Alternanza e abusi sessuali

Alternanza e abusi sessuali: l’indignazione della FLC. Ora basta: bisogna voltare pagina

La vicenda delle ragazze di Monza che hanno subito abusi sessuali durante un’esperienza di alternanza scuola lavoro presso un centro di formazione professionale, testimonia in maniera esemplare la deriva in cui rischia di sprofondare questa attività resa obbligatoria dalla legge 107/15 nell’ambito della scuola secondaria  superiore. Nonostante le ripetute richieste da parte della FLC CGIL e delle studentesse e degli studenti per un applicazione graduale dell’alternanza, per l’eliminazione del numero di ore obbligatorie, per l’individuazione di soggetti ospitanti mediante procedure rigorose, continuano a pervenire notizie di abusi nei confronti delle persone in formazione. In molti casi l’attività di alternanza si è trasformata in lavoro nero. Semplici circolari o dichiarazioni della ministra non sono più sufficienti. La FLC CGIL manifesta la sua totale solidarietà e vicinanza alle studentesse vittime degli abusi e chiede che i colpevoli vengano puniti severamente.

E’ tempo di rimediare ai guasti profondi prodotti dalla legge a partire dalla cancellazione  delle norme sulla precisa quantificazione delle ore in alternanza e sulla finalizzazione di tale attività.
Chiediamo inoltre di rendere operativa la carta dei diritti delle studentesse e degli studenti e che i soggetti ospitanti vengano individuati obbligatoriamente dal registro nazionale delle imprese in alternanza.