Anmic boccia la proposta di Piano d’azione disabilità

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da Superabile

Anmic boccia la proposta di Piano d’azione disabilità: “Non condividiamo”

Il documento dell’Osservatorio nazionale sulla disabilità che verrà discusso a Firenze dal 16 al 17 settembre in occasione della Conferenza nazionale non convince. “Non rappresentativo delle posizioni delle associazioni dei disabili. Le proposte non corrispondono a posizioni espresse nei gruppi di lavoro”

ROMA – La proposta di Piano di azione biennale approvato dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità  non risulta essere rappresentativo delle posizioni assunte dalle associazioni dei disabili e le proposte non corrispondono alle posizioni espresse nei gruppi di lavoro. Sono queste le ragioni della stroncatura dell’Anmic nei confronti del documento  pubblicato sul sito del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che verrà discusso all’interno della prossima Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità, che si terrà a Firenze dal 16 al 17 settembre 2016. Una posizione netta, quella dell’Anmic, che verrà presentata nel corso di una conferenza stampa, che si svolgerà a Roma il 7 settembre alle ore 11 presso l’hotel Nazionale, in cui verranno illustrate le proposte dell’Anmic in materia di accertamento di invalidità, “dopo di noi” e collocamento mirato.

“Non condividiamo il Piano di azione biennale approvato dall’Osservatorio che sarà presentato alla Conferenza nazionale sulla disabilità”, spiega Nazaro Pagano presidente nazionale Anmic. “Pur apprezzando il lavoro svolto e l’impegno profuso dalle parti rappresentate nell’Osservatorio – aggiunge Pagano -, l’Anmic esprime una posizione critica, sia in ordine all’organizzazione e conduzione dei lavori, sia in ordine alla non piena corrispondenza del contenuto della proposta del secondo Programma di azione biennale alle posizioni effettivamente rappresentate all’interno dei Gruppi di lavoro”. Per Pagano, “sono mancati l’imparzialità nella gestione dei lavori; la considerazione della rappresentatività delle associazioni dei disabili presenti nell’Osservatorio; la valorizzazione delle posizioni diverse rappresentate dalle parti nel corso dei lavori”.

Per l’Anmic, il documento prodotto dall’Osservatorio “risulta per molti versi non rappresentativo delle posizioni assunte dalle associazioni dei disabili, in particolare dalla Anmic, soprattutto in materia di accertamento dell’invalidità civile – spiega una nota dell’associazione -; risulta poi parziale rispetto alla problematiche sollevate in ordine al collocamento mirato, alla flessibilità del lavoro, alla natura e funzione dell’istituto dell’accomodamento ragionevole, alla non discriminazione nei luoghi di lavoro; ci appare infine elusivo rispetto alle questioni aperte dalla recente normativa sul dopo di noi”. Temi, questi ultimi, che saranno “oggetto di approfondimento” anche alla Conferenza di Firenze, auspica l’Anmic, “nella convinzione che compito dell’Osservatorio sia quello di offrire contributi plurimi, finalizzati ad una sempre più adeguata e condivisa politica di inclusione sociale. L’Osservatorio nazionale non dovrebbe presentare presunte monolitiche posizioni (espresse da gruppi peraltro minoritari), accreditandole come condivise da tutti i disabili, ma nei fatti supportate solo da alcuni”.