Calendario scolastico flessibile ma nel perimetro fissato dalle Regioni. Apertura estiva o rischio di interruzione di pubblico servizio

da Il Sole 24 Ore 

Calendario scolastico flessibile ma nel perimetro fissato dalle Regioni. Apertura estiva o rischio di interruzione di pubblico servizio

di Laura Virli

Perché a settembre le scuole, anche se appartenenti allo stesso territorio, iniziano le lezioni in date diverse? Quali sono i soggetti titolati ad assumere decisioni in materia?
Secondo l’articolo 138 del Dlgs 112/1998, il Miur stabilisce esclusivamente i periodi relativi alle festività di carattere nazionale e il calendario degli esami di Stato, mentre ogni regione, per le scuole del proprio territorio, definisce l’inizio e il termine delle lezioni, delle vacanze natalizie e pasquali e altri momenti di sospensione delle attività didattiche quali i “ponti”.

L’autonomia
Le scuole, però, in virtù dell’autonomia di cui godono (articolo 5 Dpr 275/99), attraverso i propri consigli di istituto, hanno la facoltà di adattare il calendario per specifiche esigenze ambientali. Spetta poi al dirigente scolastico l’esecuzione della delibera di adattamento e l’informazione preventiva alle famiglie, alle istituzioni interessate e agli enti locali competenti per il regolare svolgimento dei servizi di supporto (come trasporti, mensa e altri).

Ruolo delle Regioni
Qualora una scuola abbia l’intenzione di adattare il calendario scolastico del prossimo anno scolastico, è questo il periodo in cui deve attivarsi. Ogni regione, infatti, nel mese di maggio di ogni anno determina il calendario scolastico dell’anno successivo, tenendo presenti le festività stabilite dal calendario nazionale.
In molte regioni ad esempio, esiste da sempre una pausa nel periodo di Carnevale; in Veneto il prossimo anno la pausa di Carnevale sarà prolungata di tre giorni e finalizzata alla conoscenza delle diverse discipline sportive presenti nel territorio.
Alcune regioni hanno introdotto da qualche anno un calendario regionale scolastico a valenza pluriennale. Questa novità ha permesso agli istituti, al personale docente, ai ragazzi e alle famiglie di programmare le attività con largo anticipo.

La programmazione
Ad esempio nel Lazio, a decorrere dall’anno scolastico 2014/2015, l’inizio e il termine delle lezioni sono rispettivamente fissati al 15 settembre e 8 giugno di ciascun anno scolastico. Ma dopo un’accesa polemica scatenatasi lo scorso anno, la regione Lazio è andata incontro alle richieste delle scuole e quest’anno, nel rispetto dell’autonomia scolastica, con la determina 288 del 31 maggio 2016, ha introdotto elementi di flessibilità sulla data di inizio delle lezioni del 2016-2017; gli istituti hanno facoltà di procedere ad adattamenti del calendario regionale, purché l’apertura delle scuole avvenga entro il 15 settembre, la chiusura l’8 giugno e sia garantito il numero minimo di 206 giorni di lezione (171 per gli istituti scolastici che hanno l’orario articolato su 5 giorni alla settimana). Per rendere possibile l’adattamento, le scuole dovranno obbligatoriamente inviare per via telematica le delibere di adattamento assunte dai consigli di istituto entro il 15 luglio 2016 alla regione Lazio e all’Usr, indicando, inoltre, date e modalità di recupero di eventuali sospensioni.

Chiusura estiva
Infine, una precisazione a cui i dirigenti scolastici devono prestare particolare attenzione. Si possono sbarrare completamente i cancelli di una scuola nei periodi estivi o durante le vacanze natalizie e pasquali? Secondo il comma 3 – articolo 36 del Dpr 209/87 le scuole possono chiudere solo nelle giornate prefestive, previo delibera assunta dal consiglio di istituto. Ogni altra tipologia di chiusura, ad esempio l’intera settimana di ferragosto, prefigura interruzione di pubblico servizio. Secondo la norma sopracitata, è quindi possibile chiudere il giorno antecedente al 15 agosto, ma non nei giorni successivi la festività.
Tutto ciò in attesa di una revisione della normativa che possa suddividere le vacanze lungo l’anno scolastico e fissare uno “spring breack” anche da noi, in linea con gli standard di molti Paesi europei, compresa la Spagna.