Corruzione a scuola, l’USB scrive all’ANAC

da La Tecnica della Scuola

Corruzione a scuola, l’USB scrive all’ANAC

Chiamata diretta, bonus e premiale e assegnazione dei docenti all’organico dell’autonomia sarebbero, secondo l’Unione Sindacale di Base, alcuni dei processi a maggior rischio corruttivo riguardanti le Istituzioni Scolastiche.

Per questa ragione, ha scritto all’ANAC per denunciare alcune situazioni di possibile rischio corruzione.

In particolare “l’assenza di norme chiare sull’attribuzione del bonus premiale (le FAQ ministeriali non hanno valore normativo), l’emanazione di circolari vacue e confuse in relazione all’assegnazione dei docenti all’organico dell’autonomia e l’assenza di qualsiasi controllo da parte degli Uffici Scolastici Regionali sui bandi delle singole scuole e le modalità di assunzione diretta dei docenti, hanno confermato le nostre peggiori previsioni, determinando:
1) l’arbitrio del Dirigente Scolastico nell’assegnazione del “bonus premiale”, con Istituzioni Scolastiche che non hanno pubblicato criteri adottati, i nominativi dei docenti “meritevoli” e la distribuzione delle quote premiali ai singoli docenti, violando le più elementari norme di trasparenza negli atti delle Pubbliche Amministrazioni. Ancora più grave è la denuncia, da parte di migliaia di colleghi, dell’assenza di qualsiasi risposta in forma scritta, da parte dei Dirigenti Scolastici, alle continue sollecitazioni dei docenti che chiedevano di comprendere le ragioni della mancata attribuzione del bonus, pur rientrando gli stessi nei criteri individuati dai Comitati di valutazione;
2) la mancanza di controllo sulle scelte dei Dirigenti Scolastici in relazione all’assunzione diretta dei docenti, con gli Uffici scolastici regionali che non hanno monitorato i bandi delle singole scuole e non hanno emanato indicazioni valide per tutte le istituzioni scolastiche al fine di evitare fenomeni di assunzioni clientelari;
3) il mancato rispetto delle indicazioni contenute nei PTOF, delle scelte didattiche operate dai Collegi Docenti, delle delibere dei Consigli d’Istituto e del criterio della continuità didattica, in relazione all’assegnazione dei docenti alle classi e al potenziamento, con Dirigenti Scolastici che hanno determinato uno “spezzatino” orario ed usato molto spesso lo spauracchio del potenziamento (cioè dello svilente servizio “tappabuchi”) per silenziare i Docenti più combattivi che rivendicano i diritti della categoria”.