazione dei finanziamenti nel biennio 2015 – 2017.

Una volta effettuata la valutazione preventiva per riscontrare l’osservanza delle condizioni minime previste al paragrafo precedente, il Gruppo di Studio appositamente costituito e incaricato della valutazione effettuerà l’esame delle iniziative progettuali presentate dalle istituzioni scolastiche capofila, tenendo conto della qualità della proposta (con particolare riferimento agli aspetti metodologico-didattici) e accordando carattere prioritario ai progetti che si siano ispirati ai criteri di seguito indicati. Si precisa, che sulla base delle esperienze maturate dalle scuole nel campo delle lingue di minoranza, i criteri sono stati in parte modificati rispetto agli anni precedenti.

Di seguito vengono riportati i criteri di valutazione con la specificazione del punteggio massimo attribuibile per ciascuno di essi.

  1. Insegnamento della lingua minoritaria attuato da parte dei docenti della scuola, con idonee competenze linguistiche, in orario curricolare (max. 20 punti)

La giustificazione di questa priorità è da ricercarsi nel rapporto didattico – educativo tra il docente e gli alunni, che incide fortemente sulla acquisizione delle competenze, sulla rilevazione dell’impegno e sulla motivazione ad apprendere. In subordine, qualora non sia possibile affidare l’insegnamento della lingua minoritaria ad un docente della classe o della scuola, ci si potrà rivolgere ad un esperto. Fermo restando che il percorso progettuale dovrà essere attuato in orario curriculare, è possibile prevedere la prosecuzione delle attività anche in orario extracurricolare come arricchimento dell’offerta formativa. Si richiede, in ogni caso, di precisare il numero di ore curricolari ed extracurricolari nelle quali si svolgono le attività.

Inoltre, al fine di monitorare le competenze linguistiche nella lingua di minoranza dei docenti/esperti, si richiede di specificare l’eventuale certificazione linguistica (es. master, corso di specializzazione, corso di formazione) in possesso dei docenti/esperti ai quali sarà affidato l’insegnamento della lingua minoritaria. In mancanza, si chiede di indicare i criteri di scelta dei docenti/esperti coinvolti nel progetto.

 

 

  1. Insegnamento veicolare (max 15 punti)

Il percorso didattico in lingua minoritaria potrà essere realizzato anche con un metodo integrato di didattica veicolare che, garantendo il raggiungimento dei traguardi di sviluppo delle competenze a tutti gli alunni, si avvalga della metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), già introdotta nei licei e negli istituti tecnici dalla Riforma della scuola secondaria di secondo grado.

A tal fine si dovrà precisare:

  • il numero delle ore dedicate all’insegnamento della lingua minoritaria;
  • il numero delle discipline coinvolte nell’uso veicolare della lingua;
  • il numero degli alunni

 

  1. Produzione di materiali multimediali pedagogici e didattici trasferibili, anche con approccio ludico (max.15 punti)

Per produzione di materiali didattici e pedagogici si intendono tutti i materiali prodotti dalle scuole rispondenti alle caratteristiche scientifiche, didattiche e pedagogiche proprie della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, atti a rispondere alle esigenze dettate dall’inserimento delle tecnologie multimediali e multimodali nella prassi didattica quotidiana. Infatti il mutamento imposto dalla cultura digitale ha indotto il sistema scuola ed il contesto educativo ad un rinnovamento degli approcci metodologici in una prospettiva più ampia, che coniughi la didattica dei contenuti con quella dei processi. La produzione richiesta di materiali e supporti didattici deve, dunque, rappresentare la necessaria conclusione laboratoriale della realizzazione di un percorso didattico accuratamente progettato e condiviso con le scuole – partner della rete. In questo senso, la trasferibilità va intesa, non solo come diffusività del prodotto ma soprattutto come innovazione metodologica e innovatività dei processi. Le reti di scuole destinatarie del finanziamento si impegnano sin dalla presentazione del progetto a creare uno spazio digitale (attraverso un sito ad hoc oppure all’interno del sito della scuola capofila, ovvero con altre modalità individuate nel progetto) nel quale far confluire i materiali multimediali e pedagogici realizzati. Sarà cura di questa Direzione Generale facilitare la diffusione e lo scambio di esperienze e di prodotti creando, all’interno dell’apposita pagina del sito web del MIUR dedicato alle lingue di minoranza, un’area contenente i link agli indirizzi web segnalati.

 

  1. Collaborazione plurilingue (max. 10 punti)

Fermo restando che ciascuna lingua possiede proprie specificità legate ad un ambito territoriale, si ritiene utile stimolare uno scambio tra realtà linguistiche e culturali diverse presenti in uno stesso territorio favorendo la presentazione di progetti che prevedano la collaborazione tra più lingue minoritarie che trovano tutela con la legge 482/99. Ciò è fattibile sia in ambiti territoriali in cui coesistono più lingue di minoranza sia in ambiti territoriali ristretti ad una sola comunità. In quest’ultimo caso, si suggerisce la costituzione di reti tra scuole appartenenti a comunità linguistiche diverse anche lontane, avvalendosi delle possibilità offerte dalle tecnologie informatiche.

 

  1. Valutazione (max. 15 punti)

L’inserimento curricolare della lingua di minoranza rimanda ad un ovvio processo di verifica e valutazione delle abilità e delle conoscenze acquisite e delle competenze maturate. Le scuole, nella loro autonomia, possono avvalersi di modelli come: griglie, schede, diari di classe o di “bordo” facilmente utilizzabili e trasferibili ad altri contesti minoritari.

Nell’attuale fase di sperimentazione dei nuovi modelli di certificazione avviata con C.M. n. 3 del 13 febbraio 2015, si ritiene prioritaria una riflessione sul concetto di competenza e sul significato di certificazione anche nella lingua di minoranza, indipendentemente dalla partecipazione delle scuole alla sperimentazione dei modelli proposti con la suddetta C.M. n. 3 del 2015. In particolare, si richiede di elaborare strumenti finalizzati alla certificazione/attestazione delle competenze linguistiche degli alunni: individuazione di traguardi di competenza nella lingua di minoranza, costruzione di rubriche valutative, definizione di indicatori di livello.

 

  1. Collaborazione in rete e rappresentatività nel territorio (max. 10 punti)

Nella valutazione dei progetti si terrà conto del numero di scuole aderenti alla rete e del grado di rappresentatività della stessa sul territorio, fermo restando che si valorizzeranno anche le piccole reti o i progetti singoli in relazione ai diversi contesti territoriali [cfr. punto a) cooperazione di rete].

 

  1. Sinergia con gli Enti locali (max. 10 punti)

La sinergia con enti, istituzioni, associazioni, centri di ricerca, Università presenti sul territorio per la promozione delle lingue minoritarie dovrà essere attestata da copia degli eventuali protocolli d’intesa o delle convenzioni. Si richiede di specificare, per ciascun ente coinvolto, l’apporto fornito nella realizzazione del progetto. Le scuole, nell’attuazione delle iniziative a garanzia delle culture e tradizioni minoritarie, sono invitate anche a far riferimento ai co-finanziamenti degli Enti locali di appartenenza, nel quadro di un’ampia e consapevole sinergia con il territorio.

 

  1. Prodotti musicali (max. 5 punti)

Il ricorso all’utilizzo della musica in versione digitale potrà rappresentare un valido ausilio nel raccontare efficacemente la memoria di una cultura, attraverso i canti e le musiche che la identificano. I prodotti musicali possono favorire il recupero della vitalità delle lingue minoritarie storiche e la loro contestualizzazione odierna. Si sottolinea che la produzione di contenuti musicali dovrà essere organicamente inserita nel percorso progettuale ed essere finalizzata ad un uso comunicativo e relazionale della lingua di minoranza.

 

Indicazioni Operative

Nella descrizione dei progetti si raccomanda di focalizzare gli obiettivi, i processi e i prodotti finali, rilevare il numero dei destinatari, articolare le azioni tra le scuole partner, suddividere gli oneri finanziari ed infine specificare le azioni di monitoraggio e di valutazione delle attività.

Al progetto dovrà essere allegata una scheda finanziaria dettagliata che potrà contenere esclusivamente le voci di spesa di seguito riportate.

  1. Progettazione didattica e gestione amministrativo-contabile (max. 10%). Tale voce di spesa riguarda la progettazione ai fini della realizzazione e della trasferibilità del progetto, la progettazione di materiali didattici trasferibili, il monitoraggio dei processi nonché la gestione amministrativo contabile necessaria alla realizzazione delle attività progettuali. È esclusa la progettazione ai fini della richiesta di finanziamento.
  2. Insegnamento da parte dei docenti e/o esperti esterni: in relazione agli onorari dei docenti, sia interni che esterni, nella domanda dovranno essere indicati il numero di classi, il numero di ore di insegnamento e l’ammontare del costo orario per docente.
  3. Produzione di materiali (max. 10%) Le voci di spesa relative alla produzione di materiali divulgativi non didattici o di materiali didattici trasferibili non connessi ad attività editoriali saranno ritenute ammissibili non oltre la misura del 10% del finanziamento richiesto.

Si fa presente che non saranno ritenute finanziabili le spese per viaggi, escursioni, gemellaggi, acquisti di beni di investimento (materiale informatico, audio, visivo, fotografico, ecc.), nonché spese per la formazione specifica dei docenti nella lingua minoritaria.

Nel predisporre il piano finanziario ci si dovrà attenere ai compensi orari per il personale docente previsti dalla vigente contrattazione collettiva relativamente alle ore aggiuntive di insegnamento (€35,00/h) e alle ore aggiuntive non di insegnamento (€17,50/h).

Fermo restando la facoltà del Gruppo di lavoro di dichiarare ammissibile una cifra inferiore, in ogni caso la richiesta di finanziamento non potrà superare l’importo massimo di € 20.000 per ciascun progetto.

Il finanziamento che sarà disposto da questo Ministero sarà pertanto opportunamente ripartito e assegnato rispetto alle esigenze progettuali espresse dalle scuole e in relazione alle effettive disponibilità di cassa del relativo capitolo della spesa, in base alle determinazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Ciascuna istituzione scolastica, capofila o aderente alla rete beneficiaria del finanziamento, si impegna a dare attuazione alle attività progettuali e a curarne la realizzazione. Eventuali rinunce che dovessero intervenire successivamente alla comunicazione di finanziamento saranno tenute in considerazione dal Gruppo di lavoro in sede di valutazione di eventuali richieste di finanziamento presentate nei bienni successivi dall’istituzione scolastica rinunciataria, sia in qualità di capofila che di aderente alla rete.

 

L’invio dei progetti da parte delle istituzioni scolastiche dovrà essere effettuato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la valutazione del sistema nazionale d’istruzione, V.le Trastevere 76/A – 00153 Roma, entro e non oltre il 6 giugno 2016.

Le proposte saranno prese in considerazione se corredate dei seguenti elementi:

  1. a. progetto in originale, redatto in lingua italiana e in lingua minoritaria;
  2. scheda-formulario, allegata alla presente lettera circolare, debitamente compilata in tutte le sue sezioni, da inviare al seguente indirizzo di posta elettronica: daniela.marrocchi1@istruzione.it;
  3. scheda sintetica (in formato excel) formata da tre sezioni: anagrafica, coordinate bancarie, progetto allegata alla presente lettera circolare, da compilare in tutte le sue parti (una scheda per ogni progetto presentato) e inviare all’indirizzo di posta elettronica sopra citato;
  4. accordo di rete formale con non meno di altre due Istituzioni Scolastiche statali (o dipendenti dalle regioni e province autonome) o paritarie;
  5. dichiarazione dell’Istituzione scolastica capofila con la quale si attesta, per ciascuna scuola aderente alla rete, l’ambito territoriale e subcomunale in cui si applicano le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche storiche (all’art. 3 comma 1 della precitata Legge n. 482/99). In caso di dubbio ci si riserva di chiedere, ad integrazione della domanda, relativa copia della Delibera del Consiglio Provinciale.

 

Si raccomanda l’invio all’indirizzo e-mail delle sole schede allegate; qualsiasi altra documentazione (progetto o delibera o accordo di rete) dovrà pervenire tramite servizio postale all’indirizzo suindicato.

Si ricorda, inoltre che la scheda-formulario è una sintesi del progetto e non sostituisce il progetto stesso, in mancanza del quale l’eventuale proposta non potrà essere presa in esame.

 

Si prega di voler dare la più ampia diffusione alla presente nota.

 

 

 

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela PALUMBO


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