Commissioni di concorso in crisi e USR in affanno

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da tuttoscuola.com

Commissioni di concorso in crisi e USR in affanno

L’onda lunga della crisi delle Commissioni di concorso sta lambendo l’inizio dell’anno scolastico, contribuendo al ritardo di diverse procedure concorsuali attese per le nomine in ruolo immediate.

Infatti, a meno di due settimane dal termine del 15 settembre per definire le nomine dei vincitori del concorso, vi sono ancora commissioni in difficoltà a causa di dimissioni e integrazioni dei componenti. E vi sono Uffici regionali in affanno per trovare nuovi membri e sostituirne altri.

Senza considerare i tantissimi decreti regionali emanati da aprile in poi per fronteggiare in emergenza le dimissioni e i tanti vuoti registrati nelle commissioni di concorso. Anche nelle ultime settimane è continuata la crisi. Senza pace.

Dopo ferragosto sono stati emessi dagli Uffici Scolastici Regionali ben 137 provvedimenti di rettifica e integrazione. Altrettante commissioni concluderanno i lavori ben oltre il 15 settembre.

Mentre in alcune regioni le situazioni critiche sembra siano state risolte, in altre l’emergenza è tuttora presente, come, ad esempio, in Toscana dove da ferragosto in poi l’USR è stato costretto ad emettere ben 35 decreti (di cui quattro dopo il 31 agosto). Non meno difficile la situazione della Lombardia con 33 provvedimenti emanati da ferragosto in poi (sei dopo il 31 agosto).

Anche il Lazio ha confermato le criticità delle commissioni con 24 provvedimenti correttivi emanati da metà agosto in poi. Campania e Sicilia non hanno invece registrato criticità commissariali nelle ultime settimane.

La situazione della Toscana sembra la più critica, con ricadute sui tempi e sull’efficienza delle commissioni, tanto che, tuttora, nessun concorso in territorio toscano è arrivato a termine con la definizione della Graduatoria di Merito.

All’avvio dei concorsi era impensabile che la costituzione delle Commissioni potesse diventare un elemento di debolezza con ricadute sull’efficienza organizzativa della macchina concorsuale.

Almeno tre aspetti hanno invece concorso a questa crisi: il non esonero dal servizio dei commissari (dirigenti scolastici e docenti), l’inadeguatezza del compenso (denunciata da Tuttoscuola e di cui, dopo due mesi di ritardo rispetto ai termini fissati da una nuova legge appositamente approvata dal Parlamento, si è tuttora in attesa della nuova misura integrativa) e il notevole peso delle procedure di preparazione del concorso (definizione delle griglie di correzione delle prove scritte, predisposizione delle prove pratiche e approntamento delle tracce delle lezioni simulate in numero triplo rispetto al numero dei candidati da esaminare all’orale).

Dovendo mettere mano ad un nuovo concorso fra tre anni (o forse prima), è opportuno rimuovere le cause negative emerse in questo bando e regolamentare al meglio la formazione delle Commissioni.