Incontro con la ministra

Nell’incontro con la ministra poche luci e molte ombre. Chiusura netta alla soluzione del precariato

Nell’incontro con la ministra Giannini sono stati registrati alcuni punti interessanti, che tuttavia andranno definiti nella legge di Stabilità. In particolare, la ministra si è assunta l’impegno ad allineare gli attuali 25mila posti in organico di fatto (costituiti dalle disponibilità temporanee fino al 30 giugno) all’organico di diritto (ovvero, ai posti vacanti e disponibili per l’intero anno scolastico). E di un piano straordinario di assunzione per il personale ATA, che vada oltre il turnover. Ovviamente andranno verificate le risorse all’interno della Legge di stabilità. Si tratta di proposte che vanno nella giusta direzione di stabilizzare positivamente posti di lavoro e di migliorare la qualità della didattica e del servizio, come da tempo rivendica la FLC CGIL. Da sottolineare anche le aperture manifestate in materia di relazioni sindacali e la disponibilità ad indire il concorso per i direttori.
Tuttavia, sulle altre questioni poste dalle organizzazioni sindacali allo scopo di superare le ingiustizie della legge 107/15, le risposte sono state evasive. La FLC in particolare ha riproposto con determinazione la necessità di rifare le operazioni di mobilità, di riportare il bonus nell’ambito della contrattazione, di superare la chiamata diretta, di rivedere i criteri di valutazione dei dirigenti scolastici, e di definire contrattualmente la formazione. La FLC ha inoltre chiesto alla ministra la disponibilità ad un confronto per cercare idonee soluzione alla questione del precariato. Purtroppo, su questo tema la ministra ha mostrato una netta chiusura. In particolare, la FLC ha fatto riferimento ad un piano di stabilizzazione per le Graduatorie ad esaurimento; a una fase transitoria per la seconda fascia dei docenti con la previsione del doppio canale; il potenziamento dell’organico per le scuole dell’infanzia; le garanzie dei posti effettivi per i vincitori del concorso, derogando allo sforamento del 10% degli idonei; una soluzione politica del problema al contenzioso nato con i diplomati magistrali che fanno richiesta di inserimento nella GAE. Infine, la FLC ha riproposto alla ministra una operazione di qualità verso le scuole del Mezzogiorno: dalla generalizzazione delle scuole dell’infanzia all’aumento del tempo scuola, al fine di innalzare i livelli di apprendimento e combattere la dispersione scolastica.