La formazione «on the job» si rafforza: incentivi fino a 3.250 euro per le aziende che assumono giovani

da Il Sole 24 Ore

La formazione «on the job» si rafforza: incentivi fino a 3.250 euro per le aziende che assumono giovani

di Claudio Tucci

Uno sgravio fino a 3.250 euro l’anno per tre anni, mirato alle assunzioni stabili (o con l’apprendistato) dei giovani; con l’obiettivo di accorciare la transizione tra istruzione e mondo del lavoro (in Italia ancora troppo elevata, in media 13,9 mesi contro gli 8,5 in Europa) e “incentivare” così il turn-over, visto che con le nuove regole sull’anticipo pensionistico si stima usciranno dalle aziende circa 60mila lavoratori l’anno (e il ricambio generazionale non è affatto automatico, nè sui settori nè sulle stesse mansioni, considerato l’impatto delle nuove tecnologie). L’attuale decontribuzione generalizzata al 40% finirà a dicembre; ma il governo, con la legge di Bilancio prima, e con le risorse Ue messe in campo da Anpal (la neonata Agenzia nazionale per le politiche attive) poi, ha deciso di proseguire con la strada delle agevolazioni sull’occupazione fissa, focalizzando però le misure sui segmenti del mercato del lavoro ancora in sofferenza, vale a dire giovani e regioni Meridionali.

La nuova norma
Rimandando all’intervista al professor Maurizio Del Conte sugli interventi in arrivo targati Anpal (si veda l’anticipazione sul Sole24Ore di domenica), la seconda gamba della nuova strategia dell’esecutivo guarda più da vicino agli studenti (di tutti i segmenti formativi oggi esistenti), e le relative disposizioni entreranno nella manovra, che in settimana sbarcherà in Parlamento. «Non potevamo lasciar terminare in modo brusco gli incentivi alle assunzioni stabili in vista del taglio strutturale al cuneo fiscale e contributivo che il governo si è impegnato a realizzare nel 2018 – spiega Marco Leonardi, consigliere economico di palazzo Chigi -. E così abbiamo deciso di prorogare la decontribuzione, valorizzando la formazione duale, rilanciata da Jobs act e Buona Scuola».

La platea dei ragazzi
Il nuovo incentivo mirato sui ragazzi coinvolgerà tutte e cinque le categorie di studenti: gli alunni di scuola (per i quali la legge 107 ha reso obbligatoria l’alternanza fino a 400 ore nel triennio finale dei tecnici e professionali, 200 ore nei licei); gli studenti universitari; quelli degli Istituti tecnici superiori (gli Its, le super scuole di tecnologia post diploma alternative agli atenei, partecipate dalle imprese); i ragazzi dell’Istruzione e formazione professionale regionale (la Iefp); e i giovani assunti con l’apprendistato “formativo” di primo o di terzo livello.

L’idea, aggiunge Leonardi, è semplice: da un lato, provare a disegnare un nuovo percorso di primo inserimento in azienda, cancellando, o quanto meno riducendo drasticamente, le forme al momento prevalenti, come gli stage extracurriculari, le partite Iva e le collaborazioni più o meno genuine; dall’altro lato, rendendo l’assunzione stabile più conveniente per i datori di lavoro».

L’incentivo per le imprese
In quest’ottica, la bozza di norma contenuta nella manovra, prevede che se l’impresa, entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio, assume il ragazzo che ha svolto al proprio interno un periodo di formazione “on the job” (o un tirocinio curriculare, se studente universitario), avrà uno sconto pressoché totale: fino a un massimo di 3.250 euro l’anno per tre anni. Saranno “premiate” le assunzioni a tempo indeterminato o in apprendistato effettuate dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018 (per i prossimi due anni, cioè); e la stima del governo è di riuscire a stabilizzare 10mila giovani circa il primo anno, 20mila il secondo. Sul piatto vengono messi, per il 2017, 7 milioni di euro (considerati i sei mesi dal titolo, la norma sarà operativa non prima di giugno-luglio); che salgono a 40 e 80 milioni il secondo e il terzo anno.

La spinta all’apprendistato duale
La novità spingerà l’alternanza; ma avrà un impatto positivo (e forse maggiore) sull’apprendistato “duale”: «Oggi l’impresa che assume un’apprendista ha una serie di incentivi fiscali e normativi, che mantiene anche 12 mesi dopo la stabilizzazione della risorsa – sottolinea Leonardi -. Da domani, con questa norma, al momento della conferma a tempo indeterminato dello stagista e dopo il conseguimento del titolo, la decontribuzione piena varrà per tre anni. Ci aspettiamo un buon successo della misura; se così accadrà si potrebbe pensare anche di confermarla, accanto al taglio strutturale del cuneo, perchè potrebbe rappresentare davvero la via italiana all’applicazione del nuovo sistema formativo duale».