Dei BES e dintorni

Dei BES e dintorni

di Maurizio Tiriticco

Oggi è il compleanno di Dario Ianes, l’”inventore” dei BES, e gli invio affettuosi auguri. Mah!!! Però!!! Mi sono sempre chiesto: quando insegnavo nella scuola media, in aula c’erano solo alunni h! Tutti gli altri erano ovviamente diversi l’uno dall’altro – scuola dell’obbligo – e ciascuno di loro rappresentava Specifici Bisogni Educativi. Quindi i BES ci sono sempre stati, anche se non li chiamavamo così. E spettava a noi insegnanti, in sede di rilevazione dei livelli di partenza, di valutazione iniziale, di “programmazione educativa e didattica” e di conduzione delle attività educative, formative, istruttive, valutative (vedi il dpr 275/99, art. 1, c. 2) tener conto di queste differenze e modulare opportunamente gli obiettivi e le attività di apprendimento.
Inoltre, il dpr del 9 febbraio 1979 (altri tempi, penso indebitamente dimenticati da chissà quanti insegnanti) indicava chiaramente come un CdC dovesse procedere con una classe di alunni fin dai primi giorni di scuola. Nell’articolo 3 del citato dpr leggiamo:
“Fasi della programmazione. Questa impostazione postula un progetto didattico che comprende organicamente i seguenti momenti:
a) individuazione delle esigenze del contesto socio-culturale e delle situazioni di partenza degli alunni:
b) definizione degli obiettivi finali, intermedi, immediati che riguardano l’area cognitiva, l’area non cognitiva e le loro interazioni:
c) organizzazione delle attività e dei contenuti in relazione agli obiettivi stabiliti;
d) individuazione dei metodi, materiali e sussidi adeguati;
e) sistematica osservazione dei processi di apprendimento;
f) processo valutativo essenzialmente finalizzato sia agli adeguati interventi culturali ed educativi sia alla costante verifica dell’azione didattica programmata;
g) continue verifiche del processo didattico, che informino sui risultati raggiunti e servano da guida per gli interventi successivi.
La programmazione può prevedere anche l’organizzazione flessibile e articolata delle attività didattiche (attività interdisciplinari interventi individualizzati, nonché raggruppamenti variabili di alunni, anche di classi diverse, e utilizzazione di docenti specializzati nell’ambito consentito dalla legge n. 517/77)”.
Ovviamente, i criteri progettuali e programmatori suddetti non valgono solo per la scuola media, ma anche per gli ordini e i gradi di tutte le nostre scuole.
Con l’adozioni dei suddetti criteri è possibile rilevare le differenze che corrono tra alunno e alunno in sede di contesto socio familiare, atteggiamenti, comportamenti, motivazioni, attese e così via. Ne consegue una necessaria e corretta individualizzazione delle attività di apprendimento/insegnamento. Non dico personalizzazione che è altra cosa: l’individualizzazione consente di modulare le attività in aula, pur mantenendo fermi gli obiettivi programmati; la personalizzazione, invece, consente di modulare gli obiettivi a seconda dei bisogni rilevati. E’ chiaro che le nostre attività di fare apprendere puntano alla individualizzazione, non alla personalizzazione. A questo proposito, si ricordino le polemiche con il ministro Moratti che, invece, sulla scorta di scelte pedagogiche di tutt’altra natura suggeritele dai strani “consigliori”, sosteneva il concetto di personalizzazione. Se questa scelta fosse “passata”, oggi avremmo un sistema valutativo completamente diverso da quello noto e praticato. E avremmo forti differenze tra soggetto e soggetto per quanto riguarda l’unitarietà dei saperi di base. A proposito: la scelta dei cinque livelli valutatavi è indubbiamente interessante perché una scala dispari consente di trovare quel livello si sufficienza reale (la lettera C), che invece la scala decimale non permette! Quante discussioni nei CdC se “portare” o meno un cinque a sei!!! Finalmente…finiranno!!!
Dopo questa lunga argomentazione, mi chiedo: che cosa ha scoperto Ianes? Penso l’acqua calda. Perché i BES ci sono sempre stati, fin dalla scuola di cui alla legge Casati, e gli insegnanti se ne sono sempre accorti! Oppure i BES sono stata una bella invenzione e servono ad attivare corsi su corsi con cui qualcuno ci guadagna? Sono cattivello, lo so! Ma tutti i vecchietti un po’ malconci sono così!!!