Eurydice, la sfida dell’istruzione obbligatoria intreccia formazione scolastica ed esperienza professionale

da Il Sole 24 Ore

Eurydice, la sfida dell’istruzione obbligatoria intreccia formazione scolastica ed esperienza professionale

di Maria Cristina Tubaro

Uno studio sulla struttura dei principali sistemi di istruzione e formazione in Europa, dal livello preprimario al livello terziario per l’anno scolastico e accademico 2016/ 2017. E’ quello pubblicato da Eurydice, che analizza 43 sistemi educativi dei 38 paesi che partecipano al programma Erasmus +.
Nella prima parte del rapporto si analizzano i principali modelli organizzativi della scuola preprimaria e della scuola dell’obbligo. Nella seconda e nella terza parte, sono disponibili grafici, guide esplicative e mappe, con un focus sulle situazioni nazionali dei diversi Paesi europei oggetto dello studio.

L’educazione ai più piccoli
Per quanto riguarda l’istruzione per i più piccoli (Ecec, Early childhood education and care), in Europa sono individuabili due modelli principali.
Nel modello cosiddetto “unitario” l’educazione per i bambini in età prescolare avviene in un’unica fase e in un’unica struttura. E’ quanto accade, ad esempio, in Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina.
Nel cosiddetto “split system”, invece, viene applicata una separazione tra i più piccoli e i più grandi, di solito tra i bambini di età inferiore ai 3 anni e quelli di età superiore. Questo sistema è applicato, ad esempio, in Italia, Francia, Portogallo, Svizzera.

L’istruzione obbligatoria
Per quanto riguarda invece l’istruzione obbligatoria, i modelli di riferimento sono tre.
Il primo prevede un’unica struttura educativa, chiamata a coprire l’intero percorso dell’istruzione obbligatoria, senza soluzione di continuità tra l’istruzione primaria e l’istruzione secondaria di primo grado. Tra i Paesi che applicano questa scelta, Norvegia, Svezia Finalandia, Islanda.
Il secondo modello, invece, prevede che gli studenti, dopo aver completato l’educazione primaria (Isced 1), passino al primo livello dell’istruzione secondaria, dove seguono il medesimo percorso formativo, con contenuti curriculari condivisi (common core curriculum).
Infine, la terza possibilità, prevede che, dopo il completamento della scuola primaria, gli studenti seguano diversi percorsi educativi e specifiche tipologie di scuole o all’inizio o durante la fase dell’istruzione secondaria inferiore.
La ricchissima parte grafica dello studio illustra le strutture e le organizzazioni delle scuole nei singoli Paesi, tenendo conto della scuola dell’infanzia, dei programmi di istruzione primaria e secondaria, dell’istruzione obbligatoria, dell’istruzione “post secondaria” e dell’istruzione “di terzo livello”, facendo riferimento solo, comunque, alle scuole “tradizionali” ed escludendo percorsi di istruzione per studenti con bisogni educativi speciali, come pure i dottorati e le scuole di specializzazione per l’esercizio della professione (come accade, ad esempio, per architettura o medicina).

La classificazione Isced
I singoli sistemi sono analizzati in maniera dettagliata, con i diversi tipi e livelli di educazione, con la durata dei diversi cicli e con una comparazione con i corrispondenti livelli di educazione così come definiti dagli standardi internazionali (Isced, International standard classification of education). Si tratta di un sistema internazionale di classificazione dei corsi di studio e dei relativi titoli, che offre degli standard di riferimento anche per la raccolta di dati statistici sull’istruzione a livello internazionale. L’ultima versione, Isced 2011 distingue otto livelli di istruzione.
Il report tiene conto anche dei casi in cui è prevista, in maniera obbligatoria, un’esperienza lavorativa, senza la quale non è possibile accedere al successivo livello di istruzione o di qualificazione e illustra la durata minima richiesta.
Particolare attenzione, naturalmente, è riservata all’analisi dell’età degli studenti, in particolare l’età in cui gli studenti iniziano ogni livello di istruzione a partire dalla scuola preprimaria (dal livello Isced 0 al livello Isced 4). Viene analizzata anche la durata del percorso scolastico, con particolare riferimento al terzo livello di istruzione. Questa scala tiene conto del fatto che gli studenti possono entrare nei programmi di istruzione di terzo livello o post secondari ad età differenti e che possono essere richiesti tempi diversi per completare il percorso.

Cambio di percorso
Lo studio mostra anche i diversi step in cui gli studenti possono spostarsi verso un diverso tipo di scuola o di percorso educativo, sia all’interno dello stesso livello sia dopo aver completato un livello o un programma.
Un ulteriore focus è sui periodi di istruzione o formazione obbligatoria che richiedono agli studenti una frequenza full time. L’istruzione obbligatoria è fissata per legge, è legata all’età degli studenti ed è quella offerta da scuole riconosciute. In alcuni sistemi educativi, tuttavia, l’istruzione obbligatoria combina formazione scolastica ed esperienza professionale ed entrambi gli elementi concorrono alla valutazione degli studenti. In alcuni casi, al termine del periodo di istruzione “full time” e fino ad una certa età, gli studenti sono tenuti ad un ulteriore periodo obbligatorio di formazione, partecipando a programmi di formazione part-time.