Chiamata diretta: poche scuole pubblicano i dati

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da La Tecnica della Scuola

Chiamata diretta: poche scuole pubblicano i dati

L’operazione “chiamata diretta” sta arrivando alle battute finali: i docenti di infanzia e I cilo sono già stati selezionati e nel giro di pochi giorni si chiuderà con i prof delle superiori.

Le cronache degli ultimi giorni hanno evidenziato ancora irregolarità e “stramberie”  che però – a conti fatti – sembrano essere complessivamente contenute.
Ha fatto scalpore, per esempio, la vicenda di un dirigente che ha pensato bene di mettere in piedi un vero e proprio “esame” per i candidati: è del tutto evidente che in questo caso la procedura è del tutto irregolare e neppure coerente con il dettato legislativo.
In effetti in alcuni casi sembra che né i dirigenti né i docenti abbiano ben compreso che il colloquio non è finalizzato ad evidenziare la “bravura” del candidato ma semplicemente a valutarne la sua “compatibilità” con il piano dell’offerta formativa della scuola.
Piuttosto, navigando in rete e visitando un po’ di siti scolastici colpisce che – a tutt’oggi – sono pochissime le scuole che hanno pubblicato l’esito delle chiamate anche se i docenti sono già stati individuati da tempo. Ci sono per esempio diverse scuole che hanno selezionati i docenti di primaria già entro il 10-12 agosto ma ancora non hanno pubblicato l’elenco degli incarichi attribuiti. E anche chi ha pubblicato l’elenco non lo ha corredato del curriculum dei “prescelti” come invece previsto dalle disposizioni ministeriali.
Ma il punto più delicato è ancora un altro: per il momento non abbiamo avuto modo di leggere provvedimenti di incarichi “adeguatamente motivati” come stabiliscono sia la legge 107 sia le norme generali relative al procedimento amministrativo.
Molto probabilmente queste e altre irregolarità non avranno conseguenze immediate ma non è detto che non ne possano avere in un futuro più o meno lontano.