Il difficile confronto con il Governo su scuola, università e ricerca

Il difficile confronto con il Governo su scuola, università e ricerca

Il 4 ottobre si è svolto l’atteso incontro del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini con i sindacati della scuola, sull’avvio dell’anno scolastico con molti temi sul tavolo. Il Ministro a seguito dell’insistenza dei sindacati sull’annoso e ancora irrisolto problema del precariato, ha riconfermato la richiesta inoltrata al MEF per un ulteriore piano di stabilizzazioni per il personale docente ed ATA. Ha inoltre richiesto al MEF l’investimento necessario a colmare il divario tra organico di diritto e organico di fatto, comunicando che la risposta sarà data attraverso la prossima legge di stabilità. Il Ministro Giannini ha anche indicato alcuni temi sui quali intende intervenire: trovare le opportune soluzioni degli intoppi nelle operazioni di mobilità; favorire l’apertura della stagione del rinnovo contrattuale; scrivere la circolare sul conteggio dei 36 mesi di servizio; garantire la triennalità della valenza del concorso a cattedre; interloquire con le università che, ad oggi, non hanno ancora bandito il corso di specializzazione per il sostegno e procedere nell’attivazione del III ciclo di TFA; bandire il concorso per i DSGA, atteso da 15 anni. Tuttavia, alcune domande altrettanto importanti non hanno avuto risposta: in particolare la richiesta di modifica degli istituti del bonus premiale e della chiamata diretta e le altre questioni aperte sul precariato di docenti e ATA. Abbiamo accolto come positiva l’apertura manifestata a una ripresa di corrette relazioni sindacali ma ribadiamo che proseguiremo la battaglia contro gli effetti della legge 107/15. Il resoconto completo dell’incontro.

L’intervento della FLC CGIL prosegue anche nel mondo della ricerca: il 29 settembre scorso ha avuto finalmente risposta la richiesta di audizione presentata insieme a CISL e UIL nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca. Alla commissione è stato illustrato un documento introduttivo e sono stati espressi i principali punti critici del provvedimento. La nostra attività continua con la presentazione di emendamenti sui diversi temi e con l’attivazione del percorso di mobilitazione, con le assemblee negli enti, necessario a garantire che le modifiche proposte siano recepite.

Anticipazioni preoccupanti trapelano sull’università e riguardano i “superprofessori” annunciati dalla legge di stabilità dello scorso anno, la cui norma di riferimento doveva essere contenuta in un DPCM. Dopo 10 mesi sembra che questo decreto sia in fase di emanazione ma non senza intoppi. Sembra infatti che il MIUR sia stato espropriato dalla gestione di questa vicenda: niente concorso e i commissari (che sceglieranno i “superprofessori”) saranno nominati direttamente dal Presidente del Consiglio. Se dovesse rivelarsi vero si tratterebbe di un inaccettabile strappo delle regole in materia di reclutamento della docenza universitaria di fronte al quale non rimarremo passivi e boicotteremo l’iniziativa in tutte le sedi possibili. Il nostro commento.