Scuola: fallimentare la scelta del Ministero dell’Istruzione sulla mobilità docenti

Come avevamo previsto le conciliazioni per sanare migliaia di errori nella mobilità dei docenti della scuola sono state un fallimento. È inaccettabile che solo una parte delle richieste di conciliazione presentate dai docenti siano state esaminate.

Si è consumata l’ennesima ingiustizia ai danni di una parte consistente di docenti coinvolti nella mobilità. Il disagio creato a migliaia di lavoratori che hanno dovuto lasciare la propria regione, con retribuzioni bassissime, è stato ignorato dal Governo nonostante che in molti casi era possibile trovare soluzioni che nel rispetto delle regole evitassero esodi di docenti. Tutto questo, ed il numero elevatissimo di docenti coinvolti, sta a documentare l’incapacità dell’amministrazione a garantire il governo del sistema scolastico.

Avevamo chiesto di rivedere tutte le procedure di mobilità perché le conciliazioni non garantivano il rispetto dei diritti e delle regole. La risposta del Miur è stata che tutto si era svolto in maniera regolare e che bastavano poche conciliazioni per sanare le irregolarità. I fatti hanno dimostrato che avevamo ragione e le conciliazioni, fatte in quella maniera, determineranno nuovi contenziosi e una situazione di incertezza nelle scuole. Se si sommano la gestione disastrosa della mobilità, le vicende del concorso, le violazioni dei diritti costituzionali della chiamata diretta, la riduzione degli organici e la condizione difficile del personale ATA il nuovo anno scolastico inizia nel peggiore dei modi.

Tutto questo è il frutto della legge 107/15 che peggiora la qualità dell’offerta formativa e calpesta i diritti delle persone. Per queste ragioni è necessario che il Parlamento assuma le opportune iniziative per cambiare la pessima legge sulla scuola.