La “Scuola”

La “Scuola”

di Adriana Rumbolo

Il 4 ottobre 2016 sul “Fatto Quotidiano” ho trovato un articolo molto interessante. L’ingegnere biomedico Fausto Panizzolo scrive:
“Laurearsi nel nostro Paese è un grande punto di partenza, ti dà delle ottime basi – sottolinea -, il problema è che gli studenti italiani non si sentono mai abbastanza bravi, mancano di autostima”. Cominciamo dalla famiglia
“E’ proprio nella famiglia italiana infatti che per un bambino i concetti di amore e di dipendenza si equivalgono.
Per lui è impossibile distinguere tra l’affetto della madre e il bisogno di accudimento da parte sua.
Rispetto alle altre specie animali, l’essere umano ha un’emancipazione dai genitori molto ritardata.
Da qui nasce l’equazione amore-subordinazione e conseguente carenza di autonomia con problematiche che coinvolgono pesantemente l’autostima .
Il proprio benessere non dipende da un altro: ognuno dovrebbe ripetere questa osservazione ogni giorno, interiorizzarla e farla sua.
Se continuiamo così la Montessori non troverà pace nella tomba.
Bisognerebbe sentirsi liberi di seguire l’istinto, affrontare le proprie paure (ognuno di noi ne ha), prendersi cura delle proprie ferite
L’amore per se stessi è l’ingrediente indispensabile
Le relazioni dovrebbero essere tese alla ricerca del benessere che non dimentica il sogno e la fantasia del bambino
Purtroppo è ancora molto lontana la concezione olistica dell’essere umano:percorsi sociali, storici e soprattutto espressioni del cattolicesimo hanno scavato un solco profondo fra corpo e anima che non riusciamo ancora a superare con armonia.
Riflessioni di adolescenti:
Le mie paure sono principalmente paure legate all’adolescenza, ad esempio a volte mi capita di riflettere e di pensare che in certe circostanze non sia all’altezza degli altri( i miei amici) di non essere compresa nelle mie affermazioni e di conseguenza essere fraintesa in cose banali che con l’andare del tempo possono creare delle ostilità tra me e coloro che mi circondano, appunto perché non abbiamo lo stesso modo di esprimerci
. Un’altra paura che mi ossessiona è l’abbandono da parte dei miei amici, perché al solo pensiero di rimanere sola senza l’appoggio dei miei amici ad affrontare alcune circostanze sono spaventata.
Da tutto ciò deduco che sono dipendente dai miei amici e noto che trascuro la mia personalità, mi faccio in quattro sempre per gli altri, ma da qualche tempo (dopo episodi accaduti) ho deciso di cambiare il mio atteggiamento cercando di curare più la mia persona pur mantenendo il rapporto con i miei amici.
Penso che una delle mie paure sia una delle paure di tutti i ragazzi della mia età cioè, non essere accettati dagli altri per come si è realmente : io sono molto timida, ma cerco di nascondere questa mia timidezza cercando di essere spigliata ed estroversa.
Sesso:F
Età:14
Tutti, anche i miei genitori pensano che io sia una persona molto forte e che non me ne importa niente del giudizio della gente, ma non è così, io ho molti dubbi e molte paure, sono molto insicura anche se l’immagine che ho dato di me stessa, come ho detto prima, è diversa dalla realtà.
Sono chiusa e introversa e per questo penso di essermi dipinta in un altro modo per non far capire agli altri le mie debolezze.
Sesso:femminile
età: 15 anni ”
L’aggressività: ho paura della mia aggressività, perché non so mai quando può intervenire e sciupare tutto quello fatto con amore e pazienza.
Sesso: maschile
età: 14 anni
Ne ho un cassetto pieno.
A chi rivolgono questi messaggi studenti, adolescenti e perchè?
La scuola è il luogo e il gruppo più importante dopo la famiglia che riunisce i ragazzi per quasi 18 anni per chi comincia dal nido,  e ha i mezzi per ottenere piccoli e medi risultati: l’apprendimento, stare con gli altri,le regole
” La Buona Scuola”; penso che sia pleonastico usare l’aggettivo buono,  è sufficiente dire la” Scuola”.