Anffas, Speziale: “Non piu’ accettabili i tagli degli enti pubblici”

Redattore Sociale del 14-06-2017

Anffas, Speziale: “Non piu’ accettabili i tagli degli enti pubblici”

ROMA. Si è chiusa domenica 11 giugno la 59ma assemblea nazionale 2017 di Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, svoltasi a Salerno, presso il Grand Hotel Salerno, che ha visto la partecipazione di oltre 350 persone. L’assemblea è stata l’occasione per confrontarsi sullo stato dell’arte della concreta attuazione delle nuove linee associative “Manifesto Anffas di Milano” approvate all’unanimità dall’ Assemblea dello scorso anno, appunto a Milano. Per l’assemblea nazionale Anffas (sul sito a breve tutti gli atti dell’assemblea) la persona con disabilità è “al centro” a partire dal primo impegno assunto da Anffas con il “Manifesto di Milano”: i diritti delle persone con disabilità vanno sempre (tempo), dovunque (luogo) e comunque (contesto) rispettati e garantiti; le persone con disabilità detengono gli stessi diritti umani, civili, sociali ed economici di qualunque altro essere umano; tali diritti sono incomprimibili e immodificabili e per nessun motivo sono ammesse attenuazioni o adattamenti del loro valore e significato, tantomeno in relazione alle condizioni di salute e funzionamento che richiedono maggiori sostegni. Spazio è stato dato agli autorappresentanti della “Piattaforma italiana degli autorappresentanti in movimento Io Cittadino”, piattaforma che aderisce ad Epsa (European Platform of Self-Advocates). Tra gli interventi vi è stato quello del neoeletto portavoce della piattaforma, Enrico Delle Serre, originario proprio di Salerno e afferente all’Anffas Onlus di Salerno, che ha illustrato all’assemblea, meritando una standing ovation, il punto di vista e le iniziative degli autorappresentanti.

L’assemblea è stata aperta dal presidente nazionale di Anffas Onlus, Roberto Speziale a cui sono seguiti i saluti del consigliere nazionale e Coordinatore Regionale Campania Anffas Onlus, Salvatore Parisi. Tra le tante riflessioni spiccano quelle del presidente nazionale sulla spinosa questione della consueta frase pronunciata, sempre più spesso, dagli enti pubblici “vorrei ma non posso” in quanto mancano i fondi: risposta questa non più accettabile, come non sono più accettabili frasi di circostanza e politiche di welfare che a parole esprimono solidarietà e grande riconoscenza e considerazione per quello che fanno le associazioni, tra le quali Anffas, ma, di fatto, si tagliano sempre più spesso fondi, togliendo diritti e servizi conquistati in anni ed anni di dure battaglie e sacrifici. Battaglie realizzate proprio dalle famiglie che si sono dovute organizzare, spesso in assenza di adeguate risposte da parte dello “Stato”.

Un problema, quello della carenza costante di fondi, evidenziato insieme a quello vergognoso dell’istituzionalizzazione delle persone con disabilità ancora presente nel nostro paese anche dal presidente Fish Vincenzo Falabella, ospite dell’assemblea, che ha definito ormai impensabile che gli interventi sulle politiche sociali siano sempre più dettate dal Mef (Ministero dell’Economia e della Finanze) piuttosto che dai Ministeri e dalle aule del parlamento a ciò deputati. Questioni su cui si sono soffermati anche l’assessore comunale alle politiche sociali del comune di Salerno Savastano e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. De Luca si è impegnato ad “operare affinché in regione Campania le cose possano radicalmente cambiare”, non nascondendo le tante criticità presenti. Ha annunciato una radicale riforma dell’attuale sistema dichiarando l’obiettivo di mettere al primo posto gli interessi ed i diritti dei destinatari degli interventi e dei servizi e non “interessi altri” che spesso hanno connotato il sistema della riabilitazione e dei sevizi alla persona.

L’assemblea ha anche rappresentato l’occasione per aggiornare la base associativa sulle tante attività avviate o portate avanti nel corso del 2016. In conclusione, l’impegno a “continuare ad operare per fare in modo che questa sia l’ultima generazione di persone con disabilità ad essere discriminata a causa della propria disabilità”.