LA GRANDE ILLUSIONE: UFFICI SCOLASTICI NEL CAOS

LA GRANDE ILLUSIONE: UFFICI SCOLASTICI NEL CAOS
IL SACRIFICIO DEI LAVORATORI E LA MANCETTA DI FARAONE NON SALVANO L’AVVIO DELL’ANNO SCOLASTICO

Nei mesi scorsi avevamo denunciato l’insostenibile situazione dei lavoratori degli uffici scolastici territoriali, costretti a centinaia di ore di straordinario per provare a garantire il lavoro necessario, con organici largamente insufficienti da anni. La retorica del governo sugli “sprechi” della pubblica amministrazione, ha reso impossibile il lavoro di uffici vitali per le scuole ed il paese.

Al di là delle promesse del governo, la scuola inizierà con buchi in organico, insegnanti in procinto di trasferirsi e segreterie impazzite per nominare supplenti temporanei.

Il fallimento della mobilità varata dal governo con l’accordo di Cisl, Uil, Snals e Cgil,
le chiamate dirette dei presidi,
le conciliazioni attivate senza mai comunicare agli interessati le esclusioni,
le assegnazioni annuali ancora in alto mare,
Hanno mandato in tilt gli uffici e con loro tutta la scuola

E il 7 settembre il governo ha emanato un decreto per l’assunzione dei docenti che prevede di svolgere tutte le operazioni entro il 13 settembre.

In questi giorni i lavoratori degli uffici territoriali sono al lavoro fino a tarda sera per provare a salvare il salvabile, ma tutti sanno che non è possibile.

Le assunzioni in ruolo vengono convocate con poche ore di preavviso,
le supplenze annuali non sono ancora neanche calendarizzabili,
le assegnazioni provvisorie sono in alto mare.

La 107 aveva annunciato meno burocrazia e più efficienza. Invece, tra mobilità e chiamata diretta, le operazioni sono raddoppiate. Anche questa volta la “buona scuola” ha fallito.

Il super lavoro degli uffici potrebbe poi non servire. Tra i pasticci del governo c’è infatti il famoso concorso. Al sud i posti messi a concorso vengono coperti dalla mobilità, al nord le irreali bocciature lasceranno molti buchi in organico. Tanto lavoro, tanti soldi spesi e il risultato finale sarà disoccupazione al sud e aumento del precariato a nord per coprire i posti vuoti.

Il governo ha quindi venduto fumo e lo ha fatto sulla pelle dei lavoratori degli uffici territoriali, degli insegnanti del personale delle segreterie e degli studenti.

La soluzione non è nella mancetta promessa da Faraone (di cui nessun lavoratore ha visto traccia visto che probabilmente i famosi 1000 euro andranno solo ai dirigenti), né in un rinnovo del contratto senza risorse o con il ricatto di più ore di lavoro. Per molti impiegati degli uffici scolastici le 40 ore settimanali sono state superate da un pezzo.

Serve una lotta che metta insieme le rivendicazioni di tutti i lavoratori della scuola: docenti, ATA e lavoratori degli uffici scolastici. Una lotta che veda protagonisti i lavoratori e le loro RSU. Siamo stanchi dei rinvii dei sindacati complici, preoccupati solo di ritagliarsi un ruolo al tavolo del rinnovo contrattuale.

Vogliamo condizioni di lavoro e salari dignitosi. Vogliamo poter fare un buon lavoro.

L’efficentista Renzi dovrebbe sapere bene che la produzione richiede investimenti, ovvero aumenti consistenti degli organici, calendari delle operazioni basati su semplice logica e vero snellimento burocratico.

Per questo è urgente avviare assemblee e confronti tra lavoratori e sindacati conflittuali per arrivare a definire un primo grande sciopero che avvii un lungo percorso di mobilitazione.