Audizione di rappresentanti del MIUR e della Rete Nazionale Istituti Agrari (RENISA)

Audizione di rappresentanti del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e della Rete Nazionale Istituti Agrari (RENISA).  Sed. n.274

Le due  audizioni che ho richieste presso la Commissione agricoltura del Senato, congiunta con la Commissione VII Istruzione,  per porre al centro dell’attenzione del MIUR e del MIPAAF  il tema della qualità della formazione degli studenti degli Istituti agrari hanno suscitato il  generale interesse del Governo.
L’audizione più recente ha visto la presenza qualificata del Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, dott.ssa Sabrina Bono, del Direttore generale per le risorse umane e finanziarie dello stesso Dicastero, dott. Jacopo Greco e della Coordinatrice della Rete Nazionale Istituti Agrari (RENISA), prof.ssa Patrizia Marini. Presente per il Governo il Sottosegretario Castiglione.
La qualità degli auditi e l’interesse dei commissari ha permesso di affrontare le questioni di maggiore interesse per l’ambito specifico e di acquisire risposte positive a riguardo: il Miur ha adeguato il parametro assegnato a ciascun istituto pro capite per alunno, che passa da 48 a 65 euro, mentre la quota aggiuntiva per gli alunni diversamente abili sale da 12 a 15 euro. I 207 Istituti agrari rappresentano il 2,4% delle istituzioni scolastiche e a loro favore il Ministero eroga poco meno di 9 milioni di euro pari a circa il 6% dei finanziamenti complessivi (158 mln).
Venendo al tema, molto sentito dai dirigenti scolastici,relativamente alla necessità di semplificazione delle procedure amministrativo-contabili, la dott.ssa Bono ha informato che si è proceduto ad una riformulazione dell’articolo 20 del Decreto Interministeriale 44/2001 al fine di chiarire che le aziende agrarie o speciali, con finalità didattiche e formative, sono prive di autonomia e personalità giuridica ed che è consentita la separazione dei conti economici tra azienda agraria e scuola; saranno introdotte, poi, semplificazioni amministrative nelle procedure di gestione dell’azienda, i cui conti, se in passivo, potranno essere ripianati con i fondi della scuola e con fondi ad hoc.
Gli attivi, invece, potranno essere utilizzati per il miglioramento tecnologico aziendale.
L’importanza di quest’ultimo aspetto è stato fortemente sottolineato dalla Preside Marini perché sulla qualità della formazione,  orientata all’innovazione tecnologica, si basa la capacità competitiva del Made in Italy nel settore agroalimentare, nel prossimo futuro.
Al centro del percorso di formazione deve esserci uno studente che sia in grado di spendere le competenze acquisite in strettissima connessione con le aziende di settore, le quali ci chiedono di adeguare la nostra formazione agli standard europei e mondiali. I programmi dei percorsi scolastici devo rivedersi, partendo da quelle discipline che sono state ingiustamente eliminate dal curriculum come la meccanica agraria, la fitopatologia, l’entomologia, la chimica enologica, la botanica etc. .
Inoltre è fondamentale che le aziende annesse possano disporre di macchine agricole sicure ed omologate e non antiquate, dotate dei più moderni sistemi di sicurezza e che le attività laboratoriali continuino ad essere il cuore di una didattica innovativa e tecnologicamente avanzata.
In questa visione lungimirante si inserisce l’utilizzo dei fondi strutturali europei di cui possono beneficiare anche gli istituti agrari partecipando alle azioni del Piano Nazionale Scuola digitale (PNSD) e del PON “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014- 2020.
In particolare, nel prossimo anno scolastico sono previste due tipologie di finanziamento:
laboratori modello professionalizzanti con uno stanziamento iniziale minimo di 175.000 euro che rappresenta, però,  un primo concreto segno di attenzione per il ruolo dei laboratori nel settore agrario e laboratori professionalizzanti in chiave digitale per il quale si prevede un investimento PON di 140 mln a livello nazionale e per tutte le istituzioni scolastiche e che in quota parte consentirà di sostenere investimenti nel 100% degli istituti agrari del sud e nel 60% di quelli del centro-nord.
Riconoscendo il valore strategico per l’economia del nostro Paese della realtà degli Istituti agrari, i quali, è significativo notare,  sono gli unici indirizzi tecnici in crescita per numero di iscrizioni, ho voluto inserire, nel parere che ho formulato come relatrice  in commissione Istruzione sul ddl 2290 ” Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”, una osservazione all’articolo 8, ritenendo opportuno integrare il Tavolo di coordinamento con la presenza di un rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nonché di un dirigente scolastico facente le veci degli istituti agrari e di uno degli istituti alberghieri.
La scommessa che stiamo giocando come sistema Paese passa obbligatoriamente per la promozione di un piano nazionale di potenziamento degli istituti agrari, a partire da quelli con annessa azienda, in grado di formare operatori e tecnici altamente specializzati che possono inserirsi immediatamente nel mondo del lavoro,  consentendo così alla produzione agroalimentare italiana di puntare a livelli di eccellenza qualitativa e di efficienza gestionale attraverso una forte implementazione della nuove tecnologie sviluppate in campo agricolo che consentono di ottimizzare la produzione riducendo l’impatto ambientale in termini di minori prodotti chimici utilizzati e minori quantità di acqua impiegata nei cicli produttivi.
Solo facendo sistema tra competenze pubbliche, Ministeri Istruzione e Politiche Agricole  e Regioni, e  sistema produttivo potremo cogliere a pieno l’enorme potenziale messo in moto da Expo 2015 che ha rappresentato la vetrina più importante per il Made in Italy, in primis, quello agroalimentare.

Sen. Laura Fasiolo

Componente della 9a Commissione permanente Agricoltura e produzione agroalimentare
Componente della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali
Componente del Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione
Componente supplente della 7a Commissione permanente Istruzione pubblica, beni culturali