Collaboratori dei presidi alla riscossa: lavoriamo 10 ore al giorno senza esonero per 2mila euro

da La Tecnica della Scuola

Collaboratori dei presidi alla riscossa: lavoriamo 10 ore al giorno senza esonero per 2mila euro

Vicari, vicepresidi e collaboratori dei dirigenti svolgono un ruolo chiave nelle nostre scuole, in cambio di meno di sole 2mile euro l’anno, ma di loro nessuno parla.

A ricordarlo, il 31 maggio, è stata l’ A.N.Co.Di.S., l’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici nata da qualche settimana: “i Collaboratori – scrivono – sono oggi fondamentali ed insostituibili nella governance della scuola: a loro sono affidati compiti e funzioni che il DS – in autonomia – potrebbe in parte assolvere; sono in gran parte docenti che lavorano senza esonero per almeno altre 8/10 ore per guadagnare una media di 1.500-2.000 euro annue (lorde ndr), decisione presa spesso in una iniqua contrattazione”.

“Ma non si parla di loro in nessun documento ufficiale, in nessuna dichiarazione di categoria, nessun riconoscimento per il loro lavoro e per il senso del dovere dimostrati nell’espletamento della collaborazione”.

I collaboratori si sentono anche mortificati. Perché la scorsa settimana, in occasione della mobilitazione dei dirigenti scolastici, nessuno a fatto riferimento al loro ruolo: “i Ds – continua A.N.Co.Di.S. – hanno manifestato-scioperato il 25 maggio per denunciare “troppi carichi di lavoro, responsabilità aumentate, nuove norme di sicurezza, numero di studenti e lavoratori sempre più alto da gestire” e per rivendicare il riconoscimento economico per la loro professionalità. E per il prossimo anno scolastico ancora una emergenza nella scuola italiana: l’incremento del numero delle I.S. senza DS titolare o con DS in aspettativa o in esonero”.

I vice-presidi, quindi, chiedono: “Ma in tutto questo impegno professionale, i DS sono soli? Certamente no! Hanno al loro fianco i Collaboratori che con spirito di servizio, competenza e professionalità contribuiscono a rendere meno gravoso l’impegno e più efficiente l’organizzazione e la gestione delle Istituzioni Scolastiche. Per non parlare dei DS reggenti che trovano nei Collaboratori figure fondamentali per la gestione delle scuole loro affidate!”.

Tra le proposte dell’associazione, c’è quella del riconoscimento professionale, attraverso l’introduzione di una carriera di quadro intermedio, la cosiddetta “Middle Management, tanto rivendicata da più parti ma nei fatti ancora oggi non incanalata in una discussione seria che guarda alla scuola del 2020”.

Con l’associazione dei collaboratori dei ds si schiera, intanto, l’Anief, che proprio il 31 maggio ha incontrato i rappresentanti A.N.Co.Di.S.: Marcello Pacifico, leader Anief, sostiene che “i collaboratori dei presidi nel corso degli ultimi anni sono stati progressivamente penalizzati. Dal 2010 non percepiscono più l’indennità di reggenza, a seguito dell’avvio della spending review adottata sui dipendenti pubblici”.

“Con la Buona Scuola hanno perso anche l’esonero dal servizio di docenza, riuscendo questo a scattare solo in presenza (casuale) di un docente potenziatore della stessa classe di concorso del collaboratore del preside, individuato da quest’ultimo. È poi fondamentale che la loro preziosissima opera venga riconosciuta e inquadrata formalmente nell’ambito del ‘middle management’, di cui si parla da 20 anni senza che però nessuno abbia mai presentato una proposta concreta”, ha concluso il sindacalista.

E’ allora la stessa A.N.Co.Di.S. a lanciare delle proposte concrete, perseguibili, a costo zero per il bilancio dello Stato, chiedendo anche alle altre organizzazioni ed associazioni di esprimersi.

 

Reggenze: è possibile una soluzione urgente per il prossimo A.S. non gravando sul carico di lavoro e sulla responsabilità dei DS? Certamente, assegnando la reggenza ai collaboratori che abbiano svolto funzioni vicarie per almeno 36 mesi secondo una graduatoria di merito. La differenza rispetto all’O.M. del 2004 sta proprio qui: nell’accesso solo ai collaboratori vicari che si rendessero disponibili per un anno – e comunque fino all’assegnazione del DS titolare – ad assumere questo ruolo!

 

Riconoscimento del servizio svolto: occorre dare sia un adeguato punteggio nelle graduatorie al servizio reso nella collaborazione ai ds sia un riconoscimento di merito con l’attribuzione della Vicedirigenza; sarebbe, infatti, un modo formale per distinguere chi ha svolto soltanto la carriera docente e chi, invece, ha anche assunto ruoli di collaborazione nell’ambito della gestione di una I.S.. Ricordiamo che svolgiamo di fatto, con l’Istituto della delega, ruoli apicali in molti settori della vita scolastica, sostituendo il Dirigente, con un riconoscimento economico non adeguato e soggetto alla contrattazione di istituto.

 

Formazione: siamo consapevoli – nella doppia veste di docenti e di collaboratori – che alla base di ogni ruolo deve esserci un percorso di formazione adeguato, moderno, di alto profilo. Per questa ragione, ANCODIS rivendica con forza il diritto ad una formazione specifica di sistema al pari degli altri percorsi formativi, diretti specificatamente a quanti nella scuola assolvono a ruoli di gestione, di organizzazione, di responsabilità. A tal fine, per il prossimo anno scolastico, ANCODIS proporrà un piano di formazione comune a tutti i direttivi su temi specifici e ritenuti necessari al nostro ruolo, nell’auspicio che le finalità e gli obiettivi che ci siamo dati possano essere pienamente conseguiti.

 

Concorso DS: nel prossimo bando deve essere stabilito un adeguato punteggio per gli anni svolti per la collaborazione ed, in caso di esito favorevole, il servizio reso deve avere un riconoscimento di stage formativo certificato dal DS titolare della scuola nella quale il collaboratore ha prestato servizio.

Per quanto riguarda le figure quadro intermedie – il middle management – con esonero totale dall’insegnamento, poiché si tratta di cambiamenti strutturali, chiediamo alle forze politiche di rivedere le vigenti norme in prossimi disegni di legge o emendamenti guardando oltre che al risparmio anche e, diciamo soprattutto, al miglioramento della qualità del servizio scolastico.

Siamo consapevoli delle difficoltà, delle contestazioni che arriveranno da più parti, ma non possiamo non dire con assoluta determinazione che porteremo avanti le nostre posizioni in tutte le sedi, consapevoli che le nostre proposte guardano all’esclusivo interesse ed al buon funzionamento delle nostre scuole.