Mobilità: trasferiti grazie alla Legge 104

da Tuttoscuola

Mobilità: trasferiti grazie alla Legge 104

Un maestro su 5 per trasferirsi in un’altra provincia si è avvalso della precedenza per assistenza a familiari con disabilità. Uno su 100 al nord, più di uno su 2 nel Meridione. In Sicilia oltre 7 su 10. In Calabria solo un quinto dei posti disponibili per trasferimenti va a chi non si avvale della legge 104.
Tutto ciò a scapito di docenti settentrionali? No. Di altri docenti meridionali che, pur avendo maggior punteggio, non hanno familiari da assistere.

L’assistenza a familiari con la legge 104 è la via facile per il trasferimento degli insegnanti al Sud?

Se lo è chiesto il deputato della Lega Nord, Paolo Grimoldi, che ha presentato in proposito un’interrogazione parlamentare al ministro dell’istruzione per sapere se sono state fatte verifiche scrupolose per controllare la sussistenza dei requisiti previsti dalla legge 104 del 1992.

“Possibile  – si è chiesto il deputato leghista – che 530 insegnanti su 1000 abbiano potuto ottenere il trasferimento al sud grazie a quanto previsto dalla legge 104 sulla tutela dei disabili?”

Grimoldi ha riportato alcuni dati a riprova della sua denuncia e Tuttoscuola ha voluto approfondire l’intera questione, esaminando i recenti trasferimenti dei docenti della primaria, partendo, innanzitutto, dal contratto sulla mobilità, che prevede la precedenza a favore dei docenti che documentano o la propria disabilità oppure l’“assistenza al coniuge, ed al figlio con disabilità; assistenza da parte del figlio referente unico al genitore con disabilità; assistenza da parte di chi esercita la tutela legale”.

Il contratto precisa inoltre che la precedenza per l’assistenza ad altri familiari disabili (che non ricadano quindi nelle casistiche sopra indicate) non vale per i trasferimenti, ma può essere richiesta in sede di domanda di assegnazione provvisoria.

I dati sui trasferimenti interprovinciali di docenti di scuola primaria per l’a.s. 2017-18

Quest’anno ci sono stati trasferimenti di docenti di scuola primaria da provincia a provincia in tutti i territori.

In tutto hanno chiesto il trasferimento interprovinciale circa 3 mila maestri (2.902 per la precisione), più o meno equamente distribuiti tra nord, centro e sud. In alcuni casi si tratta di spostamento da una provincia a un’altra della stessa regione, in molti a un’altra regione o area del paese.

Non è stata invece omogenea sul territorio la richiesta di trasferimento attraverso l’utilizzo della legge 104.

Quanti tra coloro che hanno chiesto il trasferimento in Veneto si sono avvalsi della precedenza per assistenza a familiari ai sensi della 104? Lo 0,7%: solo una maestra tra i 143 trasferiti in Veneto. Non si è andati oltre lo 0,9% in Piemonte e Marche. In Toscana si è arrivati all’1% e in Lombardia all’1,2% (4 maestri su 339), poco meno dell’Emilia Romagna (1,5%).

In generale, l’utilizzo della legge 104 nelle richieste di trasferimento è un fenomeno marginale in tutto il nord: 1%, decimale più, decimale meno.

E in Campania? Qui su 317 trasferimenti, ben 211 (66,6%, due su tre) si sono avvalsi della precedenza per l’assistenza ai familiari con disabilità.

In Sicilia sono stati 153 su 210 (72,9%) i maestri trasferiti grazie alla precedenza per assistenza a familiari.

Ma il primato in termini percentuali si è registrato in Calabria con il 79,5% di docenti che hanno fruito della precedenza della 104 (101 su 127, cioè quattro docenti su cinque hanno fruito della 104).

Come dire che trasferirsi su un posto libero in Calabria è statisticamente molto difficile, se non si ha un parente disabile da assistere, attraverso il quale scavalcare la concorrenza.

Nel Lazio, dove vi è stato il maggior numero in assoluto di trasferimenti da altra provincia (470) si sono avvalsi della precedenza della legge 104 soltanto in 43 (9,1%); in generale al centro il fenomeno torna ad essere fisiologico, con il 5,2% di richieste di trasferimento con legge 104.

Ecco i dati per area geografica e per Regione.

Trasferimenti docenti di scuola primaria a. 2017-2018

Aree Trasferimenti interprovinciali di cui precedenza legge 104
Nord Ovest 509 7 1,4%
Nord Est 449 5 1,1%
Centro 925 48 5,2%
Sud 753 406 53,9%
Isole 266 158 59,4%
Totale 2.902 624 21,5%
Mezzogiorno 1.019 564 55,3%

Elaborazione Tuttoscuola su dati Miur

Trasferimenti interprovinciali a.s. 2017-18

Regione interprov. precedenza 104
Abruzzo 73 9 12,3%
Basilicata 33 10 30,3%
Calabria 127 101 79,5%
Campania 317 211 66,6%
Emilia R. 274 4 1,5%
Friuli VG 32 0 0,0%
Lazio 470 43 9,1%
Liguria 58 2 3,4%
Lombardia 339 4 1,2%
Marche 108 1 0,9%
Molise 20 7 35,0%
Piemonte 112 1 0,9%
Puglia 183 68 37,2%
Sardegna 56 5 8,9%
Sicilia 210 153 72,9%
Toscana 302 3 1,0%
Umbria 45 1 2,2%
Veneto 143 1 0,7%
Totale 2.902 624 21,5%

Elaborazione Tuttoscuola su dati Miur

In media nelle regioni meridionali i trasferimenti interprovinciali sono avvenuti in oltre la metà dei casi grazie alla precedenza per assistenza a familiari ai sensi della 104.

In questo modo i docenti titolari della 104 hanno ottenuto lo spostamento a scapito di altri docenti provvisti di maggior punteggio ma senza familiare da assistere.

A scapito di docenti settentrionali? No. Nel Mezzogiorno i tanti docenti trasferiti grazie alla 104 hanno preceduto altrettanti docenti meridionali che, pur avendo maggior punteggio, non avevano familiari da assistere.

Diversamente da quanto ha ipotizzato il deputato leghista, il ricorso alla legge 104 – anche se si accertasse l’insussistenza dei requisiti – non avrebbe favorito i docenti meridionali, perché, comunque, su quei posti sarebbero stati trasferiti altri docenti meridionali senza 104.

Chiariamoci bene. E’ un’ingiustizia l’utilizzo della precedenza per l’assistenza a familiari disabili? Assolutamente no. Il riconoscimento previsto dalla legge 104 è un segno di civiltà e di progresso, la tutela di un diritto sacrosanto, che sostiene chi affronta disagi e si fa carico di condizioni di disabilità. Ciò che colpisce l’attenzione – e che merita di essere approfondito – è la diversa (marcatamente diversa) distribuzione sul territorio del fenomeno.