Saranno le Asl a definire il piano di recupero per i non vaccinati

da Il Sole 24 Ore

Saranno le Asl a definire il piano di recupero per i non vaccinati

di Matteo Prioschi

Saranno le Asl a definire e gestire i calendari per garantire a tutti i bambini la nuova e più ampia protezione contro dodici malattie, come previsto dal recente decreto legge varato dal governo. Ciò significa che dovranno individuare i minori (fino a 17 anni non compiuti) che non sono stati vaccinati del tutto o lo sono stati solo parzialmente.

Fino al 18 giugno, data di entrata in vigore del Dl 73/2017, erano obbligatorie solo quattro vaccinazioni: contro l’epatite B, il tetano, la poliomelite e la difterite. Ora sono state aggiunte quelle contro pertosse, hemophilus b, meningococco B e C, morbillo, rosolia, parotite e varicella.

Mentre i nati da quest’anno in poi dovranno farle tutte, per quelli nati dal 2001 le vaccinazioni aggiuntive rispetto alle quattro obbligatorie variano in base all’età: i nati dal 2001 al 2011 dovranno farne altre cinque, quelli dal 2012 al 2016 altre sei (sempre che alcune non obbligatorie ma raccomandate in passato siano già state fatte). Il “piano di recupero”, come precisato nella circolare del ministero della Salute pubblicata ieri, sarà definito tenendo conto dell’età, dei vaccini già somministrati, delle dosi necessarie, delle incompatibilità e della possibilità di effettuare più vaccinazioni nella stessa data.

I genitori o i tutori dei minorenni saranno contattati dalle Asl per iniziare il ciclo di vaccinazioni. In caso di mancata risposta, verrà spedita una raccomandata con ricevuta di ritorno, con l’invito a un colloquio e se non si presenteranno o, al termine dell’incontro, i genitori non daranno il consenso alle vaccinazioni potranno essere sanzionati per un importo variabile da 500 a 7.500 euro, e successivamente potranno essere segnalati alla procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni.

Saranno esentati dalla vaccinazione solo i bambini con adeguata documentazione medica attestante un correlato rischio per la salute oppure quelli che sono già immunizzati a seguito di malattia. Quest’ultima situazione può essere attestata o tramite un test che dimostra la presenza di anticorpi della malattia pregressa oppure con una copia della notifica di malattia infettiva effettuata alla Asl dal medico che l’ha diagnosticata.

Per quanto riguarda la scuola, la documentazione sulle vaccinazioni, eseguite o no, dovrà essere presentata, al momento dell’iscrizione. Le vaccinazioni, però, sono requisito di accesso solo per le scuole dell’infanzia, anche se gli altri gradi di istruzione dovranno comunque richiederle. Per l’anno scolastico 2017-2018 la scadenza è il 10 settembre, dato che le iscrizioni sono già state effettuate. In mancanza della documentazione necessaria, potrà essere fornita una autocertificazione, ma entro il 10 marzo 2018 dovranno comunque essere consegnati i documenti previsti.

Per favorire la campagna di vaccinazione, dal 14 giugno il ministero della Salute attiverà il numero di telefono 1500, raggiungibile dalle 10 alle 16 dal lunedì al venerdì, a cui si potranno chiedere informazioni sui nuovi obblighi.