SCUOLA: UNIONE CIECHI, DAL MIUR NESSUNA TUTELA

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SCUOLA: UNIONE CIECHI, DAL MIUR NESSUNA TUTELA

“Per il Miur i docenti ciechi sono considerati dei poveretti, un costo per lo Stato, una realtà invisibile che non ha diritto a poter usufruire delle pari opportunità rispetto al resto del corpo insegnante”. A dirlo è il prof. Marco Condidorio, componente del direttivo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, in un’intervista al settimanale online Ofcs Report. “I docenti non vedenti godono del dono dell’invisibilità soprattutto riguardo al diritto di avere strumenti e materiali per la didattica disciplinare che siano accessibili e fruibili”, attacca il prof. Condidorio.

“Mi riferisco, per esempio, ai libri di testo fruibili che ancora oggi non sono concessi pur essendo previsti dalla legge “Stanca” del 2009, ma anche alla Lim (lavagna interattiva multimediale), che per il docente cieco è assolutamente inaccessibile. Stesso discorso per il cosiddetto registro elettronico totalmente inaccessibile per noi. Ma quello che rende l’invisibilità ancor di più dolorosa – aggiunge il rappresentante dell’Unione Ciechi – è quando i docenti ritengono che il collega cieco o ipovedente sia il “poveretto” della situazione. Conosco situazioni in cui docenti ciechi assoluti sono stati oggetto di scherno e maleducazione, non solo da parte di qualche alunno un poco troppo goliardico, ma da parte dei colleghi stessi. Una sorta di bullismo per adulti”.

Lo Stato e lo stesso Ministero dell’Istruzione dovrebbero imporre sanzioni severe a tutela del diritto del lavoratore cieco, affinché i costruttori delle piattaforme digitali siano tenuti a realizzare registri accessibili per tutti, dunque anche per il docente cieco o ipovedente. Il registro elettronico, tra l’altro, non è utilizzato solo dal corpo docenti ma anche dagli alunni, dagli studenti ciechi e ipovedenti, da genitori che potrebbero essere in situazione di minorazione visiva. Si tratta di uno strumento di controllo amministrativo e giuridico a cui debbono, per diritto e per legge, poter accedere tutti”.