Assegnazioni sì, ma niente caos

da ItaliaOggi

Assegnazioni sì, ma niente caos

Il sottosegretario De Filippo difende il contratto. E annuncia: non ci saranno deroghe sui tempi

Alessandra Ricciardi

Sarà un avvio di anno regolare, senza girandole di docenti, tra spostamenti Nord-Sud, assegnazioni e supplenze. «Tranne le sostituzioni improvvise e imprevedibili, ogni cattedra sarà coperta sin dai primi giorni di scuola», assicura Vito De Filippo, sottosegretario all’istruzione.

 

De Filippo difende a spada tratta il contratto sottoscritto nei giorni scorsi con i sindacati sulle assegnazioni provvisorie, contratto che consentirà ai docenti assunti con la Buona scuola di chiedere di essere trasferiti, anche se per un solo anno, vicino casa, in deroga al vincolo triennale: «È un atto conseguente alla stabilizzazione di 15.100 nuove cattedre».

Domanda. Attraverso il contratto avete eliminato il vincolo di permanenza per un triennio sulla sede di nomina previsto dalla legge 107. Cosa vi ha convinto a cedere?

Risposta. Nessun cedimento. Piuttosto un atto conseguente a un fatto estremamente positivo, una novità attesa da anni dalla scuola: la trasformazione di una parte dell’organico di fatto in organico di diritto. L’intesa firmata con i sindacati va in continuità ed è coerente con il contratto sulla mobilità firmato negli scorsi mesi, che già prevedeva questa possibilità essendo mutate le condizioni dell’organico. La Buona Scuola ha stabilito infatti un organico triennale, ma con i 15.100 posti aggiuntivi creati grazie all’ultima legge di Bilancio sono cambiate le condizioni in cui è stata fatta la mobilità dello scorso anno, la cornice di assegnazione dei posti del 2016. Per questo, in accordo con i sindacati e solo per un anno, abbiamo dato la possibilità ai docenti di usufruire dei nuovi posti istituiti, con una mobilità ordinaria e volontaria. Lo stesso stiamo facendo, in continuità, con il contratto su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie. Con paletti e scadenze precise, però, che mettono al centro due obiettivi: continuità didattica e buon avvio del nuovo anno.

D. Cosa cambia per i docenti è abbastanza chiaro, ma che vantaggi ne hanno gli studenti? Il presidi vi accusano di aver sacrificato la continuità programmatica e didattica agli interessi del personale docente..

R. Ai docenti garantiamo una possibilità, quella di insegnare più vicino a casa in caso di gravi e serie necessità indicate specificatamente dal contratto. Ai ragazzi e alle loro famiglie garantiamo, con paletti precisi, che le assegnazioni avvengano in tempi rapidi, prima dell’avvio del nuovo anno, e che vengano fatte con rigore. Penso alla questione del sostegno: quest’anno nessun insegnante non specializzato potrà essere messo su un posto di sostegno in assegnazione provvisoria. Una scelta importante, a tutela delle studentesse e degli studenti diversamente abili e delle loro famiglie.

D. Le assegnazioni saranno sinonimo di migliaia di tentativi di trasferimento dal Nord verso il Sud.

R. Immaginiamo che prevalentemente ci sarà questo tipo di richiesta. Ma non tutti potranno spostarsi. Ripeto, nel rispetto dei diritti delle e dei docenti, abbiamo comunque voluto regole precise per evitare, in particolare, cambi in corsa durante l’anno scolastico, come avvenuto nel 2016. Sì ai diritti, no agli abusi.

D. Quante domande vi aspettate? Alla sola primaria se ne stimano almeno 10mila.

R. Qualunque sia il numero delle domande c’è un punto fermo che conta: le assegnazioni si chiudono a fine agosto. Intendiamo rispettare questa scadenza per un buon avvio del prossimo anno.

D. Non temete che si possano creare sovrapposizioni nelle operazioni di nomina di agosto?

R. Fin dall’insediamento del nostro governo stiamo lavorando per mettere in fila le operazioni di avvio del nuovo anno nel segno della regolarità e serenità. È stato uno dei punti fermi, uno degli obiettivi prioritari individuati da subito dalla ministra Valeria Fedeli. Abbiamo fatto un lavoro costante, dettato da un crono-programma serrato. Pensiamo di aver lavorato nell’interesse della scuola, del personale e di chi la frequenta.

D. Il vincolo di chiudere entro il 31 agosto come sarà reso perentorio?

R. Il vincolo è già nel contratto -lo abbiamo voluto con forza – e non sarà derogato.

D. Cosa succede dal primo settembre sui posti che si renderanno disponibili dopo le assegnazioni?

R. Non ci saranno altre assegnazioni. Anche per le successive supplenze – quelle lunghe e in qualche modo programmabili dai primi giorni di scuola, altro discorso sono quelle brevi dovute ad assenze improvvise, magari per malattia – ci saranno tempistiche serrate. Soprattutto quest’anno le supplenze saranno molte meno proprio per effetto della trasformazione di una parte dell’organico di fatto, assegnato appunto a supplenza, in organico di diritto, stabile.

D. Lo scorso anno, anche a causa dei trasferimenti provvisori delle assegnazioni, ci sono state classi in cui il titolare è mancato fino a novembre. Un caos che costò molto all’allora ministro, Stefania Giannini.

R. A settembre tutto questo non accadrà.

D. Ma senza vincolo di permanenza per i docenti che senso ha il piano dell’offerta formativa triennale previsto dalla Buona scuola? E anche la chiamata per competenza, anch’essa triennale?

R. La legge di Bilancio e l’ampliamento dei posti valgono per quest’anno. E sono una novità importante che consentirà, proprio attraverso una ulteriore stabilizzazione del personale, di dare piena attuazione alla Buona Scuola e alle deleghe approvate proprio sotto il profilo dell’ampliamento e del potenziamento dell’offerta.