da La Stampa
Come sconfiggere l’ansia all’esame di maturità
Sarebbe utile «scrivere un programma realisticamente sostenibile e non affrontare lo studio in maniera disordinata», organizzando lo studio «tenendo presenti le proprie caratteristiche (per esempio fare materie più difficili al mattino perché si è più attivi o viceversa)».
Inoltre, spiega la psicologa, è importante «rendersi consapevoli delle proprie capacità ricordando i successi già raggiunti», per evitare di sentirsi inadeguati.
Ma oltre alla testa, bisogna ricordarsi di lavorare anche sul corpo: «Dedicare almeno mezz’ora al giorno ad un’attività possibilmente all’aperto – prescrive Paola Vinciguerra – non studiare di sera o di notte, concedersi qualche ora di svago con gli amici, ma senza fare troppo tardi».
E ancora, «evitare di mangiare troppo o troppo poco e bere abbondantemente», e assolutamente «evitare di perdere preziose ore di sonno che servono al cervello per rifocillarsi».
Per fare ciò è opportuno tra le altre cose «cercare di studiare in un ambiente diverso da quello in cui si dorme, ci favorirà l’addormentamento». E se il sonno non arriva perché disturbato dai «cattivi pensieri», ecco il consiglio dell’esperta: «Se quando andate a letto vi sentite tesi o agitati, mettetevi supini con gli arti lontani dal corpo e respirate profondamente e lentamente; quando sentite la tensione allentarsi pensate ad un evento positivo della vostra vita e sicuramente riuscirete ad addormentarvi».
Infine, il consiglio più ovvio (e quello che probabilmente sarà più disatteso): «Spegnere cellulari e tutte le apparecchiature elettroniche mentre si studia, o comunque tenerle lontane dal luogo in cui si studia».