Ricerca riscoperta

RICERCA RISCOPERTA di Umberto Tenuta

735 MORTA LA LEZIONE, VIVA LA RICERCA!

 

Riposi in pace la lezione!

Nella SCUOLA BUONISSIMA è nata la RICERCA.

Bellissima.

Fiorin Fiorella la scuola è bella.

È bella la scuola.

È buona e bella la scuola.

Della Lezione si è persa memoria.

Nessuno più la cerca, nessuno più la ama, nessuno più la vuole.

È nata la SCUOLA DELLA RICERCA.

La scuola della ricerca, della ricercazione.

La scuola della scoperta, della riscoperta.

La scuola della invenzione, della reinvenzione.

La scuola della costruzione, della ricostruzione dei saperi.

Il docente non fa più lezione, ma stimola gli alunni a impegnarsi nella ricerca, nella riscoperta, nella reinvenzione dei saperi:

-Ragazzi, qual è il problema?

Il docente raccoglie le domande.

Sceglie quella che più si avvicina al tema che vuole sia affrontato.

Se gli alunni non pongono le domande necessarie, si inserisce il docente con opportuni stimoli.

Nelle sue indimenticabili CONVERSAZIONI DIDATTICHE edite dalla GIUNTI, Guido Petter faceva riferimento al docente che entra nell’aula e poggia sulla cattedra un misterioso oggetto che suscita subito l’attenzione dei suoi alunni.

È forse questa la più bella creatività didattica del docente: riuscire a suscitare domande.

E, in parallelo, forse, e senza forse, la sua più grande virtù è quella di non dare mai risposte.

Il docente non sa.

Ma il docente sa come si può arrivare a sapere.

Sa ipotizzare tanti e tanti itinerari per arrivare alla scoperta dei saperi.

Ed è così bravo che non li indica agli alunni, ma li guida a progettarli.

Dice la bimba a Maria Montessori:

-Maestra, aiutami a fare da sola!

Non togliamo ai giovani la gioia di fare da soli.

Anche perché solo così essi imparano a fare da soli.

Via dalla scuola i docenti che sanno tutto, che parlano solo loro, che non lasciano spazio agli alunni!

Via dalla scuola i docenti padreterni!

La più grande virtù del docente è quella di farsi sempre più da parte, fino a non essere più necessario!

<< Non aspettar mio dir più né mio cenno;

libero, dritto e sano è tuo arbitrio,

e fallo fora non fare a suo senno:

per ch’io te sovra te corono e mitrio>>(PURGATORIO, 138-142).

Forse l’aspetto più negativo della lezione è che essa non lascia spazio agli alunni, non li aiuta a imparare da soli, non li fa crescere.

Li fa rimanere sempre dipendenti!

Dalla classe prima della scuola primaria all’Università.

Oh saggezza delle madri che danno ai loro i figli i girelli, perché essi imparino a camminare da soli!

Duplice è quindi la valenza didattica della ricerca!

Da una parte, essa consente di comprendere quello che si apprende.

Dall’altra, essa aiuta i giovani a fare da soli, a diventare autonomi.

Forse è questo il significato della Maturità classica e della Maturità scientifica.

Ed è questo soprattutto il significato dell’educazione come processo di liberazione:

-libero, dritto e sano è tuo arbitrio!

 

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