Giornata contro il bullismo, ma c’è pure il “battezzo”

da La Tecnica della Scuola

Giornata contro il bullismo, ma c’è pure il “battezzo”

L’8 ottobre è stata promossa la giornata contro il bullismo, da parte dell’associazione Basta il Cuore, in sinergia con Baca Italy onlus e il patrocinio del Comune di Perugia, Usr Umbria e delle prefetture delle due province.

Una giornata per dire basta a bullismo, violenze e discriminazioni “mettendo in rete associazioni, scuola e istituzioni”.

Il centro storico perugino ospiterà incontri, convegni e un corteo per fare il punto su temi “sempre più dilaganti nella società”. A oltre 600 studenti delle scuole medie e superiori coinvolti sarà chiesto “di domandare aiuto e parlare senza vergognarsi”.

La giornata contro il bullismo e le violenze, che i promotori vorrebbero far diventare nazionale, è stata presentata da Federica Pascoli (presidente Basta il cuore) e Dramane Waguè, assessore comunale alle Scuola.

Tuttavia non pare che il fenomeno voglia del tutto smarrirsi e infatti sono finiti nei guai tre ragazzini a Terni, che imponevano prove particolari ali loro coetanei. Li avrebbero costretto, all’uscita dalla scuola, a sottoporsi ad una sorta di iniziazione definita “battezzo”, colpendo con schiaffi e pugni coloro che si rifiutavano: per questo tre minorenni, studenti delle superiori, sono stati denunciati dalla squadra mobile, a Terni, per un presunto caso di bullismo.

Le indagini della polizia – spiega la questura – erano state avviate dopo alcune segnalazioni giunte da genitori e cittadini e, anche attraverso appostamenti e pedinamenti, hanno permesso di documentare le vessazioni e le sopraffazioni subite da quattro minorenni, poco più piccoli dei tre, di un’età compresa tra i 13 e 14 anni. La prova del “battezzo” – hanno accertato gli investigatori – consisteva nel far fare ai nuovi arrivati, sull’autobus che li riportava a casa dopo le lezioni, giochi e abilità di vario tipo come, ad esempio, prendere con la testa una moneta lasciata scivolare su un vetro. Le presunte vittime, turbate, avevano iniziato a rifiutarsi di andare a scuola.