Distacco: paure e rabbia distruttiva
di Adriana Rumbolo
A lungo si è pensato che un neonato non rispondesse agli stimoli ambientali
Poi sicuramente persone sensibili e intuitive hanno cominciato a nutrire dubbi che il neonato non potesse rispondere all’ambiente, ma dovevano arrivare i risultati delle neuroscienze a conferma, con dati scientifici, che sicuramente il bambino relaziona continuamente con il mondo intorno con le emozioni primarie:paura , rabbia, angoscia da separazione, e che i piccoli hanno bisogno di imparare a modularle, a gestirle con l’abbraccio rassicurante, il contatto pelle ,pelle il suono della voce conosciuta della mamma che abbasserà il loro livello di ansia rassicurandoli nella loro identità annullando paure e angoscia da separazione,
I veterinari si raccomandano di non staccare i cuccioli dalla mamma prima dei tre mesi per permettere a lei di insegnare al cucciolo , con la rassicurazione, a modulare le emozioni
La stessa cosa , in un certo senso la possiamo notare nei soggetti malati di alzheimer che si rasserenano al nostro sorriso , a una nostra carezza a un tono di voce non aggressivo che risveglia attimi della loro identità che si sta perdendo .
Quando la modulazione, nei neonati, non avrà avuto buon esito , l’adulto, rimasto bloccato nella gestione emotiva, di fronte a un distacco, a una perdita sarà preda di una paura folle, incontrollabile di perdersi di non esistere più e reagirà con rabbia distruttiva verso la presunta causa del pericolo e ossessionato la cancellerà definitivamente, uccidendola.
Poi annullato il pericolo tutto tornerà tranquillo e lui o lei penserà solo a difendersi convinto/a purtroppo di avere agito per legittima difesa.