Scuola, prof assunti “per competenze”. In classe non si entra più per anzianità

da Corriere della sera

Scuola, prof assunti “per competenze”. In classe non si entra più per anzianità

Rivoluzione nelle scuole: Miur e sindacati siglano l’accordo. Ogni istituto pubblicherà i quattro requisiti richiesti per assegnare una cattedra libera, chi li possiede è assunto. Si parte il 18 luglio, coinvolti 100.000 insegnanti

Corrado Zunino

ROMA. E’ un accordo siglato tra ministero dell’Istruzione e sindacati sulle regole d’assunzione degli insegnanti, per la scuola è un cambiamento profondo. Fin qui, il più profondo a ricasco della Legge 107, la cosiddetta Buona scuola. Il 18 luglio, si è sancito dopo una lunga notte trascorsa al Miur tra martedì e mercoledì scorsi, parte un percorso che dice: da quest’anno un docente non entrerà più in classe per anzianità (punteggio accumulato), ma sarà scelto sulla base delle sue competenze.

Ecco, per spiegare. L’insegnante di Lettere e Storia primo nelle graduatorie d’istituto nella sua classe di concorso non andrà più all’Ufficio scolastico regionale dove sceglierà la scuola libera che più gli aggrada. No, dal 18 luglio – e i sindacati, tra cento contorsioni, alla fine hanno detto “sì” – sarà la scuola, ogni singola scuola, a scegliere il prof, il maestro. Come? Chiederà, ispirandosi al proprio progetto formativo, che il docente risponda a quattro criteri – quattro – sui venti-trenta che il ministero definirà nei prossimi giorni.

Per esemplificare. Dal prossimo 18 luglio – questa nuova operazione dovrà farsi tra il 18 luglio e il 15 settembre 2016 – il dirigente di un istituto scolastico del centro di Roma potrà decidere che alla sua scuola serve un insegnante con alte certificazioni in inglese, che abbia esperienze di Clil (lezioni solo in lingua), preparazione informatica e almeno cinque anni trascorsi con ragazzi disagiati. Chi avrà queste quattro caratteristiche, sarà assunto. Se nessuno le possiederà tutte e quattro, si assumerà chi ne potrà vantare almeno tre. Se ci saranno due docenti con quattro caratteristiche entrerà, a questo punto sì, quello con maggiore punteggio.

E’ l’introduzione dell’assunzione per competenze, al posto di quella storica per anzianità. “Una rivoluzione che cambierà davvero la scuola italiana”, dicono i tecnici del Miur che ci hanno lavorato. “Non recluteremo sempre l’insegnante migliore per ogni istituto, ma sicuramente quello più adatto”. E’ stata impropriamente evocata come “la chiamata diretta”, si è realizzata come “una chiamata per competenze”. E alla “chiamata” della scuola – la pubblicazione sul sito dell’istituto delle quattro competenze richieste per ogni cattedra – dovrà esserci la risposta del singolo docente che, dal 18 luglio, potrà compilare il suo curriculum su un modulo messo a disposizione dal Miur (online) e dovrà cercare (sul sito della scuola specifica e probabilmente anche sul sito dell’Ufficio scolastico della regione in cui lavorerà) l’istituto che ha bisogno delle “sue” competenze, proprio di quelle.

Il 18 luglio l’operazione partirà con la pubblicazione dei moduli per il curriculum, entro il 31 agosto una quota di docenti che si calcola tra gli 80 e i 100 mila sarà scelta con questo metodo. Quali docenti? Gli assunti in fase B e C della Buona scuola (quelli della scorsa estate) che hanno chiesto di cambiare sede di servizio e coloro che da qui al 15 settembre saranno vincitori del concorso 2016-2017. Saranno i dirigenti scolastici a gestire in pieno agosto questa profonda innovazione. Se il docente scelto preferirà un altro istituto, il preside procederà con il secondo individuato. Alla fine delle procedure la sede degli insegnanti rimasti senza assegnazione sarà individuata dall’Ufficio scolastico.

Il sottosegretario Davide Faraone, che ha condotto gli incontri con le parti, dice: “E’ una svolta epocale e devo dare atto ai sindacati di aver avuto uno spirito costruttivo. Con l’accordo consentiremo agli istituti di scegliere in autonomia gli insegnanti di cui hanno bisogno ed eviteremo una deregulation selvaggia. Per la prima volta le scuole decideranno di quali insegnanti hanno bisogno per portare avanti il loro piano formativo e questi ultimi non saranno selezionati in base all’anzianità, ma per il loro profilo professionale che hanno costruito in anni di studio e lavoro. Ogni istituzione scolastica, e sarà la prima volta, non vedrà assegnati i docenti in base a meccanismi burocratici”.