Donne e morale
di Antonio Stanca
Molto si è detto e scritto in questi giorni a proposito della Giornata internazionale della donna o Festa della donna che si celebra l’8 Marzo. Si è parlato di quanto le donne hanno sofferto nel tempo, di come siano state discriminate e come siano riuscite a conquistare dei diritti in ambito privato e pubblico.
In Italia nel 2011 è ricorso il primo centenario di questa celebrazione poichè nel 1911 avvenne per la prima volta. Quest’anno, come altri anni, il MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) si è mostrato partecipe dell’avvenimento ed ha consentito a tutte le donne, nella giornata dell’8 Marzo, l’ingresso gratuito a musei, ville, aree archeologiche, archivi e biblioteche di Stato.
Nel Salento il “Lions Club Lecce Sallentum Universitas” di Lecce, presieduto dalla professoressa Anna Maria Colaci dell’Università Salentina, e il Centro Studi “Chora-Ma” di Sternatia, diretto da Donato Indino, hanno organizzato e svolto la ricorrenza nei locali di quest’ultimo la sera di Sabato 10 Marzo. Il tema della serata è stato “L’etica della donna:ieri ed oggi”. Su questo ha tenuto una relazione la professoressa Colaci. Dopo la presentazione dell’avvocato Gisella Candito, che ha sostituito l’assente Marta Martina, la Colaci ha illustrato l’aspetto etico del problema femminile a partire dal secolo scorso. Ha chiarito come fino agli anni ’50 l’opinione corrente attribuisse alla donna una condizione di totale subordinazione all’uomo, come contrario alla morale diffusa fosse ritenuto qualunque pensiero o atteggiamento che le permettesse di sentirsi libera dall’uomo. Nella famiglia dei genitori o in quella propria essa doveva rispettare precise regole di comportamento, occupare una posizione ben determinata sapendo che ogni altra l’avrebbe fatta accusare o incolpare. Era succube, aveva solo dei compiti da svolgere perchè quella era l’etica del tempo.
Col passare degli anni, con le conquiste avvenute in ambito femminile, con l’avvento di nuovi costumi, la situazione della donna si era modificata, più autonoma, più libera dall’antico vassallaggio poteva considerarsi. I nuovi ambienti avevano promosso una nuova etica estesa pure alle donne. Ma se positiva per molti aspetti questa era stata anche negativa, secondo la Colaci, dal momento che procedendo nel tempo avrebbe condotto a quella libertà sessuale alla quale oggi si assiste, avrebbe abolito ogni regola di comportamento e fatto rientrare tutto, compreso lo scandalo, tra i modi di vivere. Bisognava, ha detto la studiosa, guardare al valore della figura femminile, considerare la sua funzione all’interno e fuori dalla famiglia, attribuirle le qualità di pensiero e di azione proprie dell’uomo, riconoscerla a lui uguale.
Su quest’ultimo argomento si è soffermato, in conclusione, il Sindaco di Sternatia, Pantaleo Conte, che ha ribadito come soltanto il riconoscimento dell’uguaglianza e della parità tra l’uomo e la donna possa garantire un futuro per l’umanità.
Sono state, poi, recitate alcune poesie che hanno avuto come tema la donna, la sua bellezza, l’amore. La serata è continuata tra canti e musiche fino a concludersi con un buffet.
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