Crisi di Governo

Senato della Repubblica: votata la fiducia al nuovo Governo

(Senato, 14 dicembre 2016) Mercoledì 14 dicembre, con 169 voti favorevoli e 99 contrari, l’Assemblea ha approvato la mozione di fiducia al Governo presieduto da Paolo Gentiloni.


Camera dei Deputati: votata la fiducia al nuovo Governo

(Camera, 13 dicembre 2016) Dopo la discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche per il nuovo governo presentate dal Presidente del consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, la replica del Presidente del consiglio e le dichiarazioni di voto, la Camera, con 368 voti a favore 105 voti contrari, ha approvato la mozione di fiducia.


Dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Gentiloni Silveri

Signora Presidente, onorevoli colleghi, signore Ministre, signori Ministri, il Governo che si presenta a chiedere la fiducia è un Governo di responsabilità, garante della stabilità delle nostre istituzioni. È un Governo che intende concentrare tutte le proprie energie sulle sfide dell’Italia e sui problemi degli italiani.

I compiti di un Governo sono chiaramente definiti dalla Costituzione. Il suo profilo politico è iscritto nel quadro della maggioranza che ha sostenuto il Governo precedente e che non è venuta meno. Per qualcuno si tratta di un limite: io lo rivendico. Rivendico il grande lavoro fatto negli anni che abbiamo alle spalle, i risultati ottenuti, che hanno messo in moto le energie dell’Italia e che ci vengono riconosciuti a livello internazionale. Sono risultati di cui siamo orgogliosi e che fanno onore alla maggioranza che li ha sostenuti in questi tre anni di Governo.

Non mi nascondo naturalmente che, pur nel quadro della medesima maggioranza, il Governo nasce in un contesto nuovo, creato dalla bocciatura nel referendum della riforma costituzionale e dalla conseguente scelta di dimissioni del Presidente Matteo Renzi. Questa scelta, che ha originato la crisi, non era obbligata, ma era stata ampiamente annunciata da Renzi nei mesi scorsi.

Averla compiuta è stato un atto di coerenza che non solo noi del Governo e della maggioranza, ma, a mio avviso, tutti gli italiani che hanno a cuore la dignità della politica dovrebbero salutare con rispetto. Queste caratteristiche della crisi hanno determinato, sulla base della ferma guida del presidente della Repubblica Mattarella, che voglio qui ringraziare di fronte a voi, i tempi rapidi del nuovo Governo e ne definiscono il programma.

Lascio alla dialettica tra le forze politiche il dibattito sulla durata del nuovo Governo. Per quanto ci riguarda, vale la Costituzione: il Governo dura fin quando ha la fiducia del Parlamento. Spetta a me, piuttosto, indicare quali saranno le priorità della nostra azione, tesa a completare il lavoro fatto fin qui.

La prima priorità è senz’altro l’intervento nelle zone colpite dal terremoto. Abbiamo avuto una risposta straordinaria di tutte le nostre forze dell’ordine, dei volontari, della Protezione civile, nell’emergenza, ma siamo ancora in emergenza, e dalla qualità della ricostruzione dipende la qualità del futuro di una parte rilevante del territorio dell’Italia centrale. E da questi passi che faremo dipende anche la forza che avremo nello sviluppare quel programma a lungo termine che abbiamo definito “Casa Italia” e che cerca di lavorare sulle cause profonde dei danni che vengono provocati dagli eventi sismici nel nostro Paese.

Avremo un’agenda di lavoro molto fitta. Mi limito ad alcune priorità: ci metteremo al lavoro innanzitutto sul terreno internazionale, dove ci aspettano appuntamenti molto importanti. Tra un paio di settimane l’Italia entrerà nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e assumerà la Presidenza di turno del G7. Lo faremo in un momento difficile, caratterizzato da una particolare incertezza che si determina anche per la contestualità con la transizione americana, che come sapete si concluderà il 20 gennaio; e approfitto dell’occasione per dire che noi siamo pronti a collaborare con quello che è da sempre il nostro principale partner ed alleato, gli Stati Uniti, forti nella difesa dei nostri principi, ma convinti sostenitori dell’Alleanza atlantica. Incertezza accentuata dalle condizioni molto difficili di diversi teatri di crisi nel mondo.

L’impegno sarà particolarmente rilevante nel contesto dell’Unione europea, e io credo che sia importante, se il Governo riceverà la fiducia del Parlamento, la possibilità di partecipare sin da giovedì a un importante Consiglio europeo con l’Italia rappresentata a pieno titolo. L’Italia è tra i Paesi fondatori dell’Unione europea, e devo dire nella mia precedente esperienza ho tenuto molto a sottolineare questo ruolo dell’Italia tra i sei Paesi fondatori di questa straordinaria esperienza che è l’Unione europea, di cui ci accingiamo, nel mese di marzo, a veder celebrare il sessantesimo anniversario, e non sarà una celebrazione ma una scommessa sul futuro; o almeno noi cercheremo, noi Governo italiano, di non farne soltanto una celebrazione, ma di farne un momento di discussione proiettata verso l’avvenire.

Il Consiglio europeo di giovedì e venerdì, nel quale avremo due o tre questioni molto rilevanti all’ordine del giorno: la discussione in corso sul rinnovo del cosiddetto Regolamento di Dublino, quello che definisce l’atteggiamento dell’Unione europea circa la prima accoglienza dei rifugiati e dei migranti; e su cui vi devo dire che l’Italia avrà una posizione molto netta nel sostenere quelle che sono le nostre ragioni, perché ancora una volta non è accettabile, e ancor meno lo sarebbe nel quadro di una ipotetica riforma di questo Regolamento, che passi di fatto il principio di un’Europa troppo severa su alcuni aspetti delle sue politiche di austerity e troppo tollerante nei confronti di Paesi che non accettano di condividere le responsabilità comuni sui temi dell’immigrazione. Poi discuteremo di Siria, del modo in cui la crisi siriana sta definendo i rapporti tra l’Unione europea e la Russia, in un momento di transizione per l’amministrazione americana.

Accanto alla politica estera cercheremo di dare messaggi forti sulla nostra sicurezza, nel contrasto alla criminalità organizzata, nel lavoro sempre più forte per prendere in mano il tema dei flussi migratori, delle politiche di accoglienza, delle politiche di rimpatrio, della gestione condivisa con le amministrazioni locali di tale questione, mantenendo l’equilibrio che ha caratterizzato il Governo in questi anni su questo tema, e cercando se possibile di essere ancora più efficaci nelle politiche di attuazione.

Sul terreno economico, naturalmente. Il Governo intende accompagnare e rafforzare la ripresa che finalmente, gradualmente, a nostro avviso ancora molto lentamente, si sta manifestando però anche nel nostro Paese. Accompagneremo la ripresa con le grandi infrastrutture, con il piano straordinario dell’industria 4.0, con un nuovo slancio alla green economy, frontiera su cui davvero possono farsi valere le eccellenze del mondo dell’impresa italiano nel quadro delle decisioni internazionali che sono state prese sul clima, e che l’Italia difenderà nei prossimi mesi con molta forza.

È in questo quadro che affronteremo anche i problemi legati al nostro sistema bancario, che è un sistema, nel suo insieme, solido, che, finanziando l’economia reale, sta contribuendo alla ripresa e si sta lasciando alle spalle, anche grazie alle misure prese dal Governo negli ultimi due anni, le conseguenze di una profonda recessione. Sappiamo tutti che vi sono dei casi specifici che, anche a causa di comportamenti inadeguati o illeciti di amministratori sui quali la magistratura sta indagando, richiedono oggi un rafforzamento patrimoniale e per i quali sono stati predisposti piani di ristrutturazione e aumenti di capitale attraverso il ricorso al mercato.

Voglio dire molto chiaramente, in questa occasione, che il Governo, come sapete, ove necessario, è pronto a intervenire per garantire la stabilità degli istituti e il risparmio dei cittadini. E prendo questo spunto per ribadire qui che l’Italia è un’economia forte, che non è aperta a scorribande, che ha smentito in modo molto chiaro le profezie di apocalisse che qualcuno aveva fatto in caso di questo o quell’esito del referendum. Questa è l’Italia.

L’impegno del Governo sarà molto importante, naturalmente, sul piano sociale, per completare la riforma del lavoro, per attuare le procedure riguardanti le norme sull’anticipo pensionistico, così come sul terreno dei diritti, dove molto è stato fatto, ma altri passi avanti possono essere realizzati.

Infine, intendiamo ridare slancio a tre grandi azioni di riforma che sono in corso e che necessitano di un impulso ulteriore: la riforma della pubblica amministrazione, la riforma del processo penale, il libro bianco della difesa, cui sono collegate tante iniziative.

Infine, vorrei aggiungere all’agenda delle nostre priorità due grandi questioni, su cui finora, a mio avviso, non abbiamo dato risposte pienamente sufficienti.

Innanzitutto, mi riferisco ai problemi che riguardano la parte più disagiata della nostra classe media: parlo sia del lavoro dipendente che delle partite IVA. Questa parte più disagiata della nostra classe media deve essere al centro dei nostri sforzi per far ripartire l’economia. Proprio perché noi non vogliamo rinunciare alla società aperta, ai vantaggi del commercio internazionale, all’evoluzione digitale, proprio per questo dobbiamo difendere quei ceti disagiati che da queste dinamiche si sentono penalizzati o addirittura sconfitti.

Poi, dobbiamo fare molto di più anche sul Mezzogiorno. La decisione di formare un Ministero esplicitamente dedicato, oltre che alla coesione territoriale, al Mezzogiorno non deve far pensare a vecchie logiche del passato. Al contrario, noi abbiamo fatto molte cose in questi anni per il Sud, ma credo che sia ancora insufficiente la consapevolezza che proprio dal Sud e dalla sua modernizzazione può venire la spinta più forte possibile, oggi, per la crescita della nostra economia.

Onorevoli colleghi, accanto a questa attività, alla nostra agenda, prenderà corpo il confronto tra le forze parlamentari sulla legge elettorale e sulla necessaria armonizzazione delle norme tra Camera e Senato. È un confronto nel quale il Governo – voglio ribadirlo, come ho avuto occasione già di dire negli incontri con le diverse delegazioni – non sarà l’attore protagonista. Spetta a voi, onorevoli colleghi, la responsabilità di promuovere e trovare intese efficaci.

Certo, il Governo non starà alla finestra, cercherà di accompagnare, di facilitare e anche di sollecitare questo confronto. La sollecitudine non deriva dalle valutazioni sulla durata dell’Esecutivo, deriva dalla consapevolezza istituzionale del fatto che il nostro sistema parlamentare ha bisogno di regole elettorali certe e pienamente applicabili e ne ha bisogno con urgenza. Le consultazioni, onorevoli colleghi, hanno evidenziato l’impossibilità di una convergenza generale nel sostegno a questo Governo di responsabilità, che pure era stata invocata. Ne abbiamo preso atto, procedendo nel quadro della maggioranza, anche se ci auguriamo che possano maturare apporti e convergenze più larghe su singoli provvedimenti, ma di una discontinuità almeno nel confronto pubblico io penso che avremmo davvero bisogno e sarà uno dei miei impegni maggiori sul piano personale.

Il Governo non si rivolgerà certo a quelli del “sì”, contro quelli del “no”; si rivolge a tutti i cittadini italiani. Si basa su una maggioranza, rispetta le opposizioni e chiede rispetto per le istituzioni. Chi come me è sempre stato animato da passione politica non si ritrova nella degenerazione di questa passione. La politica, il Parlamento sono il luogo del confronto dialettico, non dell’odio o della post verità. Chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza, non paura. Su questo è impegnato il Governo e anche su questo chiede alla Camera la sua fiducia.


Consiglio dei Ministri n.1

(Palazzo Chigi, 12 dicembre 2016) Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, lunedì 12 dicembre 2016, alle ore 21.00 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Il Presidente Gentiloni ha aperto il Consiglio dei Ministri con un sentito ringraziamento al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio uscente Matteo Renzi.

Il Presidente Gentiloni ha quindi rivolto gli auguri di buon lavoro ai Ministri e ha poi formulato la proposta di nomina a Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’on. Maria Elena Boschi, con le funzioni di Segretario del Consiglio medesimo.

Il Consiglio dei Ministri ha condiviso la scelta del Presidente Gentiloni e la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi ha prestato giuramento ed assunto le proprie funzioni.

Il Presidente Gentiloni ha, inoltre, conferito i seguenti incarichi di Ministro senza portafoglio:

  • per i rapporti con il Parlamento alla sen. Anna Finocchiaro;
  • per la semplificazione e la pubblica amministrazione all’on. Maria Anna Madia;
  • per gli affari regionali all’on. Enrico Costa;
  • per la coesione territoriale e il Mezzogiorno al prof. Claudio De Vincenti;
  • per lo sport all’on. Luca Lotti.

Il Consiglio dei Ministri è terminato alle ore 21.15.


Cerimonia di insediamento del nuovo Governo

(Palazzo Chigi, 12 dicembre 2016) Dopo il giuramento del nuovo Governo al Quirinale nelle mani del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, si è svolta a Palazzo Chigi la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne tra il Presidente uscente Matteo Renzi e il nuovo Premier Paolo Gentiloni.

La cerimonia

Il nuovo presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, accompagnato dal Consigliere Militare, passa in rassegna il reparto d’onore schierato all’interno del cortile di Palazzo Chigi.

Dopo il saluto del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio, è accompagnato, attraverso lo Scalone d’Onore, nella Sala dei Galeoni, dove è accolto dal Presidente uscente Matteo Renzi, e insieme raggiungono lo Studio Presidenziale.

Scambio delle consegne tra i due Presidenti.

Al termine dell’incontro riservato tra i due Presidenti, accedono nello Studio presidenziale il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio uscente,  Claudio de Vincenti, ed il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio entrante, Maria Elena Boschi.

Il presidente del Consiglio Gentiloni, il Presidente Renzi, e i rispettivi Sottosegretari di Stato, si recano nel Salone dei Galeoni ove avviene la cerimonia simbolica di consegna della campanella del Consiglio dei Ministri.

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, rientra nel proprio studio, mentre il Presidente uscente Matteo Renzi, accompagnato dal Capo dell’Ufficio del Cerimoniale di Stato e per le onorificenze attraverso lo Scalone, giunge nel cortile e, dopo aver ricevuto gli onori militari da parte del reparto schierato, lascia Palazzo Chigi.


Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e i Ministri hanno giurato nelle mani del Capo dello Stato

(Quirinale, 12 dicembre 2016) Il Governo ha prestato giuramento al Palazzo del Quirinale.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Paolo Gentiloni, e i Ministri hanno giurato nelle mani del Capo dello Stato pronunciando la formula di rito. Erano presenti, in qualità di testimoni, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, dottor Ugo Zampetti, e il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, Generale Roberto Corsini.


Gentiloni ha accettato di formare il nuovo Governo. Oggi alle 20 il giuramento

(Quirinale, 12 dicembre 2016) Il Presidente della Repubblica ha ricevuto al Palazzo del Quirinale l’Onorevole Paolo Gentiloni, il quale, sciogliendo la riserva formulata ieri, ha accettato di formare il nuovo Governo, e ha sottoposto al Presidente della Repubblica le proposte relative alla nomina dei Ministri ai sensi dell’articolo 92 della Costituzione.
Il giuramento dei componenti il Governo avrà luogo oggi, al Palazzo del Quirinale, alle ore 20:00.

Il Governo Gentiloni

Presidente del Consiglio: Paolo Gentiloni
Sottosegretario alla presidenza: Maria Elena Boschi

Ministri con portafoglio

  • Affari Esteri
    Angelino Alfano
  • Interno
    Domenico Minniti (detto Marco)
  • Giustizia
    Andrea Orlando
  • Difesa
    Roberta Pinotti
  • Economia e finanze
    Pietro Carlo Padoan
  • Sviluppo economico
    Carlo Calenda
  • Politiche agricole, alimentari e forestali
    Maurizio Martina
  • Ambiente, tutela del territorio e del mare
    Gianluca Galletti
  • Infrastrutture e trasporti
    Graziano Delrio
  • Lavoro e politiche sociali
    Giuliano Poletti
  • Istruzione, Università e ricerca
    Valeria Fedeli
  • Beni, attività culturali e turismo
    Dario Franceschini
  • Salute
    Beatrice Lorenzin

Ministri senza portafoglio

  • Rapporti con il Parlamento
    Anna Finocchiaro
  • Semplificazione per la Pubblica Amministrazione
    Maria Anna Madia
  • Affari Regionali 
    Enrico Costa
  • Coesione territoriale e Mezzogiorno
    Claudio De Vincenti
  • Sport
    Luca Lotti

 


Il Presidente Mattarella ha conferito l’incarico di formare il nuovo governo a Paolo Gentiloni

(Quirinale, 11 dicembre 2016) Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale l’onorevole Paolo Gentiloni, al quale ha conferito l’incarico di formare il nuovo governo. L’onorevole Paolo Gentiloni si è riservato di accettare.

Il Presidente incaricato ha rilasciato una dichiarazione.


Il Presidente Mattarella ha convocato l’on. Paolo Gentiloni

(Quirinale, 11 dicembre 2016) Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato per le ore 12.30 di oggi, al Palazzo del Quirinale, l’onorevole Paolo Gentiloni.


Dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazioni successive alle dimissioni del Governo Renzi

(Quirinale, 10 dicembre 2016) Vorrei ringraziare tutti voi, giornalisti e operatori, che avete seguito queste consultazioni, informandone costantemente la pubblica opinione.
Come avete visto, ho ascoltato, come era doveroso, tutte le voci presenti in Parlamento.
Ho registrato, con attenzione e con rispetto, le loro opinioni e le proposte che hanno avanzato.
Nelle prossime ore, valuterò quel che è emerso da questi incontri, da questi colloqui, e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo.
Il nostro Paese ha bisogno, in tempi brevi, di un governo nella pienezza delle sue funzioni: vi sono di fronte a noi adempimenti, impegni e scadenze che vanno affrontati e rispettati. Si tratta di adempimenti, impegni e scadenze di carattere interno, europeo e internazionale.
In questi incontri è emersa, come prioritaria, un’esigenza generale di armonizzazione delle due leggi per l’elezione della Camera e del Senato, condizione questa indispensabile per procedere allo svolgimento di elezioni.
Vorrei ribadire che, tra i punti in primo piano, vi è quello che riguarda il sostegno ai nostri concittadini colpiti dal terremoto e l’avvio della ricostruzione dei loro paesi.
Infine, mi auguro che il clima politico possa articolarsi e svolgersi con un rapporto dialettico, come è necessario per la nostra democrazia, ma sereno e costruttivo.


Calendario delle consultazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a seguito delle dimissioni del Governo Renzi

Giornata di giovedì 8 dicembre 2016, ore 18,00 e a seguire

  • Presidente del Senato della Repubblica: Sen. Dott. Pietro Grasso;
  • Presidente della Camera dei Deputati: On. Dott.ssa Laura Boldrini;
  • Presidente Emerito della Repubblica Sen. Dott. Giorgio Napolitano.

Giornata di venerdì 9 dicembre 2016

  • Ore 10,00 Gruppo parlamentare Misto del Senato della Repubblica;
  • Ore 10,20 Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati;
  • Ore 10,40 Rappresentanza parlamentare della Südtiroler Volkspartei;
  • Ore 11,00 Rappresentanza parlamentare della minoranza linguistica della Valle d’Aosta;
  • Ore 11,20 Esponente della componente Alternativa Libera Possibile (AL-P) del Gruppo Misto della Camera dei Deputati;
  • Ore 11,40 Esponente della componente UDC del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati;
  • Ore 12,00 Esponente della componente Unione Sudamericana Emigrati Italiani (USEI-IDEA) del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati;
  • Ore 12,20 Esponente della componente FARE!-PRI del Gruppo Misto della Camera dei Deputati;
  • Ore 12,40 Esponente della componente Movimento Partito Pensiero e azione (PPA-Moderati) del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati;
  • Ore 13,00 Esponente della componente Partito Socialista Italiano (PSI)-Liberali per l’Italia (PLI) del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati;
  • Ore 16,00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale (FDI) della Camera dei Deputati;
  • Ore 16,30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Democrazia Solidale – Centro Democratico (DeS-CD) della Camera dei Deputati;
  • Ore 17,00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Grandi Autonomie e Libertà (Grande Sud, Popolari per l’Italia, Moderati, Idea, Alternativa per l’Italia, Euro-Exit, M.P.L.-Movimento Politico Libertas) del Senato della Repubblica;
  • Ore 17,30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Civici e Innovatori (CI) della Camera dei Deputati;
  • Ore 18,00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Per le Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI-MAIE del Senato della Repubblica;
  • Ore 18,30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Conservatori e Riformisti (CR) del Senato della Repubblica ed esponente della componente Conservatori e Riformisti (CR) del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati.

Giornata di sabato 10 dicembre 2016

  • Ore 10,30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Lega Nord e Autonomie (LNA) del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati;
  • Ore 11,00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà (SI-SEL) della Camera dei Deputati;
  • Ore 11,30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare ALA – Scelta Civica per la Costituente Liberale e Popolare del Senato della Repubblica e del Gruppo parlamentare ALA – Scelta Civica per la Costituente Liberale e Popolare -MAIE della Camera dei Deputati.
  • Ore 12,00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Area Popolare – NCD – Centristi per l’Italia del Senato della Repubblica e del Gruppo parlamentare Area Popolare – NCD – Centristi per l’Italia della Camera dei Deputati;
  • Ore 16,00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII Legislatura del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati;
  • Ore 17,00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati;
  • Ore 18,00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Partito Democratico del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

(Quirinale, 7 dicembre 2016) Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, dottor Matteo Renzi, il quale, essendosi concluso l’iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di bilancio, ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Il Capo dello Stato procederà alle consultazioni a partire da giovedì 8 dicembre, alle ore 18.00.


(Quirinale, 5 dicembre 2016) Il Presidente della Repubblica ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, dottor Matteo Renzi.
Il Presidente del Consiglio, a seguito dell’esito del referendum costituzionale tenutosi nella giornata di ieri, ha comunicato di non ritenere possibile la prosecuzione del mandato del Governo e ha pertanto manifestato l’intento di rassegnare le dimissioni.
Il Presidente della Repubblica, considerata la necessità di completare l’iter parlamentare di approvazione della legge di bilancio onde scongiurare i rischi di esercizio provvisorio, ha chiesto al Presidente del Consiglio di soprassedere alle dimissioni per presentarle al compimento di tale adempimento.


(Palazzo Chigi, 5 dicembre 2016) Il Presidente del Consiglio, in apertura della seduta del CdM del 5 dicembre, ha informato i Ministri della sua intenzione di salire al Quirinale ad annunciare le dimissioni, dopo il voto negativo che il referendum costituzionale ha fatto registrare ieri.
Quindi, ha ringraziato i titolari dei dicasteri per la collaborazione e lo spirito di squadra dimostrati in questi anni di Governo. Infine, ha lasciato Palazzo Chigi per recarsi dal Capo dello Stato.